A seguito dei ritardi nel percepire lo stipendio lamentati dai dipendenti del comune di Aragona, ritardi che si sarebbero ripetuti di frequente negli ultimi due anni, si è svolta Giovedì 12 maggio presso l’aula consiliare del comune aragonese l’assemblea indetta dalle OO. SS.
In una gremita aula consiliare, oltre agli esponenti sindacali Alfonso Buscemi (CGIL), Gerlando Parisi (CISL), Carlo Florio (UIL) e Giacomo Caruso (CSA) hanno partecipato sia il sindaco di Aragona che alcuni assessori e consiglieri comunali.
Il fine dell’assemblea, come hanno ribadito un po’ tutti i rappresentanti sindacali presenti, era quello di capire sia la reale situazione economica dell’ente, che le azioni messe in atto dalla stessa amministrazione per porre rimedio al problema. Scongiurare per il futuro che situazioni del genere abbiano a ripetersi. “L’ultimo stipendio percepito – hanno dichiarato alcuni dipendenti – risale al mese di marzo, siamo a metà maggio.. come dobbiamo fare?”
Il sindaco di Aragona nell’ottica di un confronto costruttivo, chiarificatore, corretto e leale, ha manifestato l’esigenza e il dovere di mostrare ed esporre a tutti i presenti i dati economici relativi l’ente diretto, prima di andare avanti nel dibattito, cosi da evitare disquisizioni e polemiche su argomentazioni disancorate dalla realtà dei fatti. Alfonso Tedesco ha quindi lasciato la parola al ragioniere Lorenzo Terrana, il quale ha spiegato ai lavoratori che i ritardi nel pagamento degli stipendi di aprile, sono stati causati da alcuni pignoramenti a danno del comune, per circa 350.000€. Cifra che seppur riferita ai primi quattro mesi dell’anno 2011, supererebbe quella corrispondente ai pignoramenti avuti per tutto l’anno 2010. Da tre anni, è stato dichiarato inoltre, che il comune anticipa le somme degli stipendi per tutti i dipendenti, anche dei contrattisti. Somme che la Regione deve ancora erogare. “Entro la fine del mese di maggio – ha illustrato il ragioniere anch’egli dipendente comunale – dovrebbero arrivare i trasferimenti ministeriali e regionali, si incasserà l’ICI a giugno e, quindi, termineranno questi disagi”. I dipendenti comunali presenti all’assemblea perplessi e increduli, dalla fin troppo chiara e disarmante esposizione che, velatamente, lascia trasparire un futuro incerto e un problema non risolto alla radice, iniziano a rumoreggiare. “Come potremmo mai pagare l’ICI – grida una signora tra il pubblico in sala – se non percepiamo lo stipendio! Vergogna!”
“La situazione è questa – conclude sconsolato il ragioniere Terrana”.
La parola passa al sindaco, che, mettendo le mani avanti, dichiara che sin dal suo insediamento (2007), è stato evidenziato IL GRANDE PROBLEMA STRUTTURALE DI BILANCIO che non ha la sua amministrazione bensì, l’intera COMUNITA’ ARAGONESE. “Sino al 2004, questo ente – ha spiegato Tedesco – ha avuto un tenore di spesa di gran lunga superiore rispetto alle entrate e la differenza è stata colmata, impropriamente, utilizzando somme che avrebbero dovuto avere un vincolo di destinazione. Somme che non potevano essere utilizzate per finanziare la spesa corrente”. Il grosso deficit di questo comune per il sindaco Tedesco risalirebbe dunque a tempi lontani; grosso deficit a cui poi sommandosi i pignoramenti e gli attuali tagli e ritardi dei trasferimenti, regionali e statali, originerebbero lo stato di difficoltà odierna.
Per completezza d’informazione si fa rilevare come negli ultimi 19 anni il comune sia stato retto per 10 anni consecutivi dal precedente sindaco Biagio Bellanca e per 9 anni dall’attuale sindaco Alfonso Tedesco. Nessun tesoretto da spendere per questa amministrazione, ha puntualizzato poi il sindaco, bensì l’assunzione di responsabilità, già dal 2007, nel governare con dei debiti. Tedesco racconta ai presenti quanto successo nel 2007, allorché il ragioniere Lorenzo Terrana, allora dirigente dell’ufficio di ragioneria, si presentò al neo sindaco facendo presente che in tesoreria non trovava i soldi per il pagare il mandato di una ditta che aveva consegnato i lavori (consolidamento?) e voleva essere retribuita.
“Quei soldi che dovevano essere vincolati per il consolidamento – dichiara il sindaco – erano stati utilizzati impropriamente per la spesa corrente”. L’amministrazione ha dovuto ricostituire quella somma inventandosi – ci è parso di capire – una sorta di finanza creativa, come è avvenuto per i loculi cimiteriali, inventandosi la cosiddetta “vendita su carta”. Creatività resasi necessaria per ricostituire le somme mancanti “per il consolidamento”, dopo aver utilizzato 200.000€ accantonati negli anni, per edificare i loculi cimiteriali.
In questi ultimi quattro anni si è palesata quindi, la priorità per l’amministrazione di “RIDURRE LE SPESE AUMENTANDO LE ENTRATE”, nonché di reperire i soldi per le somme mancanti, spesso con dei bilanci comunali “carne ed ossa”. Si è cercato riuscendoci, ha raccontato il sindaco, di reperire quanto più possibile dalle sanatorie edilizie e relativi introiti (oneri di urbanizzazione inclusi) onde evitare di aumentare le tasse alla cittadinanza. In un paese normale ma “Aragona NON E’ UN PAESE NORMALE – puntualizza Alfonso Tedesco” gli oneri di urbanizzazione si utilizzerebbero per riqualificare il territorio mentre, nel paese delle maccalube, si usano per chiudere i bilanci.
Purtroppo, anche questa è una soluzione tampone e temporanea poiché i pagamenti per le sanatorie termineranno e, dal 2016 in poi in virtù del cosiddetto “Federalismo”, anche i trasferimenti diminuiranno drasticamente. Alfonso Tedesco ha palesato quindi un futuro sempre più difficile per Aragona negli anni avvenire.
I buoni cittadini che puntualmente pagano le tasse, di contro vorrebbero i rispettivi servizi. “Tutti li vorremmo – ha puntualizzato il primo cittadino – purtroppo, occorre capire che LA COPERTA OGGI NON È PIÙ CORTA MA È DIVENTATA UNO STRACCIO. O CAPIAMO QUESTE COSE E C’È NÉ FACCIAMO TUTTI CARICO OPPURE QUESTO COMUNE DISSESTA – ha ammonito il sindaco”. Le parole del sindaco son sembrate come un richiamo alla responsabilità a tutte le forze politiche locali, affinché, queste si spendano senza ostruzionismi di sorta per far uscire Aragona da questo difficile momento.
Già nel 2007 tutto avrebbe dovuto far presagire al peggio allorché, pubblicamente, il sindaco dichiarava: “Noi non ci assumeremo nessuna responsabilità del dissesto essendoci tutte le condizioni tecnicamente per dissestare”. Poi, però, ha aggiunto Tedesco “Ci è sembrato ingiusto che gli errori della politica dovessero essere pagati dai cittadini”, lasciando intuire ai presenti che solo per grande senso di responsabilità politica, egli e la sua amministrazione, avrebbero deciso rimboccandosi le maniche, di amministrare con dei debiti ereditati.
Per chiarezza IL DISSESTO SIGNIFICHEREBBE TAGLIO DI PERSONALE E AUMENTO DELLE TASSE PER I CITTADINI, quindi una vera emergenza socio-economica per una realtà come quella aragonese che già presenta ataviche criticità. Emerge chiaro dal discorso del sindaco che OGNI GIORNO IL COMUNE DI ARAGONA CORRE IL RISCHIO DEL DISSESTO ECONOMICO. Le parole del sindaco avranno preoccupato i dipendenti presenti, da più di un mese senza stipendio; dalla tribuna si è sentito esclamare e chiedere: “ALLOCU DI NÌ DARI AIUTU!!” poi “ALLURA COMU AVA A FINIRI ORA? SIGNOR SINDACO CI DOVETE UNA RISPOSTA.. QUANDO CI DOVETE PAGARE?”. La tensione sale e aumenta il disappunto lasciando trasparire tutta l’incertezza e le difficoltà economiche, nonché la disaffezione alla politica, che stanno attraversando molte famiglie aragonesi.
Giacomo Caruso (CSA), presa la parola, ha fatto presente che l’assemblea vorrebbe capire cosa serberà il futuro per i lavoratori del comune di Aragona e quali azioni occorrerà intraprendere per pervenire ad una soluzione. Il sindacalista si è detto turbato dopo aver sentito il lungo intervento del sindaco, con discorsi che politicamente sono orecchiabili e magari, mettono in evidenza l’operato dell’amministrazione, ma il problema“stipendio non pagato” resta tutto.
Caruso ha rimproverato al sindaco di aver affermato “Noi ci siamo impegnati per non andare in dissesto” ribadendo che è dovere di ogni primo cittadino provarle tutte per evitarlo il dissesto, ma, allo stesso tempo, Alfonso tedesco sbaglierebbe – a detta del sindacalista – quando oggi rivendica, sempre di averlo ereditato questo dissesto. Perché dal 2007 ad oggi, secondo Giacomo Caruso, la situazione ad Aragona non è cambiata affatto. Non si spiegherebbe diversamente il mancato pagamento degli stipendi e il malcontento che si è manifestato da un’assemblea fortemente partecipata, con l’aula consiliare gremita come mai si era visto negli ultimi anni. “E’ la gestione complessiva che, evidentemente, produce – per Caruso – la strada del dissesto” perché se è pur vero che entro la fine di maggio arriveranno i trasferimenti economici regionali e statali, COME FARÀ QUESTO COMUNE A PAGARE GLI STIPENDI DEI MESI A VENIRE? Il problema del comune di Aragona rimarrebbe quindi aperto. Giacomo Caruso ha chiuso il suo intervento parlando dei CONTRATTISTI, precisando che il comune di Aragona ha firmato un piano di buonuscita con la Regione, nel quale si impegnava a firmare il contratto con lavoratori a condizione che la Regione finanzi. “MI VOLETE DIRE – conclude Caruso – QUALI FINANZIAMENTI ANTICIPA QUESTO COMUNE PER PAGARE GLI STIPENDI AGLI EX LSU? Non hanno colpe i contrattisti, dal momento che sono entrati qua dentro sono tutti alla pari”. Uno scrosciate applauso invade l’aula consiliare aragonese.
Chiede di intervenire nel dibattito, da semplice lavoratrice, la dott.ssa Giovanna Italiano Segretario Comunale di Aragona. Questa richiesta suscita un po’ di stupore nei presenti e Alfonso Buscemi, nella doppia veste di sindacalista e moderatore del dibattito, fa rilevare alla Italiano che chiedere di intervenire “da semplice lavoratrice” forse era un po’ eccessivo poiché, “stringendosi un po’”, col suo stipendio la dottoressa avrebbe probabilmente potuto più agevolmente, degli altri – questi sì “semplici” dipendenti – superare più di un mese senza percepire il prossimo stipendio.
La dott.ssa Italiano invita tutti, ciascuno per il ruolo che ricopre, a spendersi nel tentativo di risolvere, in maniera decisa e duratura, il problema finanziario in sé.
I rappresentanti delle OO. SS. in chiusura hanno fatto presente che a termine dell’assemblea qualora non avessero avuto certezze sul pagamento dello stipendio per il 27 maggio, avrebbero dichiarato lo stato di agitazione mediante una serie di iniziative volte a manifestare il proprio dissenso. Attraverso il documento redatto al termine della stessa assemblea, nei giorni seguenti, gli stessi lavoratori sarebbero stati informati sulle decisioni prese. Sicuramente la situazione aragonese rimane incandescente e pronta ad esplodere.
Totò Castellana
Dunque il problema è stato divulgato,spiegato in tutte le salse,kiarito……. ma la risoluzione del problema?????qualcuno si decida a proporre come fare x evitare questo famoso dissesto!!!!!! tutti bravi nel quantificare, rivelare….ma poi???? rimaniamo senza risposte!!!!credo ke i cittadini di aragona siano stanki….e dal 2004 ke si sente parlare di debiti ereditati ma in 15 o 20 anni questi benedetti Sindaci (ke adesso se le cantano e se le suonano) cosa hanno fatto??? se nn solo quello di rendere pubblico numeri ..numeri…numeri…..datevi una smossa !!!!! noi cittadini abbiamo in mano un grande potere “il voto”…quindi miei cari politici pensateci bene…..voi dikiarate (x far tremare noi) ke se nn cambiano le cose andiamo in contro al dissesto !!! bene! noi dikiariamo ke se attaverso il dire nn segue il fare noi nn vi votiamo piu?!!! niente piu’ poltrona incollata miei cari!!!!!!
angy hai ragione i cittadini hanno in mano un grande potere “il voto” ma una cosa ti sfugge che come dicevano gli anziani “bumbuli e bumbuliddri tutti na crita su” a chi lo dai il voto se gira e ti rigira sono sempre gli stessi. bisognerebbe dare un colpo di spugna e mandare a casa tutti questi vecchi volponi che e da 40 anni che ci succhiano il sangue e danno la colpa agli altri. che se ne vadino tutti a casa, io pago le tasse e l’unica cosa che ricevo in cambio, meglio non dirla questa parola.
…. penso che c’hai azzeccato giugiu …. alla prossime elezioni voteremo un volpe volpone …… ahahahahahahahh
Cara giugiu credimi ke nn mi è sfuggita assolutamente questa cosa…..e da tanto ke sento il malumore tra i cittadini di Aragona e credimi siamo realmente stanki!!! sono certa ke se vogliamo cambiare le cose e le “poltrone” ci riusciremo….basta volerlo….con un po’ di impegno ognuno di noi troverà ki farà il bene x la collettività!!!… credo anke ke se daremo spazio ai giovani forse riusciremo a rinascere..! sicuramente in questo ultimo anno ne sentiremo di cotte e di crude… ma noi siamo un popolo intelligente e scaltro sapremo leggere tra le righe!!!