“La recente nota dell’on. Di Mauro mi consente di precisare che sul rifacimento della rete idrica colabrodo della città non può esserci agrigentino in buona fede che, a fronte di ritardi e silenzi ventennali, non debba riconoscermi interventi decisi a Roma e a Palermo, sin dal mio insediamento, per ottenere i relativi finanziamenti.
Ho bussato alle porte del Governo Berlusconi e quando non ho ottenuto i finanziamenti promessi non ho mancato di comunicarlo alla Città polemizzando anche con l’allora ministro Alfano senza alcun timore riverenziale.
Ho bussato alle porte della Regione e quando, nel dicembre 2010, il Presidente Lombardo ha stanziato 25 milioni di euro non ho mancato di dargliene pubblico merito annoverandolo tra i cittadini benemeriti di Agrigento.
Se questi sono i fatti l’on. Di Mauro più che borbottare inutilmente contro di me si attivi per sostenere la mia iniziativa a favore della Città per avviare subito i lavori al fine di offrire agli agrigentini l’acqua corrente nelle loro case e costi meno salati per tale servizio essenziale.
Dalle carte in mio possesso i soldi per fare iniziare i lavorio sono disponibili da oltre 8 mesi in quanto nel capitolo del bilancio della Regione n. 642425 sono iscritti, per gli anni 2010 e 2011, i primi 7 milioni e 165 mila euro dei 25 milioni stanziati.
Conoscendo, infine, la mia storia personale e politica l’on. Di Mauro sa bene che non ho mai cercato di gestire appalti, né con le procedure ordinarie né con le somme urgenze.
Ho avuto sempre di mira il bene di Agrigento e per la nuova rete idrica cittadina ho sempre chiesto, come del resto continuo a chiedere oggi, che le opere si facciano rapidamente, senza sperpero di denaro pubblico e nel pieno rispetto della normativa vigente.”
18 agosto 2011