“Noi siamo bambini dell’Italia, bambini normali, cioè come voi, e scriviamo a voi perché siete tristi……. “
Queste le semplici parole con cui i bambini possono osare lì dove gli adulti non osano.
Era maggio del 2012 quando alcuni bambini di una scuola elementare di Genova nella quale convivono molte diverse culture, chiedono a un loro compagno di origine siriana “ ma perchè nel tuo paese muoiono i bambini? Gli echi della strage di Hula erano arrivati alle loro orecchie dagli apparecchi televisivi, magari accesi in cucina mentre si cena. Cosa può significare per un bambino sentir parlare di loro coetanei morti atrocemente e vedere che gli adulti accolgono distrattamente la notizia.?
Come possono pensare di essere al sicuro di fronte a tanta crudeltà. Hanno imparato a scuola i diritti dei bambini, i diritti dell’uomo. Cosa hanno raccontato gli adulti…ancora favole ?
Bisognava affrontare il trauma reagendo.
Allora hanno cercato insieme agli adulti di capire. Domande su domande a cui gli stessi bambini cercavano di dare risposte.
E la prima risposta comune è stata, “scriviamo ai bambini siriani per dir loro che non li abbiamo abbandonati”.
Siamo con voi….spero che avete qualcosa da mangiare, scavatevi una buca per ripararvi dalle bombe…….non dovete aver paura ci sono altri bambini insieme a voi….quando verrà la mamma le chiederò se posso venire in Siria, se non posso mi date il vostro numero di telefono che vi chiamo.. So cosa sta succedendo in Siria, ma spero che prima o poi questo disastro finirà e spero che finisca il prima possibile, perchè altrimenti tanti posti della Siria spariranno e anche tante persone…… state tranquilli che noi vi manderemo tutto il materiale che volete, basta che ce lo dite
Ogni volta che vi penso, mi viene un pugno al cuore.
Queste letterine vengono messe su Facebook e tradotte in inglese e arabo da mamme di tutto il mondo.
E qui succede una piccola magia. Una notte una mamma legge un articolo che parla dei profughi siriani sulla pagina Facebook del ministro degli esteri Giulio Terzi e le viene spontaneo di mettere al corrente il ministro di questa iniziativa, pensando di rivolgersi a un account gestito dalla Farnesina.
Invece ecco un messaggio : “Sono il ministro e vorrei che mi spiegaste meglio questa vostra interessante iniziativa “
Ecco poi le parole di Giulio Terzi :
“Mamme e insegnanti mi hanno contattato sulla mia pagina Facebook, per raccontarmi dei loro figli e alunni che hanno preso penne e matite colorate per scrivere lettere e fare disegni per i loro omologhi in Siria. Sono rimasto stupefatto e molto colpito. La forza emotiva di questi semplici gesti è travolgente: loro vogliono con tutto il cuore stare vicini ai loro coetanei più sfortunati, che in Siria sono in pericolo di vita ogni giorno. Vorrei non solo incontrare questi bambini, ma anche far sapere a tutti della loro iniziativa, perché sia d’esempio: ci fa capire che può esistere futuro, proprio partendo dalla spontaneità di questi bimbi”
Giulio Terzi – Ministro degli Esteri della Repubblica Italiana
Adesso siamo pronti a partire per Roma con una lunga lettera di intenti. Si ,perché abbiamo detto “andiamo se possiamo dire al ministro cosa possiamo fare per i bambini della Siria”.
E poiché siamo bambini possiamo osare, sperare, agire.
La nostra iniziativa è stata ora condivisa dai bambini dell’istituto comprensivo del Secondo Circolo San Lazzaro di Savena,(BO)di cui fanno parte 4 scuole dell’infanzia: Gelsi, Cicogna, Di Vittorio, Idice e 3 scuole primarie: Don Trombelli, Milani, Donini e aspettiamo nuove adesioni di bambini da tutta Italia e , perché non sognare, da tutto il mondo per cancellare il silenzio.
www.facebook.com/IBambiniDellItaliaAiBambiniDellaSiria
La canzone “Dov’è domani”, in favore dei bambini vittime innocenti delle guerre degli adulti, è scritta e interpretata da Totò Nocera. Medico e Artista agrigentino, premiato in passato per la sua alta missione umana e professionale del “dedicarsi” all’altro che ha sempre contrassegnato e qualificato il suo impegno di Medico e di Artista, attraverso attività di espressione e comunicazione corporea, di prevenzione “aperta” multigenerazionale dei disagi mentali e comportamentali, di laboratori teatrali formativi per insegnanti di sostegno, di “stages” per disabili, disagiati e detenuti, al fine di additare e privilegiare sempre, dovunque e comunque, il “valore dell’altro” come presupposto fondamentale e inalienabile indipendentemente da potenzialità, pregiudizi, situazioni e ruoli sociali, portando avanti questa missione con competenza sanitaria e straordinaria ecletticità di autore, interprete e regista polivalente.
Bambini come questa
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