Sempre più esplosiva la situazione in Serbia, dopo che il primo ministro del Kosovo Hashim Thaci ha dichiarato che istituzioni internazionali hanno abusato della pazienza dei kosovari.
Se da una parte Pristina vede la necessità di mantenere i valichi di frontiera, dimostrando così la propria autorità nel controllo della regione, dall’altra Belgrado non intende riconoscere l’indipendenza del Kosovo – dichiarata nel 2008 nel 2008 e riconosciuta da 77 paesi – continuando a mantenere la sua influenza nel nord della regione.
Ad agitare ancor più le acque, la scoperta in Bosnia di un pacco bomba destinato al presidente della Corte di Stato del paese.
Secondo quanto dichiarato da un funzionario del tribunale, si tratterebbe dell’ennesimo atto d’intimidazione sul sistema giudiziario ed in particolare sulla Corte di Stato della bosniaca, che si occupa principalmente dei crimini di guerra commessi dal 1992-95.
Ad esercitare pressioni politiche, era stata di recente la comunità serbo-bosniaca del paese, che ha accusato il presidente della Corte di avere pregiudizi contro i serbi.
Le autorità della Repubblica serba, avevano già minacciato di indire un referendum per revocare l’autorità delle sentenze della Corte in territorio serbo e solo la pressione da parte dell’Unione europea, che ha promesso di assistere alla riforma del sistema giudiziario in Bosnia, ha fatto sì che l’indizione del referendum fosse revocata.
gjm
Doveroso ricordare i kosovari viaggiano sempre con la bandiera a stelle e striscie e hanno fatto un monumento a Bill Clinton.