27 Aprile 2024
Home Aragona – La crisi colpisce anche i disabili e gli operatori del settore. Le proteste

14 thoughts on “Aragona – La crisi colpisce anche i disabili e gli operatori del settore. Le proteste

  1. Già è grave la situazione nel paese ma se ciò che si ascolta in questi filmati fosse vero (ricatti) allora si che c’è da preoccuparsi .Dai filmati il primo cittadino non sa cosa i suoi dipendenti dicono ??? Altra situazione gravissima.La categoria dei disabili va protetta non messa da parte.Da non dimenticare che c’è in gioco il lavoro di tantissime famiglie aragonesi!

  2. Sig Sindaco si dimetta è con orgogli chieda scusa alle famiglie con problemi disabilita e se non ha coraggio a parole lo faccia con una lettera grazie.

  3. Un primo cittadino, che non conosce cosa fanno i suoi collaboratori e’ vergognoso, e se i suoi collaboratori vanno a bloccare o a rallentare quelle poche aziende che ONESTAMENTE LAVORANO E CREANO LAVORO SUL TERRITORIO, e’ SCANDALOSO. Dobbiamo aiutare chi crea lavoro e che non pesa sulle spalle del Comune, specialmente in questi periodi NERI E BUI che stiamo vivendo. Magari ci fossero altre cooperative come questa.

  4. Che figura di m…da sindaco faceva bene a non presentarsi al colloquio , conservi un po di orgoglio e si dimetta con dignita’ riconoscendo che fare il sindaco non e per lei .Lasci la sua carica e punisca quelle persone che si fregiano di lavorare in questo modo,la smetta di coprire le malefatte di tutti in seno al suo consiglio ,una persona e corretta quando ammette i suoi errori Alla signora che giustamente ha avuto il coraggio di cantargliele in faccia devo fargli i complimenti perche’ non si puo togliere nulla alle persone didabili e se sono ospiti in queste strutture non sono certamente li per farsi le ferie o in villeggiatura,altrimenti stavano a casa loro.E cosi che si trattano i disabili fa paura il suo menefreghismo ed e di una disumanita’ unica Noi tutti questa intervista la metteremo su tutte le bacheche dei nostri amici e sicuramente verra’ inviata anche al ministero.Vediamo chi si muovera’ per porre fine a tutta questa VERGOGNA

  5. Non conoscendo bene la vicenda- che andremo ad approfondire – possiamo solo limitarci a quanto mostrato in video.
    Dinanzi le accuse mosse, sorgono spontanee alcune domande:
    1) può un dipendente del comune agire come dichiarato dalla signora del filmeto, invitando a buttare fuori dalla stuttura i degenti?
    2) il mancato pagamento del debito, comporterà un amento del costo in danno del comune?
    3) se anche in passato si è fatto ricorso a questo sistema, quali sono state le spese legali e gli interessi che il comune ha dovuto pagare?

  6. SE E’ VERO CHE SI PARLA DI ARRETRATI DAL 2009 SI VERGOGNINO.IL SERVIZIO ESPLETATO DA QUESTE PERSONE E’ LODEVOLE A VA AMMIRATO ED APPREZZATO, ALTRO CHE ANDARE A PRENDERE CONSULENTI PER PAGARLI PROFUMATAMENTE A FARE “NA BEATA MINCHIA.”DIMETTITI FOFO’ CA CI FAI NA BELLA FIGURA E NUN TI PRISINTARI CHIU’.ORA PURU CARUANA SI DIMISI SA CA FARI FA NANTRU ASSISSUSI A DU MISI DI SCADENZA.AHAHAHAHAHAAH.

  7. Stimatissimo direttore Morici,
    le domande che pone nell’intervento del 25 gennaio, che sottolineano solamente alcuni aspetti della vicenda, vanno, a mio modo di vedere, integrate con una più pungente e realistica domanda che si trascina oramai da oltre quattro anni e che può essere tranquillamente e serenamente sintetizzarsi in questa:

    Chi comanda al Comune di Aragona???

    La risposta può essere estrapolata dalla visione dei tre video messi in rete che svelano la nuda e cruda realtà e che palesano, fatto ancora più grave, come il “metodo” della restituzione delle fatture non venga applicato solamente nei confronti della Cooperativa oggi in strada, ma viene applicato nei confronti di tutti…” Imprese, Fornitori,…”

    Ma andiamo con ordine!

    Se risultasse veritiera la frase attribuita al dipendente comunale circa la richiesta di dimettere i malati ” altrimenti vi mando le fatture indietro”, ci troveremmo dinanzi ad un inaccettabile ricatto fatto non sulle spalle della Cooperativa, ma su quelle più fragili e oserei dire inermi di soggetti ai quali la vita ha tolto il bene più prezioso che è sicuramente la salute.
    In un Comune “normale”, le scelte inerenti la programmazione, le priorità, la destinazione delle risorse ecc vengono effettuate dalle figure istituzionali a ciò deputate che sono il Sindaco, la Giunta Comunale e il Consiglio per gli aspetti inerenti la programmazione generale e di bilancio.
    I funzionari debbono limitare la propria azione alle modalità di realizzazione di quanto stabilito dagli organismi sopra menzionati e non sostituirsi agli stessi, confermando i dubbi posti nell’interrogativo prima espresso.

    Detto quanto sopra và però onestamente riconosciuto che il problema finanziario esiste e và risolto con la ragionevolezza e la partecipazione di tutte le parti in causa.

    E qui giova formulare un’altra domanda.

    Se stiamo parlando di malati, perchè il loro costo non è a carico del Servizio Sanitario Nazionale, che opera in Sicilia attraverso il competente Assessorato alla Sanità, lo stesso che restituisce 120 milioni di euro di risparmi della spesa sanitaria alla ragioneria centrale della Regione, anzichè essere gestito dall’Assessorato Regionale della Famiglia che dovrebbe avere altre incombenze???
    Lo stesso quesito è stato più volte posto dal sottoscritto già dall’anno 2008 e cioè da quando la Regione Siciliana ha smesso di farsi carico per intero delle somme relative agli ex deospedalizzati dagli ospedale psichiatrici per tradurre il proprio intervento finanziario in “contributo” di anno in anno sempre più esiguo.
    Da questo punto di vista non và sprecato l’invito formulato dalla responsabile delle strutture di far partire proprio da Aragona la protesta più ferma e civile per far sì che si metta mano, in maniera definitiva, ad una problematica che i comuni, da soli, non possono più gestire.

    Altra gravissima questione emersa è quella relativa al “problema metodologico e contabile” della restituzione delle fatture…”erga omnes” quasi a giustificarsi nei confronti della Cooperativa circa un pari trattamento con gli altri fortunati fornitori del Comune di Aragona.
    Quanto sopra, facendo il paio con la frase “o fai le transazioni o ti rimette le fatture e poi si riconoscono debiti fuori bilancio…vengono sempre pagate ” (Min 6,35 del secondo video)o con quella riportata nel terzo video circa il fatto che “in bilancio non abbiamo la copertura per tutto…” denota un metodo di gestione sul quale è opportuno si soffermi l’intero Consiglio Comunale e gli organi deputati al controllo contabile al fine di tentare di arginare la catastrofe contabile, prodotta da questa Amministrazione, che già s’intravede all’orizonte.
    Disponibile per ulteriori approfondimenti e chiarimenti, la ringrazio per lo spazio concessomi.
    Biagio Bellanca

  8. Brava Assunta!!!!!!Mi piacerebbe se si candidasse a Sindaco penso che potrebbe fare tanto per il paese…brava e ancora brava!!!!

  9. Gent.mo Dott. Bellanca,
    nel ringraziarla per le delucidazioni riportate nel commento che ci aiuteranno certamente a comprendere l’intera vicenda, colgo l’occasione per porre a lei che ben conosce la macchina amministrativa, qualche domanda in merito ai debiti fuori bilancio:
    1) Alla voce “debiti fuori bilancio”, non andrebbero iscritti quelli derivanti da attività che l’ente non poteva prevedere e alle quali si è trovata costretta a far fronte?
    2) le somme delle quali la cooperativa è creditrice, visto che derivano da apposita convenzione stipulata con l’ente, non si dovevano inserire in apposito capitolo di bilancio?
    3) Rientra tra le normali attività di un’amministrazione la sottoscrizione di una convenzione e l’accettazione dei relativi oneri, senza che si sia provveduto a dare adeguata copertura finanziaria?
    4) Nell’ipotesi in cui si arrivasse a soluzione del problema seguendo la strada indicata dall’amministrazione, potrebbe esserci un aggravio dei costi per l’ente?
    Nel ringraziarla anticipatamente per la cortese risposta alle mie domande, le porgo i miei più cordiali saluti.
    Gian J. Morici

  10. gent.mo sig.Bellanca leggendo i commenti salta all’occhio il commento di chiarimenti da parte del Sig.Morici ,giusto e corretto ,ma non leggo risposta a tali quesiti,come mai?forse non c’e’ nessuna risposta in merito alla tenuta del bilancio, e alla pubblicazione ufficiale di tutti i soldi che vengono inseriti in bilancio o spesi e per cosa?magari sotto sotto non leggendo nessuna risposta da parte sua Sig.Bellanca salta fuori che siete uguali e che nessuno dei due sappia effettivamente trovare una soluzione al problema prima Lei poi il sig Tedesco mi pare che cambiano i personaggi ma la minestra e’, e rimane sempre la stessa RICALLIATA DETTO PAPALLA PAPALLA.

  11. Gentilissimo direttore Morici,
    innanzi tutto mi scuso per il ritardo con il quale mi accingo a rispondere alle domande da Lei formulate, ritardo che ha fatto dubitare la signora Paola circa la capacità di trovare una soluzione al problema, che, peraltro, io da sindaco non ho mai avuto.

    Ma andiamo con ordine.

    La risposta ai quesiti posti trova soluzione nelle previsioni contenute nel Decreto Legislativo 267/2000 ed esattamente negli articoli 191 e 194.
    L’articolo 194 sopra richiamato disciplina in maniera puntuale le procedure da attivare per addivenire al riconoscimento dei debiti fuori bilancio. Nello specifico la lettera e del primo comma consente il riconoscimento di debiti fuori bilancio derivanti da “acquisizione di beni e servizi, in violazione degli obblighi di cui ai commi 1, 2 e 3 dell’art. 191, nei limiti degli accertati e dimostrati utilità ed arricchimento per l’ente, nell’ambito dell’espletamento di pubbliche funzioni e servizi di competenza.” e ne stabilisce il riconoscimento in capo al Consiglio Comunale ai sensi e per gli effetti del comma 1 del medesimo articolo 194.

    L’articolo 191, al comma 1, stabilisce che ” Gli enti locali possono effettuare spese solo se sussiste l’impegno contabile registrato sul competente intervento o capitolo del bilancio di previsione e l’attestazione della copertura finanziaria di cui all’articolo 153, comma 5.

    Detto quanto sopra vi è da dire che il Consiglio Comunale non ha mai formalmente ricosciuto il debito fuori bilancio nei confronti della cooperativa per le attività dalla stessa prestate in quanto il Sindaco e la Giunta Municipale hanno preferito effettuare una transazione ai sensi dell’articolo 1965 del codice civile per chiudere la questione dei ricoveri relativi agli anni 2008 e 2009 non coperti da alcuna convenzione e dal relativo impegno di spesa.
    La copertura della spesa la si “rinviene” nelle delibere con le quali si approvano gli schemi di transazione, sottoscritte dalle parti nel 2010 e il cui pagamento veniva differito nei bilanci pluriennali degli anni 2011 e 2012.

    Quindi, in definitiva, per rispondere alle sue domande, vi è da dire che nessun impegno di spesa a copertura dei ricoveri degli anni 2008 e 2009 è stato effettuato nell’anno di competenza dovendo, successivamente, correre ai ripari per riconoscere alla cooperativa il lavoro effettivamente svolto. A far data dal 2010, per evitare quanto precedentemente avvenuto, sono state stipulate regolari convenzioni la cui copertura è stata iscritta nel relativo capitolo di spesa, anche se per l’appena trascorso anno 2011 le somme risulteranno, a mio parere, insufficenti alla copertura integrale della spesa e generando così nuovi debiti fuori bilancio.

    Rispondendo al suo 4° quesito debbo rilevare che il comune di Aragona, da qualche anno a questa parte, non ha rivali in materia di aggravi di costi. Basti pensare che un creditore, che a fronte di un credito di circa 19.500 euro ha fatto pervenire una richiesta di soli 15.000 euro, alla fine, nell’ignavia dell’Amministrazione, ne ha riscossi 25.054.

    Quanto al quesito posto dalla signora Paola circa alla tenuta del bilancio e dei soldi che nello stesso vengono inseriti debbo solamente dire che ho avuto modo di documentare come gli stessi, a partire dall’anno 2009, sono dei bilanci non veritieri(leggasi falsi) in quanto contengono previsioni in entrata di somme volutamente sovrastimate che poi, non trovando riscontro nelle entrate effettive, vengono traslate verso quella “selva oscura” che sono i residui attivi e cioè somme formalmente contabilizzate ma non riscosse nell’anno di competenza.

    Quanto poi alla soluzione del problema sollevato dalla signora Paola, credo di avere già tracciato la strada con l’intervento precedente.

    Nella speranza di aver contribuito a chiarire i dubbi che stavano alla base delle domande formulate, rimango a disposizione per altri eventuali quesiti o interlocuzioni.
    Biagio Bellanca

    P.S. Sempre grazie per il Dottore.

  12. Gent.mo Dottor Bellanca (se non per il possesso del titolo accademico, certamente per preparazione e livello culturale), la ringrazio per aver risposto in maniera esaustiva alle domande.
    Sono certo che aiuteranno me e i lettori a meglio poter comprendere il funzionamento delle amministrazioni (non solo quella di Aragona) e facilitare la nascita di un confronto costruttivo.
    Cordiali saluti
    Gian J. Morici

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