La parentopoli e il giornalista ‘stronzetto’

Della parentopoli agrigentina di sollecitazioni da parte di soggetti politici o di sindacalisti, mirate all’assunzione di amici e parenti all’interno del sindacato, nelle scuole di formazione o in altri enti, da considerare quantomeno disdicevole, anche allorquando non rappresentasse una violazione alla vigente normativa e a quella specifica sul mondo del lavoro, avevamo già scritto molto e a nulla erano serviti gli inviti a smettere di rendere di pubblico dominio le notizie.

Avevamo continuato anche allorquando un parlamentare ci fece presente che, a suo dire, ‘comando polizia, carabinieri e guardia di finanza’.

A tal riguardo, avevamo offerto ampio spazio sul giornale, affinchè potesse gloriarsi con i lettori del prestigioso ruolo ricoperto. Nulla di fatto. Il nostro gentile invito venne declinato.

Alla stessa maniera in cui, dopo averci ricordato che lo stesso soggetto avrebbe potuto far ricorso ad un provvedimento d’urgenza per farci oscurare il sito – avendo ottenuto per tutta risposta un invito a farlo nel più breve tempo possibile, visto che essendo il giornale linkato da una radio nazionale pubblica straniera come sito antimafia, avremmo ottenuto grande visibilità e ritorno mediatico dalla liberale iniziativa messa in atto da un parlamentare -, non accadde più nulla.

Strano, di norma i politici sono sempre alla ricerca spasmodica di palcoscenici, di notorietà, di platee. Eppure, nel nostro caso, nonostante di notorietà ne avremmo potuto darne tanta, pare preferiscano farne volentieri a meno.

Di quella “parentopoli”, pubblicammo anche i nomi. Ed erano tanti…

Arrivammo così al mese di luglio del 2010, quando una risposta, in occasione di un’importante appuntamento per discutere sulla Manovra finanziaria nazionale, tenutosi presso la sala convegni “Silvia Pellegrino” della Provincia regionale di Agrigento, la diede il Segretario regionale della Cisl, Maurizio Bernava.

In quella circostanza, Bernava, Segretario regionale della Cisl, anziché esser propositivo o smentire quanto da noi pubblicato, preferì lasciarsi andare ad una serie di contumelie nei riguardi di uno “stronzetto” .

A Bernava fece coro qualcun altro, risentito dal fatto che “qualche sito” osasse pubblicare notizie in merito a quanto accadeva ad Agrigento.

Parole che non meritavano neppure di essere commentate e sulle quali non saremmo tornati, se altri ‘non stronzetti’, avessero approfondito o riportato quanto pubblicato in merito a mogli, figli, fratelli e sorelle di figure di primo e secondo piano delle istituzioni siciliane, che figurano negli organici delle scuole degli enti di formazione.

Nomi di deputati, sindaci, assessori, accompagnati da quelli dei parenti ‘collocati’ nella formazione.

Tra questi, il figlio del segretario regionale della Cisl, Bernava.

I direttori di giornali ed giornalisti ‘non stronzetti’, continuano a tacere e pubblicizzare – ovviamente a pagamento – gli enti di formazione utilizzati come uffici di collocamento pro domo sua dai soliti noti.

Ma senza gli ‘stronzetti’  che pubblicano le notizie, questi Dante Alighieri dell’informazione, otterrebbero tali riguardi?

Sentiranno mai il bisogno di ringraziarci per quello che facciamo per loro?

Gian J. Morici

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