Aragona (Agrigento)- Erano le primissime ore di venerdì 6 aprile 2012 quando degli stupidi ebbero l’infelice idea di appiccare il fuoco ai rifiuti che da giorni, proprio di fronte al plesso scolastico “V. E. Orlando”, traboccavano dai cassonetti e ingombravano parte della carreggiata stradale emanando un odore a dir poco nauseabondo (vedi video).
Eravamo già nel bel mezzo dello sciopero degli operatori ecologici, che, iniziato poco prima delle festività, ha messo in ginocchio diversi comuni dell’agrigentino aderenti all’Ato Gesa Ag2.
Rientrato lo sciopero e ripresa la raccolta dei rifiuti solamente alcune vie di Aragona sono state immediatamente ripulite, mentre altre, evidentemente ritenute meno importanti, sono state lasciate al loro destino. Neppure le festività pasquali con il lunedì dell’Angelo, giorno in cui tantissima gente ogni anno si reca presso la riserva naturale integrale delle maccalube, ha fatto ritenere a chi di competenza che la via che conduce alla riserva dovesse essere ripulita in tempo utile.
Se la spazzatura data alle fiamme è da considerarsi a tutti gli effetti rifiuto speciale e per rimuoverla le ditte responsabili del servizio di raccolta devono utilizzare idonee attrezzature, una ragione ci sarà pure. Che durante l’incendio si sprigioni diossina, non è certo una novità per nessuno, così come una novità non è, che quanto rimasto dopo la combustione non sia salubre aria di montagna.
Perché dunque lasciar per giorni questi rifiuti speciali proprio davanti il plesso scolastico “V. E. Orlando”?
Riprese le lezioni dopo le vacanze pasquali, insegnanti, scolari e personale scolastico si son trovati di fronte a cumuli di rifiuti bruciati assieme ai cassonetti. Rifiuti che, al contrario degli altri che sono stati rimossi dagli operatori ecologici, vengono tuttora ignorati.
Abbiamo voluto documentare quanto ormai da giorni si ripete sotto gli occhi di tutti, compreso di quanti preposti ai controlli, filmando operatori ecologici e camion per la raccolta dei rifiuti, che nella mattinata di giovedì 12 aprile, dopo aver prelevato i rifiuti solidi urbani, hanno lasciato in loco quelli rifiuti bruciati da ignoti alle ore 01:00 del 6 aprile 2012. Non sfugge che i cassonetti di raccolta ancora integri e funzionali, sono stati distanziati di alcuni metri da rifiuti e cassonetti bruciati.
Per quanto tempo ancora i bambini delle materne e gli alunni delle scuole elementari e medie, dovranno godersi la vista e il “soave profumo” (con relativo contenuto) di quella spazzatura bruciata, prima che le competenti autorità si decidano ad intervenire?
Totò Castellana