“Per la prima volta ad Agrigento è stata eseguita una biopsia renale, interrompendo la procedura seguita finora di inviare il paziente a Catania o a Palermo per il prelievo”. Ne dà comunicazione, con comprensibile orgoglio, il Commissario Straordinario dell’Asp di Agrigento, dott, Salvatore Messina. L’intervento è stato eseguito dal dott. Antonio Granata, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale “S.Giovanni di Dio “ della città dei templi. “Tale indagine bioptica – dice il dott. Antonio Granata – consentirà di fare una diagnosi e, quindi una cura, a prescindere dal fatto che porti o meno alla guarigione. Certamente, però – dice ancora il dott. Granata – sapremo perché si finisce in dialisi”. Ma l’avvenuta biopsia renale non è stato il solo traguardo raggiunto. “Per la prima volta ad Agrigento – dice il dott. Granata – abbiamo effettuato trattamenti continui – dialisi continua. Si tratta – spiega lo specialista – di una forma più fisiologica (più blanda rispetto alla norma) adatta ai cardiopatici, o a pazienti in coma, senza la quale rischierebbero la morte; questo trattamento risulta, quindi, meno stressante per il cuore”. “I risultati ottenuti – conclude il Commissario Straordinario, dott. Salvatore Messina – ci spingono ad un impegno maggiore per la fornitura di quanto necessario perché la Nefrologia ad Agrigento raggiunga i massimi livelli”.