Dopo aver contribuito nei giorni scorsi a risolvere il problema dei rifiuti, il sindaco di Agrigento Marco Zambuto scrive a tutti i colleghi dell’Isola invitandoli a raccogliere le firme per far indire un referendum abrogativo della normativa che regolamenta attualmente il settore.
Di seguito il testo della lettera:
“Cari colleghi,
non ne possiamo proprio più! Il sistema della raccolta e smaltimento dei rifiuti in Sicilia fa acqua da tutte le parti: servizi insufficienti, città sporche, bollette alle stelle, agitazioni e scioperi quotidiani, discariche costose ed alla saturazione.
La Regione, dopo aver alimentato per tanti anni gli A.T.O., mostruosi organismi di sperpero, con la legge regionale n. 9 dell’8 aprile 2010, li ha sostituiti con le società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti (S.R.R.) che, dopo quindici mesi, nessuno in Sicilia sa cosa siano.
Oggi siamo nella pirandelliana situazione per cui i vecchi A.T.O. scompariranno entro il prossimo 31 dicembre, mentre le nuove S.R.R., senza essere ancora nate, hanno già bisogno di altre modifiche legislative.
Tutto ciò avviene nella totale confusione per cui la gestione dei servizi va avanti con proroghe illegali, mentre nessun progetto credibile viene varato per tenere pulite le città, ridurre i costi ed assicurare, per l’oggi e per il futuro, lo smaltimento dei rifiuti. La tragedia napoletana ai governanti della Sicilia non insegna un bel niente?!
E’ venuto il momento, cari colleghi sindaci, di riappropriarci del servizio che i cittadini vogliono assegnato ai comuni, promuovendo un referendum abrogativo delle disposizioni legislative sulla materia, ai sensi dell’art. 13 bis dello Statuto siciliano, per fare scomparire totalmente gli A.T.O. e tutte le altre norme che la Regione sforna al riguardo senza progettualità e razionalità.
La Costituzione italiana è dalla nostra parte, i cittadini lo vogliono come hanno sancito con i recenti referendum popolari: i servizi essenziali, rifiuti e acqua, sono dei comuni e non possono esserci sottratti né dalle Regioni né dallo Stato.
Prepariamoci dunque a raccogliere in Sicilia le firme necessarie per riappropriarci di ciò che è nostro e per assicurare ai Siciliani più pulizia e minori costi di gestione.”
23 luglio 2011