Grandangolo – il giornale di Agrigento – diretto da Franco Castaldo – pubblica, nel numero 18 in edicola oggi, un dettagliato reportage sulla vicenda del crollo di Palazzo Lojacono-Maraventano e della relativa inchiesta giudiziaria che sembra essersi allargata a macchia d’olio e che tende ad accertare eventuali responsabilità non solo sul recentissimo crollo del monumentale palazzo ma anche cause e colpe riguardanti gli altri crolli nel centro storico degli ultimi mesi. Un’inchiesta a tappeto che vede impegnato un pool di magistrati guidati dal procuratore Di Natale, coordinati dall’aggiunto Fonzo e seguita dai sostituti Fornasier e Ciavattini. Grandangolo inoltre, raccogliendo le segnalazioni dei cittadini abitanti nella zona di palazzo Lojacono, racconta della sparizione di due cittadini nordafricani abituali occupanti dell’immobile crollato. Nessuna denuncia ufficiale ma il tam tam della gente preoccupata per la sorte dei due extracomunitari. Un’ampia pagina viene dedicata al delicato rapporto mafia-imprenditoria. Grandangolo, continuando il lavoro di inchiesta delle ultime settimane, partendo dalle amare considerazioni dei giudici della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta sottoscritte nell’ordinanza “Grande vallone” laddove ha espressamente citato il caso di una grande impresa agrigentina ritenuta assoggettata a Cosa nostra, pubblica le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Maurizio Di Gati, lo stesso pentito ritenuto attendibile dai giudici dell’antimafia nissena, proprio con riguardo all’imprenditoria agrigentina. Viene fuori un quadro inquietante che solo indagini serrate ed approfondite potranno fornire risposte certe ai mille e gravissimi interrogativi sollevati dal pentito. Una frase di Di Gati su tutte desta preoccupazione (naturalmente da collocare temporalmente al 2007 anno del suo pentimento: “Posso dire con sicurezza che nessuna delle imprese agrigentine è vittima di Cosa nostra”. Affermazione forte che inevitabilmente va approfondita oltre ogni ragionevole dubbio.
L’intervistona di Diego Romeo di questa settimana è dedicata al deputato europeo Salvatore Iacolino, fresco dal buon successo ottenuto a Palermo con il meeting europeo della politica. Una fetta importante del giornale è dedicata all’informazione con particolare riferimento alla “migliore espressione del giornalismo agrigentino”.
Infine, numerosi articoli di politica arricchiscono il giornale che si chiude con una notizia di cronaca politico-giudiziaria che riapre le danze all’interno degli uffici comunali di Agrigento: due ricorsi di altrettanti dirigenti che si sono sentiti penalizzati dalle scelte dell’amministrazione sono stati accolti. Adesso saranno dolori per i responsabili politici ed amministrativi dell’Ente.