“Morire a Lentini” – Festival Sicilia Ambiente di San Vito Lo Capo

Successo giovedì scorso al Festival Sicilia Ambiente di San Vito Lo Capo, per il film inchiesta ” Morire a Lentini”. Un successo, che riporta alla memoria, affinchè non cada nell’oblio, una strage silenziosa che continua a mietere vittime.

Lentini, 24.000 anime. Perché tanti morti  per leucemia? A chiederselo sono stati in tanti. L’avvocato Santi Terranova, presentò una denuncia alla Procura della Repubblica di Siracusa, per conto dei genitori delle vittime più giovani, riuniti nell’Associazione per bambini leucemici “Manuela e Michele”. Un tasso di mortalità  tre volte superiore alla media nazionale e che non può trovare giustificazione nell’eccessivo carico ambientale, visto che “ufficialmente” Lentini è solo un lembo di terra coltivato ad agrumi. Ma se in superficie sono solo giardini, c’è chi sospetta, e probabilmente a ragione, che sotto quelle zolle di terra ci sia l’inferno.

E se c’è l’inferno, c’è mafia. Laddove c’è la mafia, purtroppo c’è anche lo Stato, gli sporchi interessi nazionali e non, la corruzione.

A indagare per capire cosa accade a Lentini, anche la giornalista catanese Natya Migliori, che nel 2008  ha realizzato per Libera Informazione un’inchiesta giornalistica che l’ha portata agli anni ‘80.

Nel 1984, un aereo della base militare di Sigonella cadde vicino a Lentini. Intorno alla vicenda scese subito il silenzio. Ma dopo tanti anni una parola che fa paura, scuote la gente: uranio impoverito!

Prima di lasciarvi alle immagini del film – – che potete vedere gratuitamente sul sito della casa di produzione “Gemini movie production” –girato in collaborazione con il regista Giacomo Grasso,  vogliamo invitarvi ad ascoltare l’intervista di Libera Radio a Natya Migliori.

Quando finiranno le stragi silenziose?

gjm

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