Anticipazioni da Centonove, di un articolo a firma di Alida Amico:
“All’ufficio tecnico comunale di Agrigento, bastava pagare per avere una “corsia privilegiata”. Ed ottenere concessioni, autorizzazioni e varianti edilizie.” L’articolo che narra dell’ampio ampio giro di tangenti scoperchiato dall’inchiesta Self Service, coordinata dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo (e dal sostituto Luca Sciarretta). “Dopo mesi di indagini e diversi blitz negli uffici comunali, per acquisire atti e documenti, è stata decapitata un’associazione per delinquere, che ruotava attorno ad alcuni dirigenti e funzionari dell’ufficio tecnico comunale della città dei Templi… Valzer di tangenti… L’inchiesta, condotta dalla Digos e dalla Squadra Mobile di Agrigento, ha portato alla luce con prove schiaccianti ( intercettazioni ambientali e telefoniche, video riprese, testimonianze, sequestri di carteggi), un vorticoso giro di mazzette. Sborsate da noti imprenditori edili – come Emanuele Navarra (che negli anni 70’, insieme ai suoi fratelli, ha costruito il Villaggio Mosè) – ma anche da privati cittadini. Soldi & illegalità. Il personaggio chiave del malaffare, era il funzionario dell’Utc Luigi Zicari, finito in manette al carcere agrigentino di Petrusa…
La “tariffa” tangentizia, variava dalle 300 euro fino ad arrivare alle 2.500 euro. Il tramite, erano spesso gli studi professionali di due architetti-soci: Pietro Vullo e Roberto Gallo Afflitto. I quali avrebbero poi intascato, insieme a Zicari, le “mazzette” pagate dai loro clienti per ottenere concessioni, autorizzazioni e varianti edilizie “illegittime”. Mentre per il dirigente dell’Ufficio tecnico comunale, Sebastiano Di Francesco – non essendovi prove della percezione delle tangenti – è stata disposta la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio e servizio. Il Di Francesco, infatti, avrebbe affidato allo Zicari, la trattazione esclusiva di numerose pratiche edilizie (presentate dallo studio associato Vullo & Gallo Afflitto)…
Vigile poco “vigile”. Nell’inchiesta Self Service, è coinvolto anche un vigile urbano, Rosario Troisi. Che, nella patria di Pirandello, non poteva non appartenere alla squadra anti abusivismo del comando di Polizia municipale. Il Troisi, dopo avere rivelato preventivamente al fratello architetto Salvatore, che avrebbe fatto un sopralluogo nel cantiere edile di Massimo Lorgio – suo cliente, da lui informato dell’imminente controllo da effettuare (in seguito ad una segnalazione pervenuta da un privato cittadino) – attestava “falsamente”, secondo l’accusa, insieme ad un altro vigile, Calogero Albanese, che non erano stati riscontrati lavori in atto. Il timbro sulla illegalità…”
Ma non finisce qui, infatti, la brava giornalista del settimanale Centonove, punta la sua attenzione su quella che ormai potremmo definire una cancrena cronicizzata della pubblica amministrazione.
“Il “terremoto” giudiziario che scuote ancora una volta la città dei Templi – mentre è sotto processo l’ex presidente del consiglio comunale Carmelo Callari del Pdl (per truffa aggravata ed abuso di ufficio), ed è stato fissato per il prossimo gennaio il processo immediato al presidente della Provincia, Eugenio D’Orsi del Mpa ( con l’accusa di peculato, concussione, abuso di ufficio e truffa) – non sorprende più di tanto il disincantato popolo agrigentino. Il malaffare e le tangenti all’Utc, erano da anni “patrimonio dell’umanità”: lo sapevano tutti…”
Sotto la lente dell’attenta giornalista, il segreto/non segreto che tutta Agrigento conosce, dei dipendenti della pubblica amministrazione, che dopo le ore mattutine svolte in ufficio, lavorino nel pomeriggio presso grossi studi notarili.
Perché mai, pagando 150 euro ad un notaio, si ottiene in 24 ore un certificato che se richiesto allo sportello, pagando i diritti d’ufficio, richiede a volte 30 giorni di tempo prima che venga rilasciato?
Un altro “patrimonio dell’umanità” quello dei dipendenti pubblici, che lavorano presso studi professionali privati (consulenti, progettisti ecc), o che degli stessi sono soci.
Ad Agrigento,se non sono mazzette è doppio lavoro in nero, e non fa certo paura né Brunetta con la legge che prevede in alcuni casi il licenziamento, né le condanne per truffa emesse dalla Cassazione…
Ottimo articolo, informazione libera!
E…in questo terremoto politico il sindaco con una conferenza stampa, nella quale manifestava tutto il suo nervosismo, comunica la “rimozione” dell’Ing: Calogero Morreale,vincitore di pubblico concorso, classificandosi 1° “bollandolo” come incapace e improduttivo!
Un marchio infamante per uno studioso, per un supercompetente, un modesto ma profondo conoscitore di norme e regolamenti urbanistici,un tecnico che seppur inviato in un capo minatissimo era riuscito ad avviare un inizio di un processo di legalità in un contesto corrotto e squallido:
Eppure è stato rimosso!!!!!!!!!!!!!
Ed ora chi gli restituirà l’immagine del serio, onesto competente trasparente professionista che si è costruito attraverso sacrifici di studi e di sani principi?
Forse il cosiddetto CODICE ETICO che il sindaco ha fatto, in una pomposa quanto inutile manifestazione, (ri)firmare a tutti i dipendenti comunali e che l’Ing. ha firmato sin dalla nascita?
Eppure l’Ing. non ha rilasciato nessuna intervista o dichiarazione ma verrà il giorno in cui verrà a galla la verità e la Sua naturale RIABILITAZIONE
forse l’ing.morreale aveva negato una qualche concessione a persona intoccabile forse un giorno sapremo sindaco dovresti avere il buonsenso di dimetterti
aspetto ke si scoprano le malefatte ke hanno portato al crollo di palazzo maraventano
Basta veramente poco per fare piena luce su imbrogli, truffe e affini, o doppio lavoro in nero con tanto di evasione fiscale, truffa ecc. Un giro per gli uffici, un confronto tra tenore di vita e reddito da pubblico dipendente, e si eliminerebbe questa sconcezza che, oltre a fare in modo che si favoriscano i soliti noti e speculatori di professione, creerebbe qualche posto di lavoro per i tanti disoccupati ca ammaccanu basuli in via atenea. chi schifiu
tangenti o stipendi? arresto per i primi e licenziamento e processo per gli altri. per tutti, il sequestro dei beni. è un sistema ormai incancrenito e come la cancrena va trattato. ma ad agrigento c’è poco da sperare. lo sanno tutti e tutti fanno finta di niente.
Lino
Ogni giorno si sentono storie di questo genere,difficilmente le cose cambieranno .Ma cio’ ke mi fa piu’ paura è la frase ke ormai leggo quasi ovunque quando si parla di corruzione,mazzette ,intrighi,lavoro nero ;Tutti sanno e nessuno parla!- è questo ke dovrebbe farci saltare dalle poltrone,il sistema del silenzio assenso va spezzato ,se nn si cambia questo modo di concepire il “potere” ci saranno altri mille uffici corrotti e noi ci ritroveremo sempre a scandalizzarci x un sistema ke accettiamo tutti!
ora che Zambuto ha fatto promettere agli impiegati che non prenderanno mazzette, non succederà più. e così pure soci e dipendenti di studi privati che dopo questo solenne giurammento lavoreranno solo in ufficio. capirai che risate…