Naro (Agrigento) – Continuano a pervenirmi segnalazioni, da parte di alcune persone di Naro e non solo, con riferimento ad un grave problema costituito dal furto di rame. Certamente non e’ un problema che riguarda solo la nostra provincia ne’ solo la nostra regione, anche se sta provocando dei pesanti disagi e danni agli agricoltori in particolare ma, anche, alla popolazione che risiede nelle campagne.
I reati contro il patrimonio rappresentano la “porta di ingresso principale” –della malavita organizzata e spicciola- nella vita dell’imprenditore e nella regolare conduzione aziendale. Le notizie di furti di rame, di cui si occupano le
cronache, riportano reati e di situazioni di illegalità strisciante che maggiormente devastano e destabilizzano la sana imprenditoria agricola e agroalimentare.
E’ evidente la presa d’atto di quanto il fenomeno sia di portata nazionale e che, consideratele ripercussioni pesanti sulle attività imprenditoriali, va garantita una maggiore sofisticazione delle attività investigative.
Indispensabile a tal proposito il lavoro sinergico di tutte le forze dell’ordine che già risultati ragguardevoli ha registrato sul fronte della lotta all’agropirateria, business che frutta moltissimo alla criminalità organizzata.
Siamo certi che le Forze dell’ Ordine nel nostro territorio eseguono puntigliosi controlli ma, credo, occorra anche una ulteriore capillare attivita’ di prevenzione e in questo senso fondamentale dovrebbe essere la collaborazione dei cittadini, in modo da individuare i ricettatori (chè a qualcuno devono pur vendere il rame!).
Inoltre considerato che, soprattutto quando si e’ in stato di vera emergenza, si fa ricorso agli alimentatori potrebbe anche essere richiesto un aumento di carburante agricolo.
È,infine, assolutamente necessario che l’attività di controllo sia accompagnata da un sistema sanzionatorio più rigido per coloro che si macchiano di reati contro la sicurezza alimentare.