Legambiente Sicilia: esposto alla Procura della Repubblica di Marsala per la realizzazione nel Comune di Petrosino, in contrada Torrazza, di uno stabilimento balneare. “Vicenda intrigata e poco chiara”.
La Legambiente Sicilia ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Marsala, e per conoscenza a tutte le Istituzioni che sono state coinvolte (Soprintendenza di Trapani, Assessorato regionale al Territorio, Comune di Petrosino), per chiedere di fare luce sull’intrigata e poco chiara vicenda riguardante l’iter autorizzativo seguito per la realizzazione nel Comune di Petrosino, in contrada Torrazza, di uno stabilimento balneare.
Il progetto presentato dalla ditta Roof Garden srl è stato presentato la prima volta nel 2010, per – dopo alterne vicende, pareri negati e poi modificati, valutazione d’incidenza respinte per poi riessere riesumante malgrado il progetto fosse cambiato – essere approvato dal Comune di Petrosino lo scorso 7 maggio, giorno, vicenda alquanto emblematica, dell’elezione del nuovo sindaco.
La struttura proposta e in via di costruzione ricade dentro un’area SIC, per la quale è stato approvato nel 2009 il piano di gestione, che sicuramente non prevede la realizzazione di tali manufatti.
Dall’esame delle carte depositate dalla ditta emergono alcuni punti poco chiari:
1) le strutture e le soluzioni proposte per la realizzazione del progetto non hanno per nulla le caratteristiche necessarie e autorizzate di precarietà, smontabilità e stagionalità. Così come i lavori di supporto e propedeutico al loro montaggio;
2) siamo in presenza di un vero e proprio ristorante sulla spiaggia che viene descritto come stabilimento balneare;
3) si fa menzione della presenza di una discarica in sito, con probabili rifiuti tossici, ma non si prevede alcuna bonifica;
4) si fa obbligo alla ditta di prevedere e realizzare una rinaturalizzazione dei luoghi e la ricostruzione del sistema dunale nella spiaggia prospiciente ma non risulta alcun piano in tal senso.
Queste alcune delle non poche anomale riscontrate da Legambiente.
DOVETE ESIGERE DAL DIRIGENTE DELL’UTC L”EMISSIONE DELL’ATTO DI annullamento in autotutela del permesso di costruire EVENTUALMENTE RILASCIATO, SUBITO!
L’AUTOTUTELA:
L’ESERCIZIO DELL’AUTOTUTELA E’ UN POTERE CHE SPETTA ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE; LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE HA IL DOVERE DI APPLICARE LA LEGGE CORRETTAMENTE E IN MODO IMPARZIALE E QUANDO VERIFICA DI AVER COMMESSO UN ERRORE, DANNEGGIANDO INGIUSTAMENTE IL CITTADINO, PUÒ ANNULLARE IL PROPRIO OPERATO E CORREGGERE L’ERRORE SENZA NECESSITÀ DI UNA DECISIONE DEL GIUDICE.
LA GIUNTA COMUNALE DEVE ESPRESSAMENTE RIGETTARE ANCHE L’IPOTESI DI PROGETTO D’IMPIANTO DI UNA STRUTTURA CHE ALTERI IN QUALSIVOGLIA FORMA L’AMBIENTE ED IL PAEASAGGIO MEDIANTE DELIBERA FATTA PROPRIA DAL CONSIGLIO COMUNALE CONVOCATO APPOSITAMENTE.
SI SOTTOLINEA, IN AGGIUNTA, CHE L’ASPETTATIVA A REALIZZARE L’INTERVENTO PRIVATO DEVE NECESSARIAMENTE RECEDERE DINANZI ALL’INTERESSE PUBBLICO ALLA CONSERVAZIONE O, COMUNQUE, ALLA SALVAGUARDIA DELLA VOCAZIONE AMBIENTALE DEL SITO DI INTERESSE COMUNITARIO.
INTERESSATE LA MAGISTRATURA, COMUNQUE.