“Colgo l’occasione per soffermarmi a riflettere con voi tutti, su quanto sta accadendo nella vicenda che vede implicati i nostri due Militari del San Marco. Provo profonda indignazione e sgomento nel pensare a come le famiglie dei nostri due Militari vivranno queste festività Pasquali.
Provo offesa, come cittadino Italiano, come militare, come uomo e padre di famiglia nel vedere le modalità e la gestione di questa crisi diplomatica. Provo indignazione nel vedere come i nostri militari vengono tutelati nell’adempimento del loro dovere da chi ha voluto rappresentarci, dalle istituzioni, a tutti i livelli e gradi. Tutti noi, ben sappiamo, cosa vuole dire vestire l’uniforme, adempiere al proprio dovere anche a costo del sacrificio estremo.
Tutti noi abbiamo giurato Fedeltà, a questa Repubblica, giurato di difenderla e rispettarla con il più profondo dei nostri sentimenti. Abbiamo accettato le regole del silenzio e dell’onore, e anche se molti di noi ora hanno i capelli bianchi e camminano aiutandosi con il bastone, ancora proviamo quel brivido e quell’orgoglio nel sentire il nostro inno nazionale nel vedere sventolare libero e fiero il nostro tricolore, la nostra BANDIERA.
Ancora, nonostante il peso degli anni e il bastone, chi è stato militare, sente il dovere di inquadrarsi sotto quel tricolore. Per contro, chi ha scelto di rappresentarci ha VENDUTO la dignità nazionale per pochi spiccioli e per l’interesse privato di pochi, sta permettendo che i nostri Fratelli, i nostri Figli Italiani vengano maltrattati e offesi.
Immagini di due Leoni che fieri e silenziosi si fanno trasportare sotto lo sguardo compiaciuto del militare Indiano di turno ( che conserverà quelle immagini per la propria memoria ) dentro un furgone blindato, come se fossero i peggiori dei criminali.
E’ giunto il momenti di dire BASTA, di gridare tutto il nostro sdegno a questa situazione che si trascina già da troppo tempo. Dobbiamo manifestare in piazza tutto il nostro sdegno, dobbiamo mostrare il nostro ORGOGLIO di ITALIANI.
Stiamo lavorando a una manifestazione, pacifica, apolitica e silenziosa dove tutti noi parteciperemo, ognuno con il proprio Labaro, il proprio Basco di appartenenza all’arma o alla associazione di Arma. Dobbiamo portare in piazza l’orgoglio Italiano.”
Giuseppe Curcurù
Coordinatore ANAIM sezione Tiro di Gaeta