E’ stupefacente che durante la seduta del Consiglio Comunale di Agrigento, svoltasi ieri sera, l’amministrazione comunale e la maggioranza del Consiglio – escluso il consigliere di IDV Nello Hamel – hanno messo in evidenza solo la parte relativa della riduzione del costo degli emolumenti del sindaco, assessori e consiglieri, mentre sorvolano su un provvedimento non secondario come l’aumento dell’addizionale IRPEF dall’0,4% allo 0,6 %, cioè un vertiginoso incremento pari al 50% che pesantemente tutti i cittadini agrigentini si troveranno detratto dalla loro già dimagrita busta paga. Questa è la vera notizia, frutto della disastrosa politica dell’amministrazione Zambuto, il quale in 4 anni e mezzo ha occultato il fallimento finanziario dell’Ente attraverso la falsità dei bilanci di previsione – per esempio tramite le entrate sovrastimate, in particolare nel settore urbanistico o nelle entrate delle tasse TARSU e canone acqua inesigibili.
Come SEL non possiamo non stigmatizzare il colpevoli silenzi di coloro che hanno contribuito a creare lo stato fallimentare del Comune (compresi quei consiglieri Comunali che hanno avvallato tale occultamento approvando in aula i falsi bilanci) e già da tempo denunciato dallo scrivente (vedi le dimissioni a un mese dalla vittoria nella primavera agrigentina). La memoria storica deve essere sempre la strada maestra per capire le responsabilità dello stato delle cose, e non è solo colpa della riduzione dei trasferimenti finanziari attuati dalla politica del governo Berlusconi o del governatore Lombardo, in cui questo sindaco ha trovato albergo in diversi periodi della suo mandato.
Calogero Miccichè