A darne notizia il giornale “La Sicilia”, all’interno di un articolo a firma di Gioacchino Schicchi, dal titolo «Personale, c’è tanto da rivedere», pubblicato ieri, domenica 12 agosto. Un consigliere comunale intervistato dal giornalista sull’utilizzo del personale del Comune di Agrigento, afferma che “«sprechi» di forza lavoro sono rintracciabili soprattutto nella distribuzione dei custodi delle strutture comunali, a cominciare da quelle sportive.”
Il consigliere cita come “esempio lo stadio Esseneto, che in queste settimane è oggetto di lavori di rifacimento del manto erboso, ha tre custodi.” E se fin qui siamo in tema di sprechi, il meglio, o il peggio, è quello che segue: “allo stesso modo un’altra struttura, chiusa però da anni e sostanzialmente inutilizzabile, ovvero il campo di atletica del Parco del Mediterraneo di Villaseta – continua il consigliere -, ha un custode con tanto di casotto dove abitare per garantire la sorveglianza h24 di una pista che non può essere fruita.”
Con quale coraggio indignarsi ogni qualvolta leggiamo di come molti cinesi che lavorano nelle fabbriche vengono tenuti in uno stato di schiavitù, se in una città della civile Italia un dipendente comunale ha turni di lavoro di 24 ore su 24 ore?
Certo, non percepisce i pochi euro di salario di un cinese ridotto in schiavitù; non lavora in nero; gode dell’assistenza sanitaria e, si presuppone, dei giorni di riposo, delle festività, delle ferie.
E qui sorgono spontanee le domande: durante i giorni di riposo, i festivi, le eventuali malattie e le pause feriali, chi sostituisce il custode h24? Chi pagherà l’eventuale vertenza sindacale che il custode potrebbe promuovere in danno del Comune? Con quale qualifica risulta assunto questo dipendente e quale contratto di categoria viene applicato ad un lavoratore h24?
I conti a noi non tornano. E all’Ispettorato del Lavoro e alla Corte dei Conti?
Gian J. Morici