In teoria – afferma Alessio Lattuca – le elezioni dovrebbero costituire un’occasione straordinaria per riflettere e per tirare le somme sulla situazione in cui versa il territorio e individuare progetti, programmi e soluzioni per delineare un futuro diverso e, possibilmente, migliore.
Sono tra quelli che pensano sia stimolante prendere in esame lo stato attuale metterlo a confronto con altre realtà più avanzate e, infine, elaborare con una certa urgenza un documento programmatico diretto: ad avviare un competente dibattito politico, in grado di raccogliere la crescente domanda di politica e di concorrere a soddisfare i noti bisogni della collettività agrigentina.
L’attuale dibattito che registra, talvolta, interessanti e partecipati interventi, sembrerebbe prevalentemente “giocato” su tattiche piuttosto che su programmi e politica.
Che, invece, avrebbero la missione di individuare le ragioni per le quali l’attuale quadro politico, connotato dalla proliferazione di partiti e movimenti, cosìdetti, autonomistici, per tradurlo in occasione di vivacità politica e per curare o quantomeno attenuare gli effetti dell’ evidente patologia del sistema che manifesta un pericoloso deficit di rappresentanza dell’offerta politica.
A partire dalle superiori considerazioni – continua Lattuca – donne e uomini portatori di idee e idealità che intendono affermare il primato della politica e della sua capacità di cogliere i fermenti presenti nel territorio e di influire sui destini delle prossime generazioni, hanno il dovere di cimentarsi per riaffermare il valore dell’impegno politico inteso quale capacità di vicinanza , di ascolto e di pubblico servizio.
Che – in presenza delle gravissime difficoltà che il territorio registra – non possono essere caratterizzati dalle solite categorie conosciute (destra, sinistra, altro), ma devono manifestare con evidenza l’intenzione di costituire uno straordinario momento di aggregazione e coesione diretti a rimuovere la diffusa pratica dell’autocommiserazione e a mettere in atto azioni opportune per il rilancio socio culturale e per affrancare la comunità dal bisogno.
Cittadini consapevoli, impegnati per costruire un dignitoso futuro attraverso un programma di alto profilo strategico con precisi obiettivi in grado di: valutare appieno i punti deboli dell’economia ed individuare i fattori dello sviluppo.
In grado, soprattutto, di scrostare le criticità che sono alla base di un atteggiamento apatico, che spesso si traduce in indolenza e si caratterizza con disaffezione alla politica. Ma che sono causati dalle questioni che hanno generato i risaputi “ritardi” socio economici seppure con la consapevolezza delle difficoltà a potere competere in un mercato aperto, da parte di un sistema strutturalmente debole e delle risapute difficoltà che costringono il territorio in una condizione di arretratezza .
Pertanto risulta indispensabile agire tempestivamente e con tenacia per rimuovere i primi ed aggredire i secondi.
Con il preciso obiettivo di favorire il rilancio della politica di concertazione locale con le forze sociali ed economiche, soprattutto in una fase in cui si cerca di sminuirne la valenza.
Convinti che per fare un salto di qualità debbano esservi forti interessi territoriali che tengano conto delle naturali vocazioni e che sappiano valorizzarle attraverso: formazione e cultura, ricerca e innovazione, università, accelerazione dello sviluppo della green economy, recupero e conservazione dei Beni Culturali, infrastrutturazione a partire da linee ferrate – intermodalità – porto, marketing territoriale e turistico, agricoltura di qualità, agroindustria, politiche di commercializzazione, di trasporti (chiusura anello autostradale sr – Mazara del Vallo), fiscalità di vantaggio, area di libero scambio, valorizzazione del Piano Strategico, in sintesi: attente misure dirette a rimuovere il fenomeno della disoccupazione giovanile e femminile per eliminare una patologica discriminazione che penalizza un numero elevatissimo di persone e priva il territorio di una rilevante ricchezza.
Consapevoli che il sistema centro sud meridionale della Sicilia reclama urgente necessità di una politica impegnata e di politici seri e preparati alle nuove sfide ma, soprattutto, dotati di lungimiranza e convinti che non è più possibile delegare l’azione politica – come da abitudine perlopiù invalsa – esclusivamente ai soggetti eletti ma che, tale importante missione debba essere condivisa attraverso una forte assunzione di responsabilità a tutti i livelli e una autentica mobilitazione delle coscienze di donne e uomini generosi e fortemente interessati a rimuovere antichi e gravi mali che resistono nel territorio.
A tale proposito emerge la considerazione che oggi, per la stragrande maggioranza dei cittadini – probabilmente per via degli effetti perversi delle politiche adottate a partire dagli anni novanta e per le difficoltà economiche esistenti – il mondo moderno risulti pressoché irraggiungibile e il clima di incertezza sia diventato quello prevalente.
E’ evidente che in presenza di aspettative stimolate dai mezzi di comunicazione e successivamente represse: ne derivi un triste senso di frustrazione che espone, soprattutto i giovani, a tentazioni negative e a pericolose derive.
Tale analisi – conclude Lattuca – comporta la precisa e responsabile determinazione a promuovere un’azione politica coraggiosa che preveda di andare fino in fondo senza tentennamenti e rinunce, nel rispetto dell’intelligenza dell’elettorato e nella considerazione che esso sia più attento di quanto, solitamente, si pensi.
Tenendo, debitamente, in conto che il cittadino sia più interessato rispetto al passato ai problemi concreti che lo riguardano e che non sia più disponibile a subire ritardi nel ricevere le dovute risposte.
Con la voglia e il proposito di potere, e dovere, esprimere candidature serie in grado di raccogliere la domanda di politica che proviene dal territorio e di rappresentare le pressanti istanze e le legittime aspettative della collettività.