I portacolori delle Fiamme oro hanno incantato pubblico e tifosi agli europei indoor di atletica, conclusi ieri a Goteborg (Svezia): Daniele Greco ha vinto la medaglia d’oro nel salto triplo e Michael Tumi ha agguantato il bronzo nella finale dei 60 metri.
Daniele si è laureato campione europeo al termine di una gara perfetta, nella quale ha dimostrato di essere ormai uno dei migliori atleti al mondo nell’hop step jump.
Dopo il quarto posto alle olimpiadi londinesi era tra i favoriti, ma non ha sentito assolutamente il peso di questa responsabilità, anzi si è messo le ali ed è volato fino a 17.70 metri, realizzando, con il suo primato personale, anche la miglior prestazione mondiale indoor dell’anno e l’undicesima di sempre, a soli 3 centimetri dal record italiano detenuto dal suo amico e rivale Fabrizio Donato, assente per un’influenza, al quale Daniele ha dedicato la vittoria.
“La dedica è per Fabrizio Donato, molto più che un amico – ha dichiarato Daniele subito dopo la gara – so quanto ci teneva ad essere qui, e so quanto avrebbe voluto fare una doppietta oro-argento con me agli europei. Sono sicuro che ci riusciremo prima o poi, magari ai mondiali di Mosca”.
La giornata di Daniele è stata praticamente perfetta, da consumato campione. Ha esordito con un 17 metri al primo salto, andando subito al comando, consolidandolo poi al terzo tentativo con un 17.15.
Al quarto salto è arrivato il “misurone”, con ben 9 centimetri lasciati sulla pedana dello stacco: “È una grande misura. Sapevo da un bel po’ i poter saltare lontano, ero in ottime condizioni di forma, nonostante i problemi fisici incontrati nell’avvicinamento a questa gara. È stata veramente una bella impresa, avevo tanta voglia di prendermi la medaglia d’oro. Devo essere onesto – ha sottolineato il campione delle Fiamme oro – per uno come me, che è arrivato quarto all’olimpiade, questa era una gara da vincere ad ogni costo, non c’erano avversari che potessero impensierirmi sul serio. Aver vinto con questa misura è ancora più bello, perché dà valore alla gara”.
Nella finale dei 60 metri il velocista cremisi Michael Tumi è partito come un razzo, assaporando per 40 metri la medaglia d’oro, poi ha mollato leggermente ed ha visto passare il francese Vicault e l’inglese Dasaolu che hanno chiuso in 6″48, miglior prestazione mondiale dell’anno.
Michael ha tagliato il traguardo in 6″52, appena un centesimo sopra al suo primato personale e record italiano.
Grande prova quindi, sui suoi massimi livelli, che lo ha portato sul terzo gradino del podio continentale, con la soddisfazione della medaglia di bronzo, ma anche con qualche rammarico dopo le premesse della vigilia: “Non posso che essere soddisfatto ed orgoglioso di questa medaglia di bronzo – ha dichiarato il velocista delle Fiamme oro – anche se sono un po’ dispiaciuto perché ho corso forte, ma non quanto avrei voluto. Il mio obiettivo era correre in 6.49, ma a conti fatti, ci fossi anche riuscito, non sarei andato oltre il bronzo; 6.48 è veramente forte, complimenti a loro. Comunque, ho corso sui miei limiti, e se guardo alla mia stagione, alla regolarità su tempi che mai avevo raggiunto prima, i due record nazionali, la medaglia continentale, non posso che essere soddisfatto. È chiaro che poi ti ci trovi e vuoi tutto, io sono fatto così. Era la prima volta che lottavo per una medaglia e che affrontavo certe pressioni. Ora guardo con fiducia alla stagione all’aperto, sono sicuro di poter dire la mia anche sui 100 metri”.