E’ successo a Parigi, in uno dei più famosi musei al mondo: il Musée d’Orsay che conserva i più grandi capolavori dell’impressionismo. Ma è lecito chiedersi se non poteva succeder altrove, in qualunque altra città d’arte. Roma, Firenze, Amsterdam, Bilbao…
La cultura dovrebbe restare privilegio di un’élite ordinata, pulita, ben vestita? Strano, quando si pensa che ammiriamo spesso capolavori di artisti che hanno vissuto nella miseria. Basta pensare a Modigliani.
Una coppia povera col figlio di 12 anni, accompagnata il perfetta regola, il 26 gennaio scorso, da un volontario di un’associazione contro le discriminazioni, per poter vedere, ammirare, conoscere le opere d’arte che i nostri figli studiano a scuola. Ma neanche ne I Miserabili, neanche nel libro Cuore, neanche nelle favole strappalacrime dei fratelli Grimm.
La famigliola è stata accompagnata all’uscita dai servizi di sicurezza del Museo eppure avevano pagato il biglietto. Non hanno neanche chiesto la gratuità concessa alle famiglie povere. Disturbavano la visita degli altri “amatori d’arte”. Puzzavano. Secondo il personale del museo la puzza sarebbe giunta da una defecazione, mai comprovata, del ragazzino. Gli agenti sarebbero intervenuti per “proteggere la dignità del ragazzino”. L’accompagnatore non se n’era accorto eppure è un bancario quindi non vive nel letame o forse ha altre priorità morali visto che aiuta persone in gravi difficoltà. L’associazione vuole ora sporgere querela per “discriminazione sociale”, peccato che questo tipo di discriminazione non sia iscritto nei codici. Il Museo risponde che avrebbe fatto lo stesso chiunque. Un “incidente spiacevole” ha dichiarato il Ministero della Cultura. Che vergogna.
Poco importa che sia successo al Musée d’Orsay. Poco importa cos’hanno dichiarato i responsabili del museo o del governo. Tanto ognuno tira acqua al proprio mulino. Non è un incidente spiacevole è una vergogna. Ed è ancor più una vergogna anche per quei visitatori che hanno segnalato la famiglia che li disturbava con le proprie emanazioni odorose, vere o false che fossero.
Chi è così fragile di naso o d’altro può chiedere una visita privata. Probabilmente tale fragilità deriva da una notevole puzza sotto il naso. E chi ha così poco rispetto per chi è stato meno fortunato di lui meriterebbe di scendere un periodo dalle stelle per conoscere le stalle, per imparare la modestia e l’altruismo. Tanto più che l’attualità ci insegna che la caduta può essere rapida ed è dietro l’angolo per ognuno di noi.
Il direttore del Musée d’Orsay dovrebbe offrire una visita guidata a porte chiuse, come per i V.I.P a questa famiglia che voleva semplicemente ammirare delle opere d’arte, prima di tornare nel proprio tugurio ma pur sempre con dignità!
Luisa Pace
Avete visto il film “Intollerance” ? O “Germania Anno 0” di Rossellini ? Purtroppo nn lo posso diffondere attraverso la mia bacheca fb q Vostro Importante articolo xche sono nn solo controllata ma anche crudelmente censurata….
Pure il giornale la Repubblica ha pubblicato questa brutta storia di discriminazioni. E’ una vergogna che accadano ancora di queste cose in un paese civile.
http://www.repubblica.it/rubriche/parla-con-lei/2013/02/05/news/parla_con_lei_5_febbraio-52015617/?ref=HREC2-15
Il buon Dio dovrebbe fare tabula rasa e ricominciare tutto da capo……… beninteso se ne avesse ancora voglia!!!!!!!!!!!!!!