Sono più della metà i siciliani che non si sono recati a votare. Un’affluenza del 47,42 per cento, che già da sola dovrebbe far capire come la gente sia stanca di una classe politica che per tutti questi anni ha pensato solo ai propri interessi. Clientelismo, facili guadagni, prebende e privilegi, pensioni d’oro, mentre la popolazione è ridotta alla fame.
Così, forse nella maniera sbagliata, i siciliani hanno voluto punire la Casta. Non recarsi alle urne non era certamente il modo migliore di esprimere un dissenso. Ma tant’è, e quella politica padrona che aveva creato un popolo di servi, dovrà comunque prenderne atto.
A far riflettere inoltre, se venissero confermati a livello isolano – come pare stia avvenendo – gli exit poll di PalermoReport.it e dell’emittente televisiva Trm, riferiti al capoluogo, il clamoroso risultato per il Movimento 5 Stelle.
Il candidato governatore grillino, Giancarlo Cancelleri, otterrebbe nel capoluogo oltre il 27 per cento delle preferenze, lasciandosi alle spalle Musumeci, Crocetta, Miccichè e Marano. Un voto di protesta non per eleggere i propri rappresentanti, bensì per bocciarne altri. Il risultato di un Paese allo sbando – la Sicilia è infatti un importante laboratorio politico – che ha comunque detto chiaro il suo ‘NO’ alla Casta.
A prescindere dal risultato finale di questa tornata elettorale, c’è da sperare che i siciliani abbiano recuperato un minimo di dignità e che dal voto di protesta, o dal non voto, si vada verso un reale cambiamento.
Allora nn dovrebbero valere q votati ?!