20 Aprile 2025
Home Aragona – Chiusura della chiesa e abbandono del quartiere

7 thoughts on “Aragona – Chiusura della chiesa e abbandono del quartiere

  1. Bellissimo articolo x tutti i cittadini i quali vogliono a tutti i costi aggrapparsi alle loro radici! é vergognoso ke quartieri come questi sopra citati debbano morire in questo modo!! Io purtroppo nn ho mai visitato la kiesa della Mercede xkè già kiusa quando arrivai qui ad Aragona….Provate a passeggiare tra quei quartieri ….osservate …..ascoltate….è incredibile pare di sentire ancora le voci delle massaie ..le grida festose dei bambini….quando visitai x la prima volta il quartiere -furca vo’- rimasi estasiata …immaginavo quei balconi cosi’ piccoli pieni di gerani profumati…i contadini ke tornavano dai campi con le loro bestie….immaginai di sentire persino gli odori di allora!!! Adesso mi kiedo come mai kiese come la Mercede ke è la VOSTRA STORIA siano lasciate all’incuria del tempo senza ke nessuno si interessi ????!!!! xkè questi luoghi vengono ricordati solo al momento di prender voti??? possibile ke nessun prete si interessi ??? Far perdere la memoria storica di un paese solo xkè nn si è stati capaci di aver o fare un piano “particolareggiato” è sconvolgente (altri aggettivi ci sono ma la buona creanza mi porta a nn usarli!!) diranno sicuramente ke x tutto questo ci vogliono soldi..e bla bla ..bla…..come sempre ma intanto i quartieri dove VOI tutti siete cresciuti , avete giocato,avete amato,avete pianto stanno morendo!!!

  2. Permettetemi una rilfessione:
    io da tempo ho sempre affermato che l’unica risorsa per il nostro piccolo comune è favorire il turismo, ma credo anche che il mio pensiero rimarrà sempre pura utopia. Cosa devono venire a visitare i turisti?
    Una riserva trascurata e malridotta senza alcun tipo di servizio e lasciata libera alle barbarie?
    Oppure un centro storico dove persino i gatti randagi hanno traslocato per paura che qualche edificio gli cada addosso?
    se poi ci aggiungiamo il palazzo principe dato ad ” associazioni” NON TURISTICHE, le chiese chiuse e chi più ne ha più ne metta..

  3. Bene bene! anzi male!!!osservate cari lettori come sgomitano i nostri politici x commentare ,spiegare quest’articolo!!! Silenzio solo silenzio!! kiedetevi il xkè!!xkè in questo articolo nn c’è nulla ke gli possa interessare.Nn c’è nulla ke intakki la loro visibilità ,notorietà.ke gli frega a questi signori se quartieri interi muoiono!!….li’ mica prendono voti!!!!Ma dove sono tutti quelli(politici) ke la domenica vedo in kiesa belli vestiti impettiti a battersi il petto e farsi kiamare cristiani???lì si devono mettere in mostra xkè l’ipocrisia è grande!!! dove sono i preti??? a far belle parole e preoccuparsi solo dei “fedeli”??Aragonesi svegliamoci qui se ne fregano….nn si interessano e se lo fanno x quel poco lo fanno solo x i loro tornaconti!!!Unitevi ,gridate….nn accettate il silenzio..!

  4. Anch’io mi sento parte in causa, per averla vissuta direttamente, nella vicenda relativa alla chiusura della chiesa della Mercede.
    Chiusura causata, giova ricordarlo, dalle precarie condizioni delle celle campanarie e da una estesa quanto profonda lesione nella parte centrale della volta, lesione che ha anche compromesso i dipinti del compianto pittore Antonio Farruggia, recentemente scomparso,lesioni che lasciavano prefigurare il collasso della volta con conseguente serio pericolo per gli eventuali astanti.
    Dell’intera vicenda sono stati interessati tutti gli enti preposti, dal genio civile alla soprintendenza,dall’ufficio tecnico comunale a quello della curia e all’ufficio comunale di protezione civile.
    Intervento immediato è stato quello di porre in sicurezza le celle campanarie e la chiusura dell’accesso all’entrata secondaria della scuola elementare Capuana.
    Passata la fase propriamente emergenziale, è stata appurata la presenza di un progetto, redatto da tecnico incaricato dalla curia, che prevedeva il restauro dell’intera chiesa, compresa la facciata. Fermo restando che lo stato di pericolo era ed è un fatto reale, a mio modestissimo parere la chiusura della chiesa è stata determinata da una precisa scelta operata dall’Autorità ecclesiastica a causa delle sempre più scarse vocazione che portano sempre meno giovani ad indossare l’abito talare e la stessa Autorità ad unificare più parrocchie sotto la guida di un unico sacerdote, come peraltro appena sperimentato con la nomina dell’Arciprete Veneziano quale parroco della chiesa del Rosario oltre che della chiesa Madre.
    Altra considerazione inerente l’argomento trattato, è quella relativa alla priorità nella richiesta di finanziamenti al competente assessorato regionale.
    Infatti tale priorità è determinata esclusivamente dall’Autorità ecclesiastica sopra richiamata, senza nessuna possibilità di ingerenza da parte del Comune.
    Nel tempo si è ritenuto prioritario il restauro, regolarmente finanziato, del teatro Armonia, della casa canonica della chiesa Madre, della cappella del Crocifisso della medesima chiesa, a scapito della chiesa della Mercede e dello stesso restauro della volta della chiesa Madre, che giova ricordarlo, è stata riaperta al culto nella notte di Natale del 1999 solo perchè il compianto ed indimenticato Saro Seminerio ha provveduto a collocare la rete, ad oggi presente, che impedisce ad eventuali calcinacci cadenti, di colpire i fedeli presenti in chiesa, come peraltro avvenuto prima della collocazione di detta rete.
    Altro discorso, sicuramente più lungo ed articolato va fatto per ciò che riguarda il piano di recupero del centro storico e più in generale lo stato di abbandono dello stesso.
    L’analisi fatta da Totò Castellana risulta sicuramente una buona base di partenza per una seria discussione da integrare, a mio parere, con quello che prevede una legge regionale e cioè che i centri storici sono patrimonio indisponibile della Regione Siciliana. Tale fatto, insieme ad un insieme di restrizioni quali ad esempio l’impossibilità della demolizione e ricostruzione anche per gli edifici senza nessun valore storico-artistico hanno fatto sì che si scegliessero altri parti del territorio per l’edificazione di nuove abitazioni.
    A ciò si aggiunge ulteriormente che gli interventi di ristrutturazione in centro storico hanno un costo sicuramente maggiore rispetto ad analoghi interventi in altre parti.
    Nel riservarmi di integrare quanto sopra espresso, colgo l’occasione per ringraziare l’autore dell’articolo per i numerosi sassi che lancia nello stagno quotidiano nel quale sta sprofondando Aragona.
    Biagio Bellanca

  5. Ringrazio il consigliere Bellanca x le delucidazioni date.La ringrazio xkè credo ke finalmente qualcosa sta cambiando nel modo di interloquire con noi cittadini,finalmente state capendo ke basta parlare con trasparenza ,tranquillità e sincerità(quest’ultima sulla fiducia virtuale) a noi cittadini x farci capire meglio le problematiche ke attanagliano il nostro paese. il problema delle kiese sussiste e anke la moda di accorpare varie parrokkie….mancanza di vocazione o altro? questo nn è dato saperlo, spero solo ke nn si finisca x kiudere tutte le kiese!!!
    Altro discorso è x quei quartieri come furca vo’ o quartiere della mercè,un vero peccato xkè si perderà la memoria storica visiva….

  6. E’ già tempo di fare sentire le trombe cittadine ed il malcontento del quartiere “Merdede”,che brama per potere respirare l’aria della amata chiesa e di potere pregare dentro quella meravigliosa,per noi,Cattedrale,in cuoi ci sentivamo lo sirito elevare alla preghiera ed alla meditazione.Grazie per questo meraviglioso intervento!!!

  7. beh…ho letto…se ne parla se ne parla fino a quando???? e poi è vero possiamo credere che la colpa non è del comune..ma che cosa ci andiamo a fare a votare il primo cittadino??? colui che i cittadini eleggono deve essere porta voce di tutta la cittadinanza aragonese, noi poveri cittadini ci lamentiamo ma deve essere Lui il sindaco con tutta la giunta a parlare a nome di loro. E’ inutile parlare ora Cari politici parlate solo a tempo VOSTRO poi tutto diventa FUMO

Lascia un commento