Fonte: Grandangoloagrigento.it
Il presidente della Provincia regionale di Agrigento, Eugenio D’Orsi, commenta amaramente l’avviso a comparire che ha valore di informazione di garanzia speditogli dalla Procura della Repubblica di Agrigento con le accuse di truffa, peculato e concussione. “Continuo ad avere ferma fiducia nella giustizia e risponderò con serenità a tutte le domande che mi verranno poste. Ho sempre agito per il bene della collettività. Noto, comunque, che ci sono tentativi di fermare la buona opera di risanamento messa in atto da tempo. E, pur rimanendo fiducioso, trovo questo provvedimento un po’ esagerato. Nel dettaglio, le accuse mosse a D’Orsi dalla Procura di Agrigento ed il Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza sono, come detto, peculato, concussione e truffa. All’esame dell’ inchiesta vi sono alcuni atti compiuti dal presidente D’Orsi, che, tra l’altro, avrebbe piantumato nella sua villa 40 palme acquistate dalla Provincia e che sarebbero state destinate a spazi di verde pubblico, aiuole di scuole e al giardino botanico. E per dirigere i lavori di piantumazione dei 40 esemplari di tipo “Washingtonia” si sarebbe avvalso di due dipendenti della Provincia utilizzandoli negli orari in cui avrebbe dovuto prestare servizio in altre mansioni. A lavorare a casa di D’Orsi sarebbero stati due dipendenti provinciali, l’agronomo Giovanni Alletto e l’architetto Vincenzo Buono, nominato direttore dei lavori e responsabile della sicurezza per le opere di ristrutturazione della proprietà del presidente. Il tutto gratuitamente, anche se l’architetto avrebbe emesso una fattura di 700 euro come acconto per un compenso mai percepito. E per concludere i lavori, il presidente D’Orsi si sarebbe servito di due imprese già impegnate in appalti con la Provincia, la “Consolida” di Gaspare Chianetta avrebbe compiuto lavori di scavo e di trasporto merce, e D’Orsi avrebbe ottenuto uno sconto del 30 per cento. E la “Manutencoop” avrebbe prestato gratuitamente opere di ristrutturazione del valore di oltre 10mila euro. Ed ancora, D’Orsi avrebbe conferito incarichi esterni per esigenze che l’Ente Provincia avrebbe potuto fronteggiare con proprio personale. Irregolari sarebbero anche gli affidamenti dei servizi alberghieri in occasione di alcuni spettacoli del cartellone della Provincia. Le indagini, in corso da due anni, sono coordinate dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, e dal sostituto Giacomo Forte.
D’ORSI LEI E’ UN INGENUO O E’ UNA PERSONA CHE VUOLE RIDICOLIZZARE IL LAVORO SVOLTO DAL CORPO DELLA GUARDIA DI FINANZA E DALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA.