Agrigento – “La risposta del segretario provinciale del Pd Messana al nostro appello – dichiara Calogero Miccichè, coordinatore di Sel – è stucchevole sotto il profilo logico ma soprattutto incoerente nell’analisi dei fatti politici degli ultimi anni.
Per diritto replica, nella qualità di coord. Prov. di Sel e nella veste di un esponente della sinistra agrigentina senza se e senza ma, sento il dovere di ribattere al segretario Messana, volendo far sentire quanto ho da dire anche alla corrente del PD deviazionista e lombardiana , area Lumia-Cracolici- Panepinto- Arnone, attori principali dell’ambiguità.
Nello specifico dico:
1) Il riferimento all’unità per combattere la mala politica del centro destra è oltremodo incoerente, infatti Messana non può all’improvviso dimenticarsi che i loro attuali alleati (Di Mauro, Gentile, Cimino) sono stati recentissimamente parte attiva e determinante dello schieramento del centro destra, continuando a propinare a questa martoriata terra agrigentina la stessa ricetta politica berlusconiana senza più Berlusconi. Dove sta la novità? ve lo siete chiesto se il vostro sentire è comune con questi soggetti politici ? Grossa contraddizione caro Messana quella vostra che dovrebbe essere per prima spiegata ai vostri militanti;
2) Ricordo al segretario Messana che per le amministrative 2007 ho chiesto in più occasioni l’unità della sinistra, ma invano, voi vi dilettavate a perdere tempo facendo da spalla ad Adragna e Capodicasa che a Roma intanto si accordavano con gli emissari di Zambuto (Cusumano dell’Udeur e D’Onofrio dell’Udc).
Di conseguenza – continua il coordinatore di Sinistra e Libertà – la mia candidatura , sotto i simboli dei Verdi e Idv, si è posta in alternativa ai due schieramenti: quello guidato da Zambuto (Cusumano, Adragna, Capodicasa e non proprio velatamente con l’avvallo di D’Onofrio dell’Udc), e l’altro da Camilleri (persona pulita ed onesta) che in quel momento rappresentava De Mauro, Cuffaro, Alfano, Cimino, Scalia, etc, i cosiddetti baroni della politica.
Con il 12% dei consensi ottenuti, al secondo turno ho sentito il dovere di contribuire a sconfiggere i feudatari, gli agrigentini lo hanno capito è hanno continuato a dare fiducia. Ma nonostante la sconfitta, i vecchi feudatari gattopardescamente sono riusciti in silenzio a riappropriarsi politicamente dell’amministrazione con l’assenso dello stesso Zambuto. Tradimento quello di Zambuto subito avverto, tanto che per coerenza e immediatamente pongo le mie dimissioni, a cui fanno seguito gli insulti anche dagli esponenti del Pd rimasti a reggere il moccolo a Zambuto.
Dopo l’entrata ufficiale nella corte di Berlusconi-Alfano, tardivamente il Pd, pur capendo che Zambuto aveva tradito la volontà degli agrigentini, si guarda bene dal riconoscere le ragioni delle mie dimissioni. E ancora, non contenti della sconfitta politica, sposano il surrogato di quell’ esperienza, cioè l’ex vice sindaco Luparello, che recentemente gli ha dato il ben servito.
Coerentemente, nell’ambito del gruppo consilare del Pd, solo il consigliere Hamel ha avuto il coraggio di lasciare il Pd per aderire al partito dell’Idv, mentre in altro versante Pd, cioè quella che faceva capo alla corrente Adragna, il consigliere Arnone è diventato perfino il difensore di Zambuto, assieme al Pdl di Alfano, definendo lo stesso Zambuto “il miglior sindaco della storia di Agrigento”. Che vergogna!!!
E’ triste vedere la fine ingloriosa di coloro che hanno beneficiato dell’eredità elettorale di quello che fu il grande partito dei lavoratori (PCI): in Sicilia vi siete divisi tra chi rappresenta e tifa Lombardo come “il grande il statista siciliano di tutti i tempi” (cioè l’area Lumia-Cracolici- Panepinto -Arnone) e quelli che a livello provinciale si uniscono in una “grande coalizione” con l’altro lombardiano di ferro Roberto De Mauro (cioè l’area Capodicasa-Di Benedetto).
3) Oggi il gruppo dirigente maggioritario del Pd dagli errori del passato non vuole trarre insegnamento alcuno, anzi è nella continua ricerca dell’uomo centrista. Ci ha provato con Zambuto ed è fallito; ha tentato con Luparello e questi è scappato a destra; ora attende quello che passa il convento occupato da De Mauro e compagnia bella. Chi si accontenta gode. Ma con questa accozzaglia quale beneficio potrà mai avere questa città ? La storia recente ci dice che è stato un disastro. Caro Messana invece di sottovalutare chi sta veramente a sinistra fermatevi è riflettete.