La giovane rivelazione della musica d’autore siciliana propone uno spettacolo dal titolo fra libri e zanzare di riferimento estivo che evoca però un immaginario un po’ serio e un po’ ironico che viene in questa circostanza presentato in anteprima nazionale. Le musiche e i testi sono tutti originali composti da Mimnì Sterrantino o arrangiati insieme agli Accusati, la fedelissima band che da tempo immemore accompagna il giovane astro nascente della musica siciliana dai risvolti internazionali: Flavio Gullotta contrabbasso, Francesco Frudà banjos, ukulele, chitarra elettrica, Sandro Curcuruto chitarre acustiche e elettriche, sega musicale, xilofono, cucchiai e rumori, Andrea Nunzio rullante, cassa e piatti. Già dagli strumenti utilizzati s’intuiscono sonorità sopraffine che fanno il paio con l’eleganza dei testi espressi localmente con una candida espressività canora e gestuale da vero mattatore da palcoscenico quale Mimì sa essere: coinvolgendo pubblico di ogni generazione, crea un inscindibile legame di arte e vita. Come dire: “soddisfatti o rimborsati”. Le origini di Mimì Sterrantino sembrano quasi avvolte nel mistero: nato sulla sponda di un ghiacciato fiume nel nord della Svezia, si ritrova, soltanto dopo due mesi, sulla calda costa della Sicilia orientale, a Castelmola, sulla rocca prospiciente Taormina il cui paesaggio sonoro e naturale accarezza l’anima sensibile fin nel profondo di una divina leggerezza. Si lascia favorevolmente influenzare, insieme ai suoni della ben generosa natura, dalle meravigliose melodie della musica zingara e delle sue varie etnie.