Vengo a conoscenza di una nota non gradevole, che in qualche modo mi riguarda, diramata da tale avv. Giuseppe Arnone , inerente il mio intervento in occasione dell’insediamento del nuovo Direttivo della Camera di Commercio, avvenuto sabato 14 u.s.
Premesso che, per natura, ho sempre diffidato dai dispensatori di verità e che il giustizialismo a tutti i costi non è una pratica confacente la mia persona, non posso farci nulla se, ragionando, nel tempo e nelle circostanze ho preferito essere garantista, il che non pare sia stato ancora configurato come reato.
Nel merito, è opportuno comprendere che la mistificazione di fatti e di interventi . . . per come sono stati percepiti da chi non era presente in quel momento . . . sono un problema suo e non mio o dell’opinione pubblica : il sottoscritto è intervenuto chiamando il causa l’ Assessore regionale Marco Venturi, al momento presente, perché è stato egli, per competenza, a firmare il decreto di nomina per tutti i componenti il rinnovando Consiglio della Camera di Commercio, e si presuppone che i suoi uffici abbiano ben valutato designazioni, compatibilità e legittimità.
Ecco perché l’Assessore Venturi è stato da me chiamato in causa, solamente per … competenza !
Se è stato accertato che la designazione dei vari Consiglieri è stata regolare e non vi sono incompatibilità accertate, il tutto viene demandato ad altro genere di valutazioni che sono di carattere squisitamente morale e di senso di responsabilità; però queste valutazioni investono la sfera assolutamente intima di ogni persona.
Se, quindi, vogliamo dire che la designazione di qualcuno è stata inopportuna, bene, ma questo appunto deve essere ricondotto esclusivamente alle varie Associazioni che le hanno prodotto, ma permettetemi di dire anche a chi le ha avallate per . . . DECRETO ! ! !
E’ assolutamente evidente che, se viene accertato il comportamento infedele da parte di amministratori che, nella qualità, hanno distratto somme di danaro pubblico a proprio favore, questi devono essere perseguiti a norma di legge e devono seguire tutte le conseguenze di merito che la legge prevede, nessuna esclusa.
Appare chiaro, a questo punto, che l’avv. Arnone ha preso un abbaglio accecante, mescolando elucubrazioni proprie, probabili rancori personali nei confronti di qualcuno e probabili divergenze politiche con fatti che sono strettamente personali : il Consiglio non ha la facoltà di accettare o meno i designati, ratificati dal Decreto Assessoriale !
Qualora l’Assessore regionale dovesse ravvisare irregolarità nella designazione e/o incompatibilità di merito, è suo preciso dovere porre in essere tutti i correttivi che il caso richiede; in sostanza è questo il senso del mio intervento in quella circostanza.
Nel concludere, invito l’avv. Arnone, per il futuro, prima di ergersi a . . . paladino di francia, per le questioni che mi dovessero riguardare, di parlarne direttamente con il sottoscritto in maniera tale da evitare traduzioni non corrette; tenuto conto che non ho mai precluso il dialogo con alcuno, anche con chi non ho il piacere di conoscere e sicuramente non mi conosce ! ! !
Inutile dire che non accetto lezioni di legalità da parte di chi cerca in ogni modo di fare protagonismo spicciolo in nome di una legalità che, mi pare intenda come valore molto vago . . . a mio parere la legalità è un valore molto alto che, prima di enunciare occorre praticare, sempre e comunque ! ! !
Agrigento, 18 maggio 2011
Il Segretario Generale
Aldo Broccio
Lo sfogo del segretario Aldo Broccio non può non trovare piena condivisione in linea di principio, ancor prima che nel merito. Se poi vogliamo proprio riferirci a quest’ultimo, le censure fatte da un sedicente paladino della legalità (più accuse al vetriolo che censure) suonano come bestemmie. La iattura è che molti agrigentini sembrano ormai abituati a compatirlo, piuttosto che a neutralizzarlo.