Brooklyn – Jason Giuca era stato condannato per aver ucciso il 19enne Mark Fisher. La madre di Giuca, la 46enne Doreen Giuliano, ha sempre creduto nell’innocenza del figlio. Decisa a far scarcerare il suo ragazzo, ha pensato di sedurre uno dei giurati della corte nella speranza di trovare un appiglio che le permettesse di chiedere l’annullamento della sentenza.
A darne notizia, il New York Post.
Doreen Giuliano, che è regolarmente sposata, ha affittato un appartamento seminterrato a due passi dalla casa di Jason Allo, uno dei giurati che aveva ritenuto colpevole il giovane Giuca. Cambiato taglio e colore dei capelli, ha fatto di tutto per farsi notare da Allo, indossando capi molto provocanti e passando continuamente in bicicletta dinanzi la casa del giurato, fino a quando non è riuscita ad arrivare a quello che era il suo scopo. Doreen si è presentata all’uomo come Dee Quinn, consulente d’affari californiana.
I due hanno iniziato ad uscire insieme e ad incontrarsi nel seminterrato, dove Doreen invitava l’uomo a cena con pietanze da lei preparate (in verità acquistate presso ristoranti che preparano cucina da asporto), bevendo vino e fumando marijuana, in attesa che lei riuscisse a registrare una qualche ammissione da parte dell’uomo, che avrebbe potuto portare alla revisione del processo.
Nonostante il marito sapesse di dove la moglie trascorreva le notti, Doreen non si è fermata. “I mariti passano in secondo piano dinanzi i figli” – ha detto la donna al Post – “Quando si dice che faresti qualsiasi cosa per il tuo bambino, è vero. Se devo perdere Frank (il marito) per mio figlio, così sia. Si può sempre trovare un altro marito. E dovrei mentire se sono stata con Allo? Si ‘, molto probabilmente sì, mentirei. Lo farei! ”
Quando Allo ha ammesso a Doreen che lui non avrebbe dovuto far parte della giuria di quel processo perché conosceva alcuni dei testimoni, la donna ha ritenuto di avere raggiunto il suo obiettivo, potendo chiedere ed ottenere l’annullamento del processo.
A non essere d’accordo, i giudici, i quali hanno ritenuto che le prove prodotte dalla donna, nel rivelare una cattiva condotta straordinaria da parte della stessa, non dimostrano che la condotta del giurato rientri tra quei casi per i quali la Corte Suprema in passato ha stabilito sussista l’incompatibilità a far parte di una giuria.
L’avvocato di Giuca ha fatto appello alla sentenza della corte, ricorrendo al tribunale federale, che sarà chiamato a decidere nelle prossime settimane.