Su Grandangolo – il giornale di Agrigento – diretto da Franco Castaldo, numero 4 in edicola domani, importanti novità legate alle dichiarazioni inedite del pentito di Campofranco, Maurizio Carruba che svela fatti assolutamente inediti legati alla mafia agrigentina. A cominciare dagli incontri con il boss Giuseppe Falsone con quest’ultimo che voleva allacciare nuove alleanze mafiose e consolidare un primato, anche con riferimento all’intera Sicilia, già abbastanza rilevante. E sempre in tema di mafia viene sviluppato e argomentato il duplice omicidio di palma di Montechiaro nonché il maxi sequestro di beni ad appartenenti presunti alla mafia di Canicattì. Poi, tutta la verità su argomenti scottanti e di grande attualità: la realizzazione di un distributore di carburante nella zona di Villaggio Peruzzo: l’autorizzazione a realizzare l’impianto è stata firmata dall’ex dirigente Morreale e non dall’ing. Di Francesco; la rivoluzione disposta dal manager Asp, Salvatore Messina: promossa l’assessore in proiezione del candidato sindaco Arnone, Cinzia Schinelli, nonostante un processo pendente. Con l’on. Di Mauro silente e accondiscendente. Ed ancora l’inchiesta sul crollo di palazzo Lojacono: Grandangolo stampa tutti i nomi degli indagati e le rispettive accuse. L’intervistona di Diego Romeo è appannaggio del neo direttore dell’Ente Parco, Roberto Sciarratta.
1 thought on “Inchiesta palazzo Lojacono: tutti i nomi e le accuse; il pentito Carruba svela gli incontri con il boss Falsone”
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“………l’inchiesta sul crollo di palazzo Lojacono:…………..tutti i nomi degli indagati e le rispettive accuse…………………”
Fin da subito era chiaro a tutti che il crollo non era stato (non poteva essere stato!!!!!!!!!!!!!!!!) casuale, imprevedibile, dovuto ad un … destino cinico e baro che sembrava ………..accanirsi contro un centro storico sempre più sul punto di sbriciolarsi inesorabilmente ed avercela …………addirittura con la Scienza (ho detto scienza, non fantascienza)……. delle costruzioni e del recupero e sopratutto della “messa in sicurezza” (UTC di Agrigento) di un seicentesco edificio, pensata, progettata ed attuata grazie ad un finanziamento specifico della Regione Sicilia (Protezione Civile) cui, forse, non è stato proposto e che, sicuramente, non è stato sottoposto al parere obbligato(rio) della Soprintendenza..
Qui le chiacchiere sembrano proprio stare a zero, come la “messa in sicurezza” che aveva – pare – prodotto atti che autorizzavano i residenti a … rientrare..
Da quello che si apprende dalla Procura sarebbe stata l’inadeguatezza, l’imperizia dell’intervento a …. produrre (causare?? , accelerare, ???) il crollo.
Nel classico gioco del cerino ora tutti cercheranno di tirarsi fuori: il Sindaco…………., per le sue competenze i suoi compiti e le sue funzioni dirà…. che lui non è un tecnico dimenticando gli obblighi che derivano dalla carica di Sindaco, il Dirigente UTC………… cercherà di sgaiattolare, lavandosene le mani, asserendo che lui ha nominato un RUP omettendo di essere il massimo organo tecnico dell’Ufficio , il RUP… tirerà fuori le responsabilità………. del Gruppo di Progettazione sul cerchiaggio dello storico edificio che è miserabimente imploso all’alba del Lunedi dell’Angelo 25 aprile 2011, il Gruppo di Progettazione……
Fortunatamente non ci sono state vittime.
Rimane l’amarezza che, anche se ci sono state oggettive responsabilità…. probabilmente finirà……………. a tarallucci e vino e la città avrà avuto – con impotente rabbia – l’ennesimo sfregio per incompetenza, incuria ed arrogante ignoranza di chi è preposto alla cosa pubblica e non sa fare il suo lavoro.