Sicilia – Agrigento 27 gennaio 12
Si trasmette, di seguito, il messaggio del Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D’Orsi, agli studenti ed alle nuove generazioni, con preghiera di pubblicazione:
“Oggi, in molte scuole si celebra la giornata della memoria. Il ricordo delle vittime della Shoah, non deve rappresentare,semplicemente, un mero momento di riflessione su una delle pagine più drammatiche della storia del XX° secolo.
La deportazione degli ebrei nei campi di sterminio nazisti, non può essere compresa fino in fondo se non si ascoltano i racconti dei sopravvissuti all’olocausto. Dai loro occhi e dalla loro voce, traspare tutto l’orrore di quei giorni. Le loro storie rappresentano un libro aperto su una delle pagine più oscure della storia dell’umanità. Uomini e donne che raccontano l’orrore dei crimini nazisti, lottando con i fantasmi di un passato che affiora e porta con se il “senso di colpa di essere sopravvissuti ai loro cari barbaramente trucidati”. Persone private della dignità di essere umano, per divenire semplici numeri che, come ricorda un sopravvissuto, venivano: “Spremuti come limoni per poi essere gettati nella spazzatura”. La Shoah necessita di continua analisi ed attenta riflessione. Ma insieme al ricordo, è importante che le autorità preposte vigilino per spegnere immediatamente i focolai di antisemitismo che covano in tutta Europa. Il Negazionismo, ovvero il movimento di coloro i quali vogliono negare il genocidio, è molto attivo in Europa, ed in Italia conta, al suo seguito, “illustri” esponenti. In Medio Oriente il Negazionismo tende a disconoscere tutto un periodo storico che ha portato alla nascita dello Stato di Israele. Il Negazionismo è un reato in molte nazioni: il presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, conduce una battaglia per l’introduzione del reato di Negazionismo in Italia. La vicenda è complessa, e meriterebbe ulteriore approfondimento. Oggi ricordiamo il genocidio del popolo ebraico, ma non dimentichiamo il genocidio del popolo armeno in Turchia, i Gulag di Stalin ed i crimini nella Cina di Mao, o più recentemente, nella Bosnia ed in Ruanda. I giovani devono comprendere che l’odio razziale non è stato nella storia un caso isolato. I crimini contro l’umanità continuano ad essere perpetrati nelle guerre civili che, ancora oggi, insanguinano il Corno d’ Africa. L’odio razziale è sempre alle porte;spesso non distante da noi e dal nostro vivere quotidiano. Lo avvertiamo se andiamo allo stadio, lo ascoltiamo nei dibattiti televisivi quando si incrociano esponenti di realtà territoriali diversi, lo vediamo nelle immagini drammatiche di attentati che seminano morte lasciando a terra, privi di vita, uomini donne e bambini colpevoli di professare una diversa religione. Ragazzi meditate, la regia è sempre la stessa: uomini prepotenti che hanno l’arroganza e la presunzione di sentirsi superiori agli altri per colore di pelle, per appartenenza territoriale, per credo religioso, per tifoseria calcistica o per estrazione sociale. Degenerare nella xenofobia e nella violenza morale e fisica non è difficile. Ragazzi, riflettiamo!”.
La lettera del Presidente Eugenio D’Orsi si conclude con un “RIFLETTIAMO RAGAZZI”.Bene. Ma gli domandiamo: Lui come Presidente della Provincia ha riflettuto prima di commettere reati contro la pubblica amministrazione visto che è sotto processo ad Agrigento per reati quali truffa,peculato,concussione ed altro? D’Orsi non potrebbe essere mai un esempio da seguire ma al contrario è un esempio da evitare non emulare come amministratore della cosa pubblica serio ed onesto.
e detto da lui rifletta: non avrebbe fatto una discreta figura dimettendosi subito? non avrebbe fatto una bella figura presentandosi in tribunale da solo, andandoci con la propria auto, invece di presentarsi in auto blu con annessa scorta e pupi di pezza al seguito? d’orsi, come amministratore sei un pianto, fatti in là e smettila di rifarti il trucco, sotto sotto sei sempre il presidente poco utile di un ente inutile!!!