Sentirsi come Vladimiro ed Estragone, personaggi dell’attualissima opera di Samuel Beckett, desolatamente in compagnia della loro angoscia, in attesa di qualcosa che dovrebbe arrivare, sembra ad Agrigento ormai una presa di posizione, un atteggiamento in via di consolidamento. E dire che in questa città di solido è rimasto ben poco se non la volontà di alcuni, sparuti gruppi di cittadini che si affannano a collaborare tra di loro per mantenere accese le speranze di una ripartenza che tarda ad arrivare. Sembra di assistere alla riproposizione dal vivo del famoso spot dei rubinetti Zucchetti che tanto divertiva alla fine degli anni ’80. Solo che qui invece di ridere si dovrebbero manifestare altre sensazioni.
Non siamo ancora vestiti di lerce spoglie, non intirizziti, visto il sol leone, ma abbastanza confusi sullo stato e gli indirizzi, sconnessi e abbastanza superficiali, presi da un nonsenso abbastanza rappresentativo. Sembra un po’ questo lo status al Comune di Agrigento i cui rappresentanti della cittadinanza agrigentina, seppur litigando e imprecando tra molti discorsi sconnessi, sembrano restare comunque uniti da un filo invisibile che tutto accomuna.
In un clima ingeneroso, dato il recente varo della nuova Giunta di cui ieri era presente la new entry Gramaglia e altre due vecchie conoscenze soltanto (non c’era il Sindaco nonostante la delicatezza degli argomenti), si è svolta ieri la seduta del Consiglio Comunale di Agrigento dedicata alla discussione del rendiconto finanziario 2010 (!!!) . 16 Consiglieri soltanto alle 19.55 a cui si è aggiunta una momentanea apparizione del dott. Buscaglia dalle 20.10 per circa 90 minuti e quella del sempre più evasivo Avv. Arnone che ha fatto il suo ingresso in aula alle ore 21.05, per pochi minuti, quasi non riconosciuto: sembrava infatti un fattorino affannato col casco ancora in testa, una busta della spesa e la polo celeste acceso che da circa 8 giorni usa per le sue apparizioni ufficiali quasi ad annunciare la sua prossima convocazione in una nazionale di serie minore.
Nonostante le sempre frequenti apparizioni televisive dell’inquisitore agrigentino, sostenuto da un sistema di informazione non proprio oggettivo, sembra inarrestabile la sua caduta di popolarità e credibilità, oltre che di peso politico, come i recenti riassetti di governance dimostrano. Dopo l’esplosione del caso mare sporco che sbeffeggia il bevitore delle acque sanleonine , le ispezioni della procura che il consigliere non è riuscito a scongiurare e che soprattutto non hanno ancora provocato tramite le ispezioni la scoperta di alcun caso di abusivismo, Arnone incassa pure la poca considerazione in Consiglio in merito alla possibilità di inserire un ordine straordinario del giorno, come lui stesso aveva annunciato, per la definizione degli interventi da fare con i 25 mln stanziati per la rete idrica. Ovviamente, saltati i propositi annunciati, sempre in maniera roboante su ogni genere di testata di informazione, non era presente il cittadino utente Camillo Bosio che indiscrezioni danno sempre più vicino al Consigliere comunale e quindi anch’ egli colpito nell’orgoglio e nella credibilità. Sempre lontana quindi la soluzione del problema depuratore che legittima ancor più la protesta civile degli inquinati che avrà uno dei momenti di maggior condivisione nella catena umana del prossimo 31 Luglio.
Tornando alla trattazione relativa alla scorsa seduta del Consiglio, dopo le operazioni di rito di apertura dei lavori, un presidente del Consiglio più tonico del solito invita l’apertura del dibattito invitando il Dirigente del Servizio Mantione ad illustrare il Rendiconto finanziario dello scorso ciclo di gestione. 20 minuti di argomentazioni poco convincenti, di dati soporiferi da cui si evince sostanzialmente una forte riduzione della spesa corrente imputabili soprattutto alla mancanza di liquidità, l’aumento degli stanziamenti da parte dello Stato e un diminuimento di quelli regionali, una riduzione delle anticipazioni di cassa, un aumento dei debiti di finanziamento di medio lungo periodo, un avanzo di residui attivi per iscrizione di crediti. Permane il mantenimento negativo di 6 parametri su 10 delle misure di salute finanziaria con cui si valuta l’andamento, si riducono per dinamiche casuali i debiti fuori bilancio. Per i non addetti ai lavori, aumenta la spesa per servizi, portandosi al limite della soglia del 36% a cui però non corrisponde un aumento dell’offerta effettiva. Crescono gli introiti diretti grazie ai quasi due milioni dai verbali di accertamento per infrazioni al codice della strada, superando di fatto quelli del settore Urbanistica, divenendo così la prima voce di incasso primario in assoluto al Comune di Agrigento.
Non tardano le reazioni. Il primo ad intervenire è stato Cirino, Presidente della IV Commissione Bilancio (Callari, De Francisci, Hamel e Salsedo) che da parere sfavorevole “ Non c’è stata nessuna significativa variazione nella tipologia degli accertamenti, i servizi sono al di sotto delle aspettative, non rispettate le convenzioni a presidio e rispetto del codice della strada, configurando un illecito. Non presente il prospetto delle iniziative di pulizia della strada per mancanza di fondi. Non c’è ancora inventario dei beni immobili di proprietà del Comune e ciò determina incertezze e inesattezze con evidenti ripercussioni sulla situazione patrimoniale. Tutto ciò semplicemente si ripropone da diversi anni. Produciamo debiti fuori bilancio, il Comune è strutturalmente deficitario. Anche la scopertura di cassa viola la normativa. Tornando al fattore immobili la previsione di cassa sulle cessioni sembra erronea. E di solito è questa che porta al pareggio del Bilancio. Bisogna verificare l’esigibilità dei residui attivi. Per tutte queste ragioni, essendo impossibile giudicare anche questa volta l’operato dell’Amministrazione che da 4 anni galleggia su questo stato all’orlo del default, do parere inequivocabilmente sfavorevole.”
Seguono interventi di critica sulle procedure di determinazione del valore degli immobili all’incanto subito placata dall’Assessore responsabile che la dichiara congrua, recente e manifesta la sua speranza che, nonostante il valore quasi fuori mercato, essi possano portare a rilevanti introiti per le casse del Comune.
Non è buono neanche il giudizio di Hamel che si lamenta del non avvenuto risanamento dell’Ente. Marchetta ha invece evidenziato le criticità del consuntivo 2010 in merito al peso degli interessi passivi che si mantiene altissimo. Con una dichiarazione favorevole, unico in questo contesto, si pronuncia invece un Arnone più concreto e sintetico del solito. Fortemente contrario Calabrese, astenuto Miccichè. A questo punto a partire dalla Passarello (fors’anche per manifestare il suo disappunto nei confronti di una situazione che non la mette in condizioni di operare un’efficace intervento per un miglioramento della situazione ambientale e igienica) i membri abbandonano l’aula fra il disappunto dei più solerti fino alla caduta fra le grida del numero legale.
Fra poche ore nuova riunione in merito. Date le premesse poco rosee delineatesi ieri si prospetta una diluizione ulteriore delle responsabilità con un rifiuto all’approvazione. Questo comporterà, essendo ormai giunti al limite dei termini consentiti, alla nomina di un commissario ad acta che dovrà risolvere tecnicamente una situazione più politica che economica, scongiurando un terremoto ancora rimandato ma non del tutto escluso. E noi nel frattempo restiamo aggrappati alla speranza di un avvenimento o di una svolta che da la sensazione di essere imminente ma che nella realtà non vuole mai verificarsi. Perché chi vuole che si verifichi non fa niente per condurre questa operazione ad una conclusione. Pozzo e Lucky restano ancora seduti in panchina invece di avviarsi all’incontro con Godot.
Antica Tabaccheria