Pollina, suggestivo paesino siciliano di tremila abitanti circa, al confine tra la provincia diPalermoe Messina, erede, secondo alcuni storici, di Apollonia, città della Magna Grecia, comincia ad essere nota al grande pubblico, nazionale e internazionale, da quando gli amministratori locali hanno deciso di seguire la strada dello sviluppo, coniugando il turismo alla cultura e alle risorse del territorio.
Un percorso che senti ripetere quasi in tutte le realtà dell’Isola, ma solo in pochi sono riusciti a realizzare. L’idea prese l’abbrivio quando l’architetto Antonio Foscari progettò, prendendo a modello la struttura di un antico teatro greco, una cavea ricavandola genialmente dalla roccia dolomitica che sovrasta il monte. Nasceva così il “Teatro Pietrarosa” dal suo particolare colore, metà rosato e metà bianco. Ma Pollina, oltre a fare parte del Parco delle Madonie, è anche, per una singolare miscela di fattori culturali ed ambientali, l’unico sito del Mediterraneo in cui si è conservata la conoscenza e la tecnica per produrre ancora la Manna, riconosciuta come Presidio Slow Food. Nei boschi del territorio pollinese, una sorta di “museo a cielo aperto”, si ottiene questo prodotto con una tecnica rimasta invariata nei secoli. Intaccando con un particolare coltello il tronco del frassino in estate, dalle incisioni sgorga una linfa che si condensa seccandosi all’aria estiva. Si raccoglie e viene usata in composti medicinali, esattamente come duemila anni fa quando i medici greci e romani lo chiamavano “miele di rugiada” o “miele di frassino” . Per non parlare degli arabi che ritenevano possedesse proprietà spirituali. Il “Teatro Pietrarosa”, che si affaccia su una naturale terrazza dalla quale si rimane abbacinati dalla bellezza di un irripetibile panorama (sono diecine i borghi delle Madonie che si distinguono nelle notti stellate) è diventato quindi il contenitore ideale per numerose manifestazioni culturali di un certo livello mettendo in scena spettacoli teatrali e musicali. E così succede che il borgo medievale madonita si trovi ad ospitare, una dietro l’altra, rassegne di grande valenza culturale e di ampio respiro cosmopolita. Dopo appena pochi giorni infatti dalla chiusura del Festival Internazionale di Musica Mediterranea “Sete Sòis Sete Luas “ 2012, andato in scena per il secondo anno, ecco che a calcare il parterre del teatro arrivano tanti entusisti giovani di alcune scuole europee. Si tratta della Rassegna Teatrale “Un teatro per la scuola, le scuole per un teatro”. La manifestazione, giunta alla sua undicesima edizione, “rappresenta un evento culturale e formativo delle scuole che danno il loro contributo all’ evento sempre più caratterizzato da un ampliamento degli orizzonti culturali e dall’emergere di tematiche di respiro europeo e mondiale.” si legge in un volantino redatto dalla Coordinatrice della Rete di scuole“Un teatro per la scuola, le scuole per un teatro” Giuseppa Muscato. Mentre per il dottor Sebastiano Pulvirenti, Esperto dipolitiche formative,chiarisce che si tratta di una “progettazione didattica finalizzata a ricavare spunti e suggerimenti nel campo della creatività che, come di consueto, tiene conto di collaudate collaborazioni internazionali, con la partecipazione delle scuole di Gozo (Malta) e della Regione francese Champagne Ardenne.” Insomma, un modo per collegare magistralmente la finalità istituzionale propria della scuola, che, non bisognerebbe mai dimenticarlo, dovrebbe tendere alla formazione della persona in linea con quanto espresso nelle Indicazioni per il Curricolo, con il mondo dell’ arte. In questo caso, con la magia del teatro e del suo linguaggio universale. “I ragazzi di scuole italiane ed europee, a conclusione del loro percorso laboratoriale attivato in modo permanente a scuola, sono l’ esempio vivente della “creatività formativa”, di chi assume il linguaggio teatrale per sviluppare la capacità di introspezione personale e di comunicazione interpersonale, di elaborazione dei saperi disciplinari orientati alla testimonianza di cittadini attivi e responsabili. “ conclude la dottoressa Muscato. Ne ha tutti i motivi per essere orgogliosa la simpatica e dinamica Sindaca (la più giovane d’Italia) di Pollina Magda Culotta, di ospitare la manifestazione “divenuta ormai evento di grande pregio a livello internazionale”. Convinta che“Iniziative come questa devono essere sempre sostenute dalle Istituzioni locali, perché esse sono emblema dello nostra missione: tentare di valorizzare il territorio locale per offrire contributi culturali alla società intera.” E tuttavia, nemo profeta in patria, oggetto di dure critiche da parte dei consiglieri dell’opposizione, che proprio il giorno del convegno di apertura, si sono esibiti in una plateale “irruzione” negli uffici comunali, chiedendo l’esibizione di carte e delibere. Nel corso della quale uno di loro, avrebbe negato di essere a conoscenza dell’evento in corso, cosa molto improbabile essendo anche Presidente dell’Istituto scolastico, così come ci è stato riferito dal Presidente del Consiglio Comunale Alfredo Cassataro. Piccole beghe paesane che per nulla scalfiscono la validità della manifestazione. Il progetto teatrale, si diceva, si sviluppa su un duplice versante: valorizzare l’esperienza specifica delle scuole che attivano al loro interno percorsi teatrali, valorizzare le scuole che intendono collegarsi per collaborare, incrementare l’iniziativa e partecipare alla manifestazione conclusiva. Il tutto in un’ottica di confronto interregionale europeo e di sperimentazione delle Indicazioni per il curricolo. La realizzazione del festival teatrale fa leva sulla sinergia di vari Enti territoriali Ufficio scolastico Regionale per la Sicilia, Comune di Pollina,La Fondazione Mandralisca di Cefalù, l’ Ente Parco delle Madonie, la Rete di scuole “.Dal 17 al 21 luglio 2012 ragazzi di scuole italiane ed europee, a conclusione del loro percorso laboratoriale attivato in modo permanente a scuola, in cui hanno fatto esperienza della didattica teatrale, rappresenteranno delle opere teatrali. La presenza quest’anno di scuole non italiane tra i partecipanti – College “George Sand” di Revin (Francia) e “Primary School” di Gozo (Malta)- dà un segnale forte di come la manifestazione abbia ormai acquisito una valenza di integrazione regionale e interregionale in ambito europeo. Si esibiranno sul palco di pietra del Teatro i ragazzi della Scuola Media “George Sand” di Revin (Charleville-Mezieres) con la “Fidanzata Abbrutita”; dell’ITC “Don Luigi Sturzo” di Bagheria con “Rinoceronte” di Ionesco; il Liceo Classico di Bagheria con “A proposito di Edipo”;l’Istituto Costanzo di Melilli con“Elena” di Euripide; “Il Ciclope”, tradotto in lingua siciliana da Pirandello, messo in scena dall’Istituto Castrenze di Aspra; il “Don Giovanni” di Moliere dal Liceo Scientifico di Partinico ed infine il Gozo College Rabat Primary di Gozo-Malta si esibirà con “The Piper” di Margaret Carpenter.
Non crediamo di esagerare se diciamo che sono queste le iniziative che fanno della nostra terra una delle più ricche sul piano culturale e umano e che meritano di essere emulate e diffuse.
Franco Lo Re
Tratto da marsal@.it