“In ordine all’ultima dichiarazione del governatore Lombardo circa mie presunte critiche strumentali contro lo stesso, preciso che non ho mai pensato a strumentalizzare le tragedia che sta vivendo Agrigento, per il suo centro storico che cade a pezzi, e mi sono subito indirizzato alla Regione quale ente territoriale più prossimo per aiutare la città.
Ho solo comunicato agli agrigentini come non si riuscisse a comprendere perché, malgrado le assicurazioni fatte dal Presidente della Regione che Agrigento avrebbe avuto nell’immediato le prime somme per gli interventi più urgenti, incomprensibilmente il Governo siciliano non avesse più presentato il relativo emendamento alla legge finanziaria.
Se poi il presidente Lombardo, ricordandosi che la città ha un bisogno urgentissimo per evitare che si verifichino ulteriori danni alle abitazioni e si rischi di sacrificare la vita nel centro storico, vorrà far passare i relativi finanziamenti attraverso una riunione con la deputazione agrigentina e non attraverso un confronto, come noi abbiamo chiesto, con l’Amministrazione attiva, il Consiglio comunale, i rappresentanti sindacali e gli esponenti della Curia vescovile, è una sua libera scelta.
A noi interessa solo il bene della città.
Resta chiaro però che le somme che il Governo regionale vorrà riassegnare per gli interventi urgenti finalizzati alla messa in sicurezza del centro storico non risolveranno definitivamente tutti i problemi ad esso collegati, perché noi continueremo a chiedere, così come abbiamo fatto sin dall’inizio del nostro insediamento, che Agrigento non sia ulteriormente penalizzata dal mancato utilizzo delle somme stanziate dalla Regione con le leggi n. 70/76 e 34/85.
Vero è, a tal proposito, che c’è stata la responsabilità, ed è sotto gli occhi di tutti, delle amministrazioni che mi hanno preceduto, ma c’è stato anche il mancato controllo della Regione che ha approfittato delle omissioni degli amministratori locali per incamerarsi i fondi e stornarli per altre finalità.
Resta pertanto utile che si fissi un incontro di lavoro a Palazzo d’Orleans perché la Giunta ed il Consiglio comunale, le forze sociali, i parlamentari regionali interessati, i titolari dei beni ecclesiastici affrontino con serenità e determinazione tutte le questioni collegate con la situazione del centro storico agrigentino.”
11 maggio 2011