Promo dell’uscita del libro LA TORRE DEI CRANI – CELE KULA in libreria in Serbia nei prossimi giorni…..
“LA TORRE DEI CRANI – CELE KULA” (ed. Editori Riuniti) di Antonio Evangelista, è un libro-documento di 141 pagine rappresenta un’importante testimonianza per gli spunti che può fornire a nuove chiavi di lettura all’operato di governi impegnati sul fronte della “guerra al terrorismo” e sulle collusioni tra governi e nuove mafie transnazionali.
Antonio Evangelista, Vice Questore Aggiunto e Capo della squadra mobile di Asti, è stato comandante del contingente italiano presso la missione ONU in Kosovo (UNMIK).
La ristampa dell’edizione italiana del libro, sarà messa in commercio nelle librerie serbe con il titolo Ћеле Кула – Ćele Kula.
di seguito, nell’ordine di apparizione la traduzione delle didascalie………
Le chiese e i monasteri ortodossi bruciati durante i disordini
del 2004 in Kosovo non erano i simboli di una irriducibile alterità
religiosa, ma quelli del potere e della cultura serbi.
Neanche l`Impero Ottomano aveva osato devastare chiese e cimiteri, gli albanesi del Kosovo sì; questi, dismessi i panni della vittima, avrebbero pubblicamente ed internazionalmente assunto i panni dei nuovi carnefici del Kosovo.
Nel Giugno del 2003, Barry Fletcher, portavoce dell`Unmik Police, dichiaro` che il maggior ostacolo che le Nazioni Unite ebbero ad affrontare era, ed è, il radicamento territoriale della mafia albanese, dissimulato dalle false spoglie del nazionalismo albanese e possibilmente condito da velleita` religiose di natura islamica piu` o meno pronunciata.
Il palazzo di Ulpiana, complesso di cinque piani notoriamente residenza di famiglie serbe, venne saccheggiato e incendiato nonostante la posizione pressoché centrale rispetto all`abitato di Pristina.
Quella notte alcuni poliziotti italiani, senza clamore e senza rumore, con grande spirito di sacrificio, salvarono molte vite.
La prima e la piú importante delle lezioni è che le guerre non
servono a niente. Anche quelle umanitarie e apparentemente disinteressate
come lo scontro tra i paesi Nato e il regime iugoslavo
nel 1999. La guerra del Kosovo è stata, infatti, un facile successo
militare e un completo fallimento politico.
Tutte le guerre riservano
sorprese, e finiscono in modo diverso da quanto previsto e voluto
all’inizio, ma qui è stata la guerra in se stessa a costituire un
errore di valutazione politica madornale, del quale si stanno ancora
scontando le conseguenze.
grazie gian
ae