Aragona (Agrigento) – Lontano dall’essere consegnato perfettamente funzionante alla fruizione dei visitatori, il parco minerario delle zolfare di Aragona sembrerebbe essere destinato a divenire l’ennesima cattedrale nel deserto di cui il paese fondato dai Naselli potrà al più presto fregiarsi.
Di fatto il progetto per l’affinamento dei vini in miniera non è mai partito e il parco minerario dopo il collaudo tecnico amministrativo (2007) e conseguente consegna all’amministrazione è stato lasciato alla mercé dei vandali che hanno distrutto e rubato quanto hanno potuto. Nel 2010, un incendio divampato da proprietà private, si estese all’interno del parco arrecando danni alle strutture. Non si è a conoscenza di eventuali azioni legali intraprese dal comune di Aragona per rivalersi sui proprietari dei fondi da cui era divampato l’incendio. Inutile ritornare sulle condizioni in cui versa il parco minerario, dal nostro video pubblicato nel giugno 2011 poco è cambiato (vedi video)
Nei giorni scorsi, nel corso di un’intervista, il dirigente comunale Rosario Monachino aveva spiegato che nel giugno 2011 il suo ufficio aveva inoltrato (senza ottenere risposta) all’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e al comune di Favara (comune capofila del rispettivo PIST, Piano Integrato di Sviluppo Territoriale) la documentazione necessaria a far finanziare il secondo step progettuale, che dovrebbe comprende anche la messa in sicurezza di alcune discenderie. Dall’assessorato regionale competente informano di aver già pubblicato, sia su gazzetta che sul sito web di riferimento (www.euroinfosicilia.it), tutti i progetti ammessi a finanziamento con i relativi decreti. “La pubblicazione su gazzetta, inoltre fa da notifica” quindi doveva essere premura dell’amministrazione e loro uffici comunali competenti, controllare la relativa pubblicazione in gazzetta.
Da parte dell’Assessorato ai Beni Culturali – è stato sottolineato – sono stati esaminati tutti i decreti ammessi a chiusura degli elaborati di programmazione e controllo, con relativa pubblicazione delle liste di tutti i progetti ammessi a finanziamento. Anche da Favara i competenti uffici che si occupano del PIST, relativamente al parco minerario di Aragona, dicono di non saperne nulla, poiché loro hanno lavorato alla redazione dei piani e non dei progetti. Il progetto afferente al parco minerario delle zolfare, tra cui la messa in sicurezza di alcune discenderie, sarebbe un progetto specifico del comune di Aragona.
Nello specifico, è stato evidenziato che ciascun comune aveva un referente, un progettista e un dirigente di settore che curava la “parte specifica del comune”. Secondo quanto riferito dai competenti uffici del comune di Favara, “il dirigente Monachino con Giovanni Papia, tecnico di riferimento, e il sindaco Tedesco con i vari assessori che si erano succeduti, hanno non solo deciso quali progetti far entrare nel piano che noi coordinavamo (PIST – ndr) ma li hanno anche seguiti.”
Non sappiamo di quali risposte il dirigente Monachino e il comune di Aragona siano in attesa da circa un anno. Appare chiaro però che nessuna risposta – inerente la messa in sicurezza delle discenderie di “Taccia Caci” – arriverà né dalla Regione né dal comune di Favara.
Le uniche risposte su quanto fatto finora e quanto l’ente vorrà fare in futuro per valorizzare e rendere fruibile il parco minerario delle zolfare di Aragona, potrà fornirle solamente l’amministrazione comunale. Viceversa il silenzio e la stasi delle competenti autorità, consegnerà ai vandali e ai ladri il parco minerario e con esso la memoria di cui è scrigno.
Totò Castellana
Gent.mo direttore Morici, mi permetto di portare alla sua attenzione alcuni elementi che potranno permettere a Lei e ai suoi Lettori una migliore comprensione dei fatti narrati nell’articolo.
Innanzitutto è necessario dare una lettura al seguente articolo pubblicato nel sito del comune di Aragona ed ora misteriosamente scomparso.
Questo è il link originale al sito del comune di Aragona con il messaggio “pagina inesistente”:
http://www.comune.aragona.ag.it/index.php?option=com_content&view=article&id=261:presentato-il-progetto-vie-dello-zolfo-recupero-sito-ex-minerario-a-finalita-turistico-culturale-&catid=82:sviluppo-turistico-e-culturale&Itemid=102
Questo è il link della stampa dell’articolo fatta il 13/06/2011:
http://www.consultami.net/Presentato_progetto.pdf
Importante diventa la successione cronologica degli eventi.
In data 10 marzo 2010 vengo nominato assessore con la delega, tra le altre, allo Sviluppo Turistico e Culturale. Nello stesso periodo i comitati promotori per la costituzione dei Distretti Turistici muovono i primi passi e partecipo a diverse riunioni dei promotori del costituendo Distretto Turistico delle Miniere, unitamente ai rappresentanti di molti comuni delle provincie di Agrigento, Caltanissetta, Enna e con capofila la provincia di Caltanissetta. Alle riunioni erano presenti, tra gli altri, i rappresentanti dei comuni di Favara ed Agrigento con i quali avevamo in itinere l’elaborazione del PIST n.5. In una delle riunioni per la costituzione del distretto delle miniere, siamo a maggio 2010, vengo a conoscenza che nel PIST n.5 è presente una macroprogettualità denominata “LE VIE DELLO ZOLFO” di cui fanno parte i comuni di Favara, Comitini, Aragona, Porto Empedocle e Realmonte. Sempre a maggio 2010 ricevo la nota prot. 6963 del 28/04/2010 da parte del SUAP che, nel ricordare le scadenze del PIST n. 5, evidenziava la “lista delle operazioni del PIST gerarchizzate” con elencate le operazioni proposte dal Comune di Aragona. Alla lettura della nota faccio una semplice considerazione: come mai nella lista delle operazioni del PIST non è previsto nessun intervento per il Parco Minerario Taccia Caci mentre nelle riunioni del comitato promotore del Distretto Turistico delle Miniere i rappresentanti dei comuni di Favara e Agrigento parlavano di una macroprogettualita denominata “LE VIE DELLO ZOLFO” inserita nel PIST n. 5?
Per avere una risposta, siamo ai primi di giugno 2010, chiedo ai nostri uffici comunali notizie su queste fantomatiche “LE VIE DELLO ZOLFO” e il perché nessuna progettualità era stata prevista per il Parco Minerario. La risposta netta e decisa: se ne occupa il comune di Favara di tutta la progettualità inerente “LE VIE DELLO ZOLFO”.
A questo punto vi è l’unica richiesta che io, nella qualità di Assessore del Comune di Aragona e in rappresentanza dell’amministrazione comunale, rivolgo ai competenti uffici del comune di Favara; chiedo le schede tecniche della macroprogettualità “LE VIE DELLO ZOLFO” ed in particolare quanto previsto per il Parco Minerario di Aragona. Il dirigente del comune di Favara, referente del PIST, mi garantiva che in breve tempo mi avrebbe fornito quanto richiesto.
Arriviamo ai primi di luglio 2010 e nonostante i molteplici solleciti non ricevo nessuna notizia dai competenti uffici del comune di Favara. A questo punto su mia insistenza e dopo una giornata passata al telefono con i competenti uffici del comune di Favara, viene fuori che, oltre al titolo, su “LE VIE DELLO ZOLFO” non esiste altro. Appena il tempo necessario per riprendermi dallo stupore di quanto riferitomi dai competenti uffici del comune di Favara ed inviavo una convocazione urgente, per il 15 luglio 2010, sia al Tavolo Tecnico costituito a maggio 2010 sia ai funzionari comunali con competenze nel PIST e nel Parco Minerario. La convocazione, prot. 10641 del 12 luglio 2010, aveva per oggetto: “ideazione e definizione delle linee strategiche connesse allo sviluppo turistico e culturale del Comune di Aragona, per la presentazione di progettualità integrate nell’ambito del PIST n. 5 Territori della Valle dei templi”. Oltre i rappresentanti delle associazione che compongono il Tavolo Tecnico erano presenti l’arch. Monachino e il geom. Papia. Alla mia richiesta di chiarimenti sull’inesistenza di schede tecniche su “LE VIE DELLO ZOLFO”, sul perché non era presente nessun progetto inerente il Parco Minerario ed infine cosa potevamo fare, considerato che eravamo a giovedì 15 luglio 2010 con la scadenza della presentazione dei progetti del PIST prevista per lunedì 19 luglio 2010, per non perdere quest’occasione di finanziamento per il Parco Minerario. I due funzionari mi confermavano che per quanto riguardava “LE VIE DELLO ZOLFO” se ne doveva occupare il comune di Favara e se non era stato predisposto niente, a quattro giorni dalla scadenza, ormai, non si poteva fare più nulla. Non soddisfatto della risposta dei funzionari e restio all’idea di perdere una delle poche occasioni per intercettare finanziamenti per il Parco Minerario, mi recavo a Favara per incontrare i referenti del PIST. Dopo uno scambio di opinioni ottenevo di inserire il progetto “Vie dello zolfo – recupero sito ex minerario a finalità turistico-culturale” e qui si inserisce perfettamente l’articolo misteriosamente sparito dal sito del comune di Aragona di cui sopra.
Appare evidente che dopo la presentazione dei progetti inseriti nel PIST n. 5 non avevamo nessun motivo per chiedere notizie agli uffici competenti del comune di Favara.
Sapevamo che il progetto “Vie dello zolfo – recupero sito ex minerario a finalità turistico-culturale” presentato nella scadenza del 19 luglio 2010 non poteva essere finanziato perché era nello stato di preliminare e in questa fase venivano valutati soltanto i progetti definitivi. Il nostro obiettivo era di rendere il progetto definitivo per la fase successiva e in caso di ulteriori fondi a disposizione dei PIST essere nelle condizioni di avere il progetto finanziato. Per questo motivo ho dato disposizioni di utilizzare le somme che il PIT Valle dei Templi aveva assegnato al comune di Aragona per rendere definitivo il progetto preliminare presentato il 19 luglio 2010 nell’ambito del PIST n. 5.
Ad oggi, quindi, se vi saranno ulteriori somme per i PIST il nostro progetto è tra quelli che verranno finanziati. In ogni caso abbiamo dotato il comune di un progetto definitivo di primaria importanza per lo sviluppo turistico-economico della nostra comunità. Il tutto a costo zero per il comune e con un semplice grazie, da parte mia, ai professionisti del Tavolo Tecnico.
E’ palese che non sono in attesa di nessuna risposta avendo ben chiaro l’iter dei progetti inseriti nel PIST.
Nella speranza di essere stato utile a Lei e ai suoi Lettori per una migliore analisi dei fatti, mi consideri a disposizione per qualsiasi chiarimento, carte alla mano.
Con i migliori saluti
Alfonso Sammartino – assessore allo Sviluppo Turistico e Culturale del comune di Aragona dal 10/03/2010 al 07/05/2012.
Gent.mo Sig. Sammartino,
la ringraziamo per le sue precisazioni che spero servano a chiarire anche ai nostri lettori i tanti aspetti che riguardano le attività delle Amministrazioni.
Cordialmente
Gian J. Morici
Gent.mo Sammartino nel salutarla le comunico che ho apprezzato il suo intervento, a mezzo commento, volto a fare chiarezza sul mio articolo.
A dire il vero l’arch. Rosario Monachino mi ha detto, relativamente al progetto che comprendeva la messa in sicurezza e valorizzazione delle discenderie, che “avevano” (avevate?) inoltrato istanza in via diretta all’Ass. reg. dei BB. CC. e dell’identità siciliana con nota prot. n. 9041 dell’8 luglio 2011 (da cui ad oggi non si è avuta risposta o esito alcuno), ed inoltre mi informava che con nota 9042 dell’8 luglio 2011 era stato inoltrato presso il comune di Favara (comune capofila del Pist…) lo stesso progetto. Anche da Favara nessuna notizia, si rimaneva in attesa….
Mi ero rivolto al comune di Aragona perché sia la Cantina Viticultori Associati Canicatti che l’Ente Minerario di (CL) – al primo chiesi dell’affinamento dei vini in miniera mentre al secondo dei sopralluoghi e individuazione discenderie per l’affinamento – mi avevano invitato a rivolgermi al comune di Aragona per chiedergli dello stato di avanzamento del secondo step progettuale.
Contattando sia l’assessorato regionale competente che il comune di Favara – a cui mi aveva indirizzato il dirigente del comune di Aragona – le risposte ricevute sono quelle riportate nell’articolo.
Solo grazie al suo commento apprendo che dopo la presentazione dei progetti inseriti nel PIST n. 5 non avevate nessun motivo per chiedere notizie agli uffici competenti del comune di Favara perché sapevate che il progetto “Vie dello zolfo – recupero sito ex minerario a finalità turistico-culturale” presentato nella scadenza del 19 luglio 2010 non poteva essere finanziato poiché era nello stato di preliminare nella fase in cui venivano valutati soltanto i progetti definitivi.
Avrei evitato di contattare Regione e comune di Favara se gli uffici comunali competenti a cui mi ero rivolto avessero evidenziato quello che puntualmente Lei ha qui riportato con tanta chiarezza.
Approfitto della sua disponibilità per chiederle lumi – per una futura e chiara analisi sul Parco – su quanto di seguito riportato:
1) Il parco minerario nel 2007 è stato consegnato, a seguito di un collaudo tecnico amministrativo in buone condizioni e perfettamente funzionante, ma allora tutti i materiali che mancano – ad esempio i grandi fari per l’illuminazione – dove sono finiti? E se sono stati rubati da ignoti l’amministrazione ha denunciato i furti alle forze dell’ordine? Quali gli esiti delle indagini?
2) Quando lei era assessore vi fu l’incendio (luglio 2010) che procurò qualche danno alle strutture del parco – anche in quella occasione vi fu una denuncia alle forze dell’ordine? Si è informato, sa qualcosa sulla conclusione ed esito delle indagini?
Da un’intervista all’allora sindaco Tedesco emerse che l‘incendio del luglio 2010 era partito da fuori il parco per poi propagarsi all’interno dello stesso arrecando danni.
3) L’ente, facendo l’interesse della collettività, intraprese qualche azione legale per il risarcimento dei danni subiti?
Rendendomi altrettanto disponibile per approfondire queste e/o altre tematiche le auguro un buon inizio di settimana.
Cordialità
Totò Castellana