A rileggere le dichiarazioni di Arnone a distanza di tempo, sembra quasi di vedere le lucine di un albero di natale che si accendono e spengono ad intermittenza.
Queste le dichiarazioni di Giuseppe Arnone, quando nel luglio del 2011 intervenne sul coinvolgimento del presidente dell’Ordine degli avvocati di Agrigento Nino Gaziano nell’inchiesta antimafia ‘Maginot’:
“Stimo grandemente l’avv. Gaziano, l’ho sostenuto alle elezioni di Presidente dell’Ordine e, poiché Gaziano ed io siamo probabilmente i legali che più sono professionalmente contrapposti, ma anche avversari, il rapporto tra me e il Presidente è quello che più di ogni altro può mettere in luce la grande professionalità, la linearità e la correttezza di Nino Gaziano.
Sono stato tra i primissimi a chiamarlo dopo la notizia che lo riguardava, gli ho offerto la mia disponibilità alla difesa e gli ho manifestato piena solidarietà, umana e professionale, nella convinzione che saprà, in tempi, brevi chiarire la sua posizione e diradare ogni nube.”
A quel comunicato, fece seguito quello per il compiacimento dell’archiviazione delle accuse mosse all’Avvocato Gaziano.
Trascorso un anno, leggiamo cosa dice oggi l’avvocato Arnone allo stesso riguardo, dopo che il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati gli ha comminato una sospensione di due mesi:
“E, a proposito, gentile Consiglio dell’Ordine, vogliamo mettere a disposizione di tutti gli iscritti gli atti che riguardano l’archiviazione per favoreggiamento di interessi mafiosi o similari di cui ha beneficiato il Presidente Gaziano?”
Ancor più divertente la “coerenza” mostrata in materia di “libertà d’informazione”.
Arnone nel luglio del 2011:
“Mentre è da apprezzare la sobrietà e serenità di Gaziano, anche pienamente confacente al suo ruolo, diversa è la valutazione pubblica che opportunamente va espressa per prendere, quale classe forense, le distanze da Grillo e dalla sua inutile e dannosa polemica con la Magistratura palermitana.
Forse Grillo non si rende neanche conto che la sua esternazione fa allo stesso Presidente Gaziano e all’intero Ordine degli Avvocati di Agrigento.
Immediatamente osservo che tra me e Grillo vi è certamente un ignorante della procedura penale e nel diritto costituzionale: leggo nel suo scritto che esisterebbe un “principio di segretezza cui deve uniformarsi la notifica di un avviso di garanzia”. Ed ancora, si scopre che, secondo Grillo, esisterebbero “regole processuali e costituzionali che impongono la segretezza delle notificazioni degli avvisi di garanzia”. Io ho sempre saputo che il principio di segretezza riguarda solo ed esclusivamente l’attività di indagine, in relazione alla posizione degli indagati. Cioè che, quando un atto è portato a conoscenza dell’indagato, quell’atto non è più segreto. Evidentemente, Grillo ha studiato su libri diversi…
E’ poi del tutto ovvio che l’avviso di garanzia non può costituire l’anticipazione della sentenza, ma è solo e soltanto un fatto – interlocutorio, parziale e momentaneo all’interno del processo – che, in uno Stato democratico, ove vige la libertà di informazione, è sottoposto alla valutazione dell’opinione pubblica.
E il diritto dell’opinione pubblica ad essere informata vale sia quando l’avviso di garanzia lo riceve il comune cittadino, sia quando lo riceve una personalità investita di cariche pubbliche di rilievo.
Penso che soltanto all’avv. Nicola Grillo poteva venire in mente di proporre, con espressioni quali “incredibile trattamento mediatico”, “stigmatizza la condotta di chi…”, una asperrima critica e una vera e propria censura nei confronti dell’Autorità Giudiziaria, alzando persino l’indice accusatore, in modo molto “personalizzato”, nei confronti di un magistrato “reo” di aver rilasciato “considerazioni in tv”.
Arnone a intermittenza – 28 Luglio 2012:
“Nel convocare la conferenza stampa, che terrò domani, sabato 28 luglio, non posso che richiamare la sacrosanta volontà del governo Monti di abolire i Consigli degli Ordini degli Avvocati, quali Organismi assolutamente inutili.
E adesso, mi permetto di aggiungere, scusate se oso, Organismi dannosi per l’autorevolezza dell’avvocatura seria e perbene.
Apprendo dagli organi di stampa – perché nessuno degli avvocati che fanno parte del Consiglio e che erano presenti, con in testa il Segretario Ignazio Valenza, ha avuto il buon gusto, lo stile, la correttezza deontologica, di informarmi con una telefonata – che la mia ultra motivata richiesta di rinvio della seduta di ieri che mi riguardava è stata rigettata.
Forse il Segretario Valenza era ben consapevole che ad avvisarmi avrebbe pensato, con la consueta solerzia, il giornale Grandangolo. Per cui, il Segretario dell’Ordine si è risparmiato questo fastidio e si è avvalso del nuovo servizio di notifica atti “a mezzo F. Castaldo”. Servizio già ottimamente reso, in passato, dallo stesso Castaldo per conto della locale Procura della Repubblica.
Ovviamente, è una coincidenza eccezionale e straordinaria che questo, a mio avviso sconcertante, rigetto della mia richiesta di rinvio, avvenga nel bel mezzo di un durissimo scontro tra me e i vertici della Procura della Repubblica di Agrigento e di una ben nota corrente della Magistratura.”
Che dire? Nonostante una temperatura di 40° e il calendario che c’informa che è il mese di luglio, ad Agrigento è arrivato Natale e le lampadine dell’albero di Arnone lampeggiano ad intermittenza…
Gian J. Morici
chi era riccardo cocciante che cantava: “POVERO DIAVOLOOOOOOOOOO, CHE PENA mi FAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA”
ciao Gianni buon Week end
E dai,smettetela di sparare sulla Croce Rossa….
Miaooooooooooooo!
E un giorno triste per il paladino della calunnia, adesso cosa farà denuncerà tutti gli Avvocati di Agrigento per risarcimento danni,
Ecco la meritata fine di chi fa politica solo per se stesso con tanta rabbia e cattiveria, di chi considera inesistenti i diritti altrui pretendendo solo per se dignità e giustizia (anche al di fuori di ogni norma giuridica ed etica).
Non bisogna mai dimenticare o, peggio, avere compassione di questi personaggi…… per il bene della città essi non devono mai più tornare nelle Istituzioni-