Palma di Montechiaro (Ag) – Per evitare il prevedibile smacco al referendum sul nucleare, già previsto per il 12 e il 13 Giugno, il Governo ha inserito nel decreto Omnibus un emendamento che mira ad abolire le norme sulla costruzione delle centrali nucleari nel nostro Paese, e attende il via libera della Camera. Un’iniziativa, a carattere nazionale, è stata proposta dal comitato referendario contro il nucleare al fine di denunciare la censura e la conseguente disinformazione che dilagano attorno all’argomento. Nelle giornate di oggi, 21 Maggio, e domani sono state organizzate dieci catene umane, nelle stesse zone indicate per l’eventuale fabbricazione delle centrali: Saluggia (Vercelli), l’ex centrale nucleare di Caorso (Piacenza), Chioggia (Venezia), Monfalcone (Gorizia), Montalto (Viterbo), Termoli (Campobasso), Nardò (Lecce), Scanzano Jonico (Matera), la foce del fiume Sele (Salerno) e Palma di Montechiaro (Agrigento). Quest’ultima ha aperto nella mattinata una catena umana, partita dall’ampia scalinata della Chiesa Madre: “Abbiamo avuto una notevole partecipazione in piazza: centinaia di cittadini e la presenza attiva di scuole e circoli didattici” ha affermato Claudia Casa, responsabile di Legambiente Agrigento “e anche una significativa attenzione mediatica”. Il messaggio che l’Italia vuole dare è patente: i cittadini vogliono andare alle urne, e vogliono votare SI per dire NO al nucleare. La manifestazione vuole prendere posizione sul tentativo, chiaramente ostruzionistico, di sopprimere il referendum sul nucleare; lo scopo del Governo è quello di rimandare il tutto a un periodo in cui la catastrofe di Fukushima sarà ulteriormente insabbiata dai mass-media e tralasciata nell’incuria del tempo. Ma noi non lo possiamo accettare. Già nel 1987 un referendum aveva proposto nuove iniziative nucleari, al tempo rifiutate dagli italiani. Perciò i cittadini di questo Paese avevano già scelto, e quello che chiedono è di farlo un’altra volta, sperando che, finalmente, sia quella definitiva.
Luana Parrinello