Mi trovavo fuori Agrigento quando nei giorni scorsi il Sindaco Marco Zambuto ha rivolto l’appello ai cittadini di Agrigento invitandomi, nelle battute finali, ad un impegno comune per il riscatto della città, e non posso nascondere di essere stato colto di sorpresa.
Ho apprezzato i toni del primo cittadino e l’umiltà di riconoscere alcuni errori fatti in questi anni, seppur giustificati dalla necessità di trovare adeguate soluzioni ai gravi problemi che affliggono Agrigento.
Ho condiviso con Marco Zambuto l’esaltante esperienza della campagna elettorale del 2007 ed un piccolo pezzo di amministrazione attiva; dopo aver abbandonato la giunta, con profonda amarezza, ho fatto scelte diverse non affezionandomi, come è mia indole, a ruoli e poltrone che invece ho abbandonato proprio per amore di questa città.
Insieme ai miei amici più cari abbiamo riflettuto sull’appello del Sindaco sebbene con sentimenti contrastanti, e alla luce di quanto sta avvenendo in questo avvio di campagna elettorale, insieme abbiamo ritenuto che sia arrivato il momento di chiudere una fase politica ed aprirne una nuova in cui l’amministrazione comunale, i partiti, la politica, sappiano cogliere il vento nuovo insieme alle esigenze ed i programmi che associazioni e movimenti hanno portato in luce negli ultimi mesi.
La mia professione, che amo profondamente, mi porta ogni giorno a conoscere ed affrontare problemi anche gravi dei miei concittadini: ho sempre continuato e continuerò ad esercitarla con abnegazione, ma proprio il mio lavoro mi spinge a contribuire, a partecipare alla voglia di riscatto di questa città, e alle tante occasioni mancate.
Occorre lasciarsi alle spalle la politica dei rancori e dei veleni e innalzare quella del dialogo costruttivo, e della partecipazione, della solidarietà e dello sviluppo.
Nonostante gli errori commessi ed ammessi da Marco va a suo merito l’avere amministrato onestamente, ed oggi più che mai questo è il primo discrimine tra buona e cattiva politica.
Assistendo alle prime battute della campagna elettorale non si evince una effettiva alternativa all’attuale amministrazione ma solo ambigue e deboli prese di posizione, pertanto credo che quella di Zambuto sia concretamente l’unica candidatura realmente civica che possa rispondere, nella continuità, alla richiesta di partecipazione dei cittadini.
Di conseguenza al comodo disimpegno scelgo invece di occuparmi della mia città, impegnandomi a lavorare insieme a Marco per rilanciare il progetto della primavera agrigentina.
Con un (già programmato) articolato racconto,
a tratti psicodrammatico (e……………….. strappalacrime,
quasi alla mariomerola) ,
l’uomo ………….. dei sogni cerca
– come era logicamente previsto –
(altro che “sorprese….. inaspettate” )
di “spiegare” urbi et orbi (ed anche ai gonzi)
le ……… sofferte motivazioni che lo inducono
a cambiare (ancora una volta !)
idea dal punto di vista politico
con una accorata e forzata asserzione
“…..credo che quella di Zambuto sia
concretamente l’unica candidatura
realmente civica che possa rispondere,
nella continuità….”
Un buon medico (che da piccolo sognava di fare il ….… poltico)
con una forte dose di………… disinvoltura ed autostima
(o …malcelata insicurezza che,
fortunatamente non dimostra in campo medico)?.
Dopo il giro delle sette chiese,
dopo lo schiaffone
ed il tradimento di “…Marco…”
(…. come ladro nella notte … va in visita
a Palazzo Grazioli anziché
altra – con Luparello &Co. – “concordata”
………..strada da seguire…….. )
l’uomo “dei sogni” ritorna a rievocare
una “primavera del 2007” che oggi
non c’è più,
le condizioni sono diverse:
non basta – al caro “…Marco…”
– a meno di due mesi dalle elezioni
cospargersi metaforicamente
il capo di cenere ammettendo
genericamente “i propri errori”
per cercare di … recuperare
consensi selvaggiamente dilapidati
nel giro di cinque anni
infarciti e conditi da 32 (TRENTADUE)
incarichi assessoriali………
Ma le asserite
centurie elettorali di Luparello
e le paventate
legioni del consenso popolare del Patto
riusciranno a “resuscitare”
e a dare un pizzico di credibilità
a chi oggi
(in confronto al 2007 come outsider
cui in tanti, pentendosene,
hanno dato fiducia) non ne ha proprio?
La città è stordita da……. tanta
nonchalance e dallo scarso
rispetto per le altrui intelligenze:
si tratta, infatti,
di una men che ………… squallida
“operazione” elettorale
da prima Repubblica
(altro che il ……..… nuovo che avanza!).