Questo Governo formato da tecnici dovrebbe avere rispetto per i professionisti della sicurezza nel nostro Paese. Noi per servire la nostra Patria spesso abbiamo sacrificato i nostri figli migliori senza mai urlare ma con grande dignità soffocando il nostro immenso dolore nella certezza che nulla sia stato vano. Abbiamo fin da subito espresso perplessità sul c.d. decreto svuotacarceri dichiarando che non eravamo attrezzati a questa evenienza, e così è stato, adeguare le nostre 300 camere di sicurezza costerebbe al Paese somme considerevoli, ed inoltre non siamo addestrati a tali incombenze. Da un parte si chiedono sacrifici agli Italiani dall’altra si assiste a prese di posizione infruttuose per tutti, oltre che essere dispendiose. Il Compito primario della Polizia di Stato non è quello di vigilare i detenuti, questo lo fanno egregiamente i nostri colleghi della Polizia Penitenziaria che da anni segnalano le innumerevoli discrasie nel settore, noi siamo nati per stare sulle strade e garantire l’ordine e la sicurezza pubblica nel nostro paese, chiedere ulteriori sacrifici alle forze di Polizia vuol dire allentare la presa nei confronti di chi delinque e questo è improponibile. DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE NAZIONALE ANTONINO ALLETTO: condividiamo appieno la posizione espressa dal nostro Dicastero attraverso il nostro Vice Capo della Polizia il Prefetto Cirillo. I Braccialetti elettronici non sono la soluzione al problema e sono dispendiosi, esistono sistemi alternativi, che siamo pronti a suggerire che andrebbero ad abbattere notevolmente i costi. Non è pensabile aggravare ulteriormente il lavoro delle forze dell’ordine o spendere cifre astronomiche o peggio ancora far passare il messaggio che chi compie dei crimini può farla franca attraverso indulti e concessioni varie. I detenuti devono vivere in condizioni umane accettabili, questo è il preciso dovere dello Stato pari condizioni, però, devono essere assicurate ai cittadini onesti che devono avare la garanzia di poter circolare per le strade senza alcuna paura. Come si può pensare alla fattibilità del provvedimento in grandi città come Milano, Catania, Palermo, dove gli arresti si susseguono a ritmi impressionanti che gli operatori della sicurezza possano adeguatamente vigilarli. I Tutori dell’ordine come sempre, continueranno a fare il proprio dovere anche quando vengono varati dei provvedimenti legislativi assurdi come questo, la nostra speranza è che non si perseveri in tale direzione.
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