Per un immigrato che parte, ce n’è qualcuno che arriva. Berlusconi infatti, così come aveva fatto in precedenza in Campania e in Abruzzo, non perde occasione per essere presente sul palcoscenico lampedusano.
Crisi e disgrazie, sembrano attirare il premier come fossero calamite. I più maligni, amano ricordare agli altri come più che essere il premier a precipitarsi sui luoghi di tristi eventi, siano gli stessi a seguire il Cavaliere ovunque vada.
L’elenco delle performance è lunghissimo.
Si va dal momento in cui sale al Governo e comincia la recessione dopo anni di boom clamoroso, a quando si dichiara vicino agli alleati americani al momento della vittoria delle elezioni e tirano giù le Torri Gemelle, per arrivare agli ultimi eventi, con lo scandalo Ruby, che lui afferma essere la nipote di Mubarak…e Mubarak, al solo essere stato nominato, si ritrova ad essere quasi linciato da migliaia di egiziani.
A completare – almeno finora – il quadro, quanto sta accadendo a Gheddafi. Neppure il tempo di firmare un trattato d’amicizia con l’Italia, che subito si ritrova con una guerra civile in casa; l’intervento dell’ONU; i raid aerei e i bombardamenti da parte della NATO, compreso l’intervento militare dell’Italia, nazione ’amica’.
Forse è proprio vero, “certi amici, meglio perderli che trovarli…”.
Tra moti popolari (G8), incidenti aerei, disavventure sportive, catastrofi naturali e politiche, crisi economiche e sociali, la lista delle coincidenze, raccolte da siti e gruppi su Facebook, è davvero interminabile.
Ma queste sono tutte superstizioni. I fatti, quelli veri, restano quelli descritti dai cable americani pubblicati da WikiLeaks, che mostrano un premier inadeguato e zimbello del mondo; quelli di un paese – quello nostro – ai minimi storici sotto ogni punto di vista; quelli delle cronache giudiziarie e degli scandali ai quali siamo tanto abituati da non fare più caso.
E mentre il premier trascorre i weekend a Lampedusa; mentre acquista virtualmente ville e promette casinò, golf resort e amenità varie – poco ci mancava e prometteva un ponte che potesse collegare Lampedusa alla Sicilia… -; le carrette del mare riversano sulle nostre coste migliaia di disperati convinti di trovare un futuro in quello che pensano essere un paese civile.
Inutile ricordare che lo stesso Berlusconi, nel 2009, durante una visita a Tunisi, promise ai tunisini case e lavoro. un’esortazione a venire nel paese di Bengodi da lui governato.
Peccato poi si fosse accordato con Gheddafi per far sì che i poveri disgraziati respinti ai paesi d’origine, finissero nelle mani del rais, che ‘amorevolmente’ li faceva accompagnare e abbandonare nel deserto, dove molti di loro sono andati incontro ad una morte atroce…
Ma non tutto è così negativo nel nostro paese. Buone notizie arrivano dalla scuola, dove nonostante i raid del ministro Gelmini – che hanno privato persino i disabili degli insegnanti di sostegno -, pare si sia riusciti ad organizzare nuovi corsi.
A fronte di 25mila insegnanti licenziati, la Lega è riuscita a farsi finanziare dei corsi per insegnare dialetto e cultura lombarda.
Parteciperanno ai corsi i cittadini stranieri, che, magari non conoscendo neppure l’italiano, avranno modo d’imparare il meneghino.
Una vera sciccheria, che certamente tornerà loro molto utile quando grazie a qualche nuova leggina razziale torneranno nei loro paesi…
Come dichiarato dall’assessore provinciale all’Istruzione, Marina Lazzati, somali, eritrei, tunisini, libici etc, “impareranno che la nebbia, sempre più rara in città, veniva chiamata scighera e che Manzoni in casa parlava milanées”.
Chissà come avevano fatto a vivere finora senza sapere tutto questo…
Gian J. Morici