Aragona (Agrigento) – Il Consiglio comunale ha deliberato sulle aliquote dell’IMU e dell’addizionale comunale Irpef. Le casse comunali versano in gravissime condizioni quindi la politica chiama la cittadinanza – a cui finora non è stata fornita nessuna delucidazione sui debiti e loro genesi – a sacrifici lacrime e sangue. L’amministrazione ha proposto al Consiglio, che a maggioranza ha approvato, l’aliquota IMU al massimo consentito (1,06%) per la seconda casa. Nessuna diminuzione è stata invece proposta per l’abitazione principale e per gli immobili rurali ad uso strumentale le cui aliquote rimangono rispettivamente dello 0,40% e dello 0,2%.
A detta del responsabile del settore, questa manovra, dovrebbe apportare alle casse comunali un gettito di 1.400.000€ per l’IMU e 540.000€ per l’addizionale comunale, somme non sufficienti per risanare il bilancio.
Bocciata dal Consiglio anche la proposta del consigliere Pendolino sulla riduzione delle aliquote dell’addizionale comunale Irpef per le fasce di reddito più basse, tesa ad allentare la pressione fiscale su una popolazione già stremata dalla crisi.
Lo stesso sindaco Parello nel corso della discussione consiliare aveva chiamato l’intero Consiglio comunale alla responsabilità con l’approvazione delle manovre proposte. Tra i punti all’ordine del giorno anche la nota della Corte dei Conti, datata 28 settembre 2012, con la quale vengono rilevate una serie di “profili di grave irregolarità e criticità” relativamente al 2010 tra i quali, il forte ritardo nell’approvazione del bilancio consuntivo, squlibri di bilancio, carente attività di recupero dell’evasione fiscale, presenza di elevati debiti fuori bilancio, utilizzo di cassa di entrate a specifica destinazione. La Corte ha ordinato dunque di prendere le opportune misure correttive rilevando di riverbero come si è molto lontani da una sana gestione dell’ente.
La serata non ha negato colpi di scena, con sospensioni dei lavori consiliari e tanto nervosismo. Il gruppo consiliare di Fareitalia avrebbe voluto rinviare la votazione sull’introduzione delle aliquote IMU a dopo un’accurata ricognizione sulle spese dell’ente e relativi tagli. Tra le richieste anche la riduzione/accorpamento dei caposettore. Ricordiamo che il comune di Aragona ha ben 10 posizioni organizzative, troppe per un ente che ha un’esposizione debitoria “per cifre a sei zeri” come ha sottolineato il sindaco, cifre di cui ad oggi non si conoscerebbe l’esatto ammontare.
In risposta a Fareitalia è intervenuto l’assessore Attardo (UDC), contrario a qualsiasi rinvio. Giuseppe Attardo ha lamentato che quanto portato in votazione è stato oggetto di approfondito lavoro, pertanto, quello era il momento di manifestare, da parte del gruppo di maggioranza Fareitalia, fiducia o meno all’amministrazione in carica. Dopo una breve sospensione dei lavori e un chiarimento in seno alla maggioranza, il punto all’ordine del giorno viene votato favorevolmente anche dal gruppo consiliare di Fareitalia. Astenuti, invece, tutti i consiglieri in forza al FLI presenti: Gioacchino Volpe, Claudio Clemenza e Vincenzo Baio. Che questi attriti siano la manifestazione di profonde spaccature in seno alla maggioranza e di possibili rimpasti di giunta?
Le prime avvisaglie si erano già avute in commissione consiliare lavori pubblici dove mal di pancia, veri o presunti, hanno portato alle dimissioni del presidente e vice presidente sostituiti, rispettivamente, da Gioacchino Volpe (FLI) e Tararà Salvatore. Ma in Consiglio comunale, nonostante gli attriti, pare difficile che il gruppo di Fareitalia con 3 consiglieri comunali, 1 assessore e il Presidente del Consiglio, potrebbe correre il rischio di essere estromesso dalla giunta e, quindi, dalla stessa maggioranza sostituito dal gruppo consiliare di Futuro e Libertà per l’Italia. Naturalmente l’esito delle imminenti elezioni regionali giocherà un ruolo determinante anche sui futuri assetti politici al comune di Aragona già messi in discussione con la candidatura alle regionali del consigliere Angelo Galluzzo e relativo transito dal Pid all’MPA-PS. Volendo azzardare una previsione, l’astensione del FLI potrebbe essere interpretata come l’attesa di un cenno per entrare in maggioranza quindi dare un contributo all’amministrazione del paese. Non bisogna peraltro dimenticare che Totò Parello non ha ancora designato il vice sindaco ed ha avocato a se importanti deleghe quali quella al bilancio, ai lavori pubblici e all’urbanistica. Tutto in politica non è come spesso appare e, probabilmente, in futuro (magari dopo le elezioni regionali o dopo le festività natalizie) ad uscire dalla giunta potrebbe essere un assessore che non conti numerosi consiglieri al seguito. Lasciando così la possibilità al sindaco Parello di nominare il vice sindaco e rafforzare la sua maggioranza per quel governo di “Salute Pubblica” di cui tanto si parlò in Consiglio nella scorsa legislatura.
Totò Castellana