SEDE
Al Presidente del Consiglio Comunale
p.c. Al Segretario Comunale
SEDE
Al Dirigente del Settore II
Affari Legali – Avvocatura – Espropriazioni
Al Dirigente del Settore V
Servizi Finanziari – tributi – Personale
Oggetto: TARIFFA IDRICA APPLICATA DAL GESTORE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO.
Come ben noto dal 25/03/2008 la gestione del servizio idrico non risulta più di competenza del Comune di Agrigento in quanto espletata dal nuovo gestore “Girgenti Acque”.
Oggi, a più di tre anni dall’espletamento del servizio da parte del nuovo gestore, i nostri concittadini si ritrovano a pagare l’acqua più cara rispetto agli altri comuni facenti parte dello stesso Ato Idrico in quanto ancora ad oggi la tanto decantata tariffa unica non è entrata ancora in vigore ne tanto meno è stata applicata.
A titolo di esempio si riscontra che ad Agrigento si paga l’acqua secondo la tariffa a consumo secondo le tre fasce che sono state definite: fino a 70 mc ad €. 1,12, da 71 mc. a 100 mc ad €. 1,44, oltre i 100 mc. ad €. 1,92. A tali tariffe per mc di acqua consumata bisogna poi aggiungere ulteriori 0,11 cent/euro per ogni mc di acqua consumata per il servizio di fognatura ed 0,32 cent/euro per ogni mc di acqua consumata per il servizio di depurazione.
Lo stesso servizio, ma soprattutto lo stesso bene pubblico, i cittadini di altri comuni facenti parte dello stesso Ato idrico lo pagano con tariffe notevolmente inferiori alla nostra anche del 50%.
Basta collegarsi al sito internet del gestore per potere prendere visione delle tariffe che attualmente vengono applicate negli altri comuni facenti parte dello stesso Ato Idrico.
Con la presente, Signor Sindaco, in primo luogo, Le sollecito a volersi attivare presso il competente Ato Idrico affinché si possa provvedere nel più breve tempo possibile all’attivazione delle procedure necessarie affinché si possa giungere all’applicazione della tariffa unica, che sulla base di quanto comunicato più volte dal Nuovo gestore del S.I.I. a mezzo vari organi di stampa, dovrebbe essere di gran lunga inferiore rispetto a quella oggi pagata dai cittadini di Agrigento.
Contestualmente alla presente, Signor Sindaco, Le rammento ancora che ad oggi non si ha notizia né del Regolamento d’Utenza del S.I.I. né della Carta del Servizio.
Tali documenti che costituiscono gli unici strumenti di tutela per il cittadino devono essere attivati entro breve termine con le eventuali modifiche da apportarsi come da riscontri che il Consiglio Comunale di Agrigento ha attenzionato in sede di discussione in diverse sedute dello stesso Organo Consiliare.
In ultimo, Signor Sindaco, Le rappresento, affinché Ella possa valutare le eventuali azioni e determinazioni da intraprendere, che il costo dell’acqua che allo stato attuale il nuovo gestore richiede ai nostri concittadini e precisamente fino a 70 mc ad €. 1,12, da 71 mc. a 100 mc ad €. 1,44, oltre i 100 mc. ad €. 1,92, scaturisce da una Determina Sindacale, la n° 127 del 20/04/2007, con la quale la precedente Amministrazione ha aumentato le tariffe, rispetto a quelle deliberate dal Consiglio Comunale con atto n° 152 del 29/11/2005 entrate in vigore con il 01/01/2006, sol perché come testualmente riporta la stessa delibera “ nella stesura del bilancio di previsione le spese sono aumentate a causa della presenza di debiti fuori bilancio non finanziabili attraverso mutui erogati dalla Cassa Depositi e prestiti ed a causa dei maggiori oneri collegati con la gestione del dissalatore di porto Empedocle”.
Tale delibera Sindacale, inoltre, precisava: “Si rende pertanto necessario modificare la citata determinazione sindacale nel senso di aumentare le tariffe relative al servizio idrico per l’anno 2007 al fine di aumentare il gettito di ulteriori presunti 1.800.000,00 di euro”.
Orbene signor Sindaco, alla luce di quanto sopra ritengo che sia inammissibile ed inconcepibile che un gestore, a parità del servizio reso ed a parità del bene erogato nei diversi comuni facenti parte dello stesso Ato, per il comune di Agrigento possa richiedere e quindi introitare in maniera del tutto gratuita somme aggiuntive, sol perché un Ente Locale per far fronte alle esigenze dell’anno 2007, legate a previsioni di spese aumentate a causa della presenza di debiti fuori bilancio ed a causa dei maggiori oneri legati alla gestione del dissalatore di Porto Empedocle, per altro oneri di cui successivamente si è fatto carico la Regione con il Governo Cuffaro e l’impianto di che trattasi oggi si presenta non utilizzato, ha aumentato la tariffa per esigenze discutibili sul piano normativo e di tale aumento di tariffa, oggi e già da tre anni, ne debba beneficiare il nuovo gestore a discapito dei nostri concittadini.
Con la presente, pertanto, La invito e Le sollecito ad attenzionare la questione sopra esposta al fine di poter valutare ogni possibile azione ed attivare eventualmente tutte quelle iniziative amministrative del caso affinché i nostri concittadini possano ritornare a pagare l’acqua alla tariffa adeguata ma soprattutto più congrua alla luce anche dell’offerta presentata dal gestore in sede di gara, ritenendo personalmente viziata la determina sindacale citata sia sotto l’aspetto formale sia sotto l’aspetto normativo per quanto riguarda tra l’altro le motivazioni che hanno portato alla sua determinazione.
Per gli approfondimenti del caso si richiamano il combinato disposto degli artt. 42-48-172 e 117 del T.U.E.L.L., nonchè quanto previsto dall’art. 13 della L. 36/94 ora art. 154 del D.Lgs 152/2006.
ART. 154
(tariffa del servizio idrico integrato)
1. La tariffa costituisce il corrispettivo del servizio idrico integrato ed e’ determinata tenendo conto della qualità della risorsa idrica e del servizio fornito, delle opere e degli adeguamenti necessari, dell’entità dei costi di gestione delle opere, dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito e dei costi di gestione delle aree di salvaguardia, nonchè di una quota parte dei costi di funzionamento dell’Autorità d’ambito, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio secondo il principio del recupero dei costi e secondo il principio “chi inquina paga”. Tutte le quote della tariffa del servizio idrico integrato hanno natura di corrispettivo.
La presente nota viene contestualmente inviata al Presidente del Consiglio Comunale affinché possa essere valutato l’inserimento di un apposito ordine del giorno da discutere in un prossimo Consiglio Comunale al fine di attenzionare sia le varie problematiche, ben note a tutti, sorte durante questi tre anni di nuova gestione del S.I.I., sia le azioni che sono state intraprese tanto dall’Amministrazione Comunale quanto dal nuovo gestore.
Fiducioso che nelle more di una possibile e percorribile azione da parte del Sindaco, il Consiglio Comunale a conclusione del dibattito possa deliberare un documento di indirizzo condiviso all’unanimità.
Certo di sicuro ed immediato riscontro
Agrigento, lì 15/04/2011
Giuseppe Raccuia
(Consigliere Comunale UDC)
Cassazione: comune non possiede impianto di depurazione? Non può esigere pagamento tariffa
Con la sentenza n. 8318, la terza sezione civile della Corte di Cassazione ha stabilito che i comuni sforniti di impianto di depurazione non possono richiedere la tariffa per il servizio di depurazione. In particolare, la Suprema Corte ha accolto il ricorso proposto dalla Fondazione Irccs Istituto Nazionale Tumori, la quale presentava ricorso per accertare l’illegittimità della richiesta del pagamento della tariffa per il canone di depurazione, pur essendo il Comune sfornito dell’impianto. “L’utente – ha stabilito la Corte nel caso di specie – può agire contro l’inerzia dell’amministrazione nella realizzazione dei depuratori, non già in forza del rapporto contrattuale di utenza utilizzando gli ordinari strumenti civilistici di tutela, ma solo esercitando il generale potere di denuncia attribuitogli dall’ordinamento “uti civis”. Contrariamente a quanto stabilito dalla Corte di Appello di Milano che aveva interpretato l’art. 14 della legge 36/94, spiegando che vi fosse l’obbligo di pagamento del corrispettivo per la depurazione delle acque anche in assenza di un qualsiasi servizio di depurazione, la Corte di Cassazione, ha invece stabilito che “a fronte del pagamento della tariffa, l’utente riceve un complesso di prestazioni consistenti, sia nella somministrazione della risorsa idrica, sia nella fornitura dei servizi di fognatura e depurazione”, pertanto la tariffa del servizio idrico si legittima non come “atto autoritativo direttamente incidente sul patrimonio dell’utente, bensì nel contratto di utenza”. Se il servizio non esiste, pertanto, non sarebbe quindi legittimo pagare il relativo canone. La Cassazione, accogliendo il ricorso della Fondazione, ha poi concluso precisando che le sentenze di questo tipo possono essere fatte valere, per la prima volta, anche in sede di legittimità.
(Data: 17/04/2011 10.30.00 – Autore: Luisa Foti)
Alla cortese attenzione del CONSIGLIERE RACCUIA.
Gentile Signor Giuseppe, La ringrazio per la dritta che mi era già nota in quanto di tali pronunce ve ne sono molteplici. Il problema è solo di farlo comprendere ai nostri concittadini. Secondo me chiunque si senta leso per avere pagato o perchè gli stato richiesto il pagamento del servizio di depurazione (per interderci i famosi 0,32 cent/euro per ogni metro cubo di acqua fatturato riportati in bolletta) può farne certamente richiesta di restituzione solo se effettivamente la zona dell’immobile non risulta servita da depurazione. Esempio San Leone ma vi sono molte altre zone. Per procedere basterà fare richiesta al comune o oggi alla Girgenti Acque richiedendo di sapere se la zona dove si trova l’immobile è servita dal depuratore. In caso negativo è sufficente fare richiesta di rimborso allegando la certificazione.
Per quanto di mia conoscenza io personalmente ho visto diverse fatture emesse dalla Girgenti Acque nelle quali per quelle unità immobiliari non veniva fatturato alcun importo per la depurazione. Presumo che l’utente ne abbia fatto esplicita ririchiesta oppure la Girgenti Acque direttamente non ha contabilizzato alcun servizio di depurazione perchè per quell’immobile tale servizio (quindi per la zona) risulta assente.
La Ringrazio comuque per il suo interessamento richiedendole di passare la sua dritta più persone che conosce in modo da attivare il passaparola. Lasciare i commenti sui siti per me serve a poco in quanto siamo in pochi a leggere i siti e quasi sempre siamo sempre gli stessi. Se ha necessità non esiti a contattarmi ne sarei soltanto ben lieto.
Illustre consigliere Sig.RACCUIA ,nel ringraziarLa per i chiarimenti forniti ,data l’importanza dell’argomento, non sarebbe opportuno fare la pubblicazione sul giornale “LA SICILIA” O DI SICILIA ?
Nel ringraziarLa , colgo l’occasione per augurare BUONA PASQUA a Lei ,al direttore di questo straordinario giornale SIG.MORICI E AL SUO STAFF.
Grazie della cortese ospitalita’
giuseppe .