Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dalla LIDA (Lega Italiana dei Diritti dell’Animale) ad alcune testate giornalistiche agrigentine, in replica alle affermazioni del Sindaco di Aragona.
Ci spiace constatare come l’Associazione si premuri a tenerci una lezione di deontologia, della quale certamente non abbiamo bisogno, posto che siamo stati tra i pochissimi – se non forse gli unici – ad avere dato risalto alla vicenda.
Il nostro giornale, non è mai stato “la voce del potere” e l’unico dovere al quale abbiamo sempre obbedito, è quello nei riguardi dei nostri lettori, i quali avevano il diritto di essere portati a conoscenza delle precisazioni – da noi non condivise – effettuate a mezzo comunicato stampa dall’Amministrazione comunale di Aragona.
Forse una maggiore attenzione verso quanto in precedenza da noi pubblicato e un po’ più di democrazia nell’accettare il pluralismo dell’informazione, avrebbero risparmiato alla L.I.D.A. il tenerci una lezione di deontologia che certamente non abbiamo meritato.
Evidentemente, hanno ben fatto coloro – cioè quasi tutti gli Organi d’Informazione – che hanno volutamente ignorato la vicenda, non dando spazio alcuno all’azione di denuncia, né alle successive repliche.
Gian J. Morici
C.C.B. Monte dei Paschi di Siena S.p.a., filiale di Aragona
Iban: IT 12 M 0103082800000003886127
Alla testata giornalistica “La Valle dei Templi”
Al telegiornale VG Teleacras Agrigento
Alla testata giornalistica Agrigento oggi
Al Settimanale “Il Ponte” di Siracusa
E , p.c.
Ordine dei Giornalisti di Sicilia
via Francesco Crispi 286
90139 – Palermo
p.c. Striscia la Notizia
Illustre Redazione,scriviamo queste righe per illuminare e colmare quanto di “settoriale, incompleto e unidirezionale” è stato detto e scritto (non da Striscia che, pur se limitata da tempi tecnici ristretti, ha dato un’impeccabile flash della situazione) ma da chi, per esempio, tenta di far passare una partita di calcio per un incentivo alle adozioni, senza ricordare che nessuno, quella serata, ha mostrato attenzione o interesse verso il punto di informazione allestito dalla Lida, neanche voi. Affinché emerga la REALE “verità”, ben descritta solo dagli atti ufficiali di Tribunali, Asl, Associazione e Ministero, sulla vicenda dei cani di Aragona (Ag) imprigionati da anni dall’inerzia istituzionale nella precaria struttura abusiva di Contrada Tuberio, anche per correttezza verso tutte le persone e le associazioni che hanno dato il loro supporto per cani del Sindaco e di tutti i suoi concittadini, invochiamo il VOSTRO diritto/dovere di cronaca, che non può esimerVi dal tenere conto di oggettive e fondamentali precisazioni. Noi, come associazione animalista, siamo attivi in un quotidiano volontariato sul posto, dall’ estate 2008, momento in cui siamo venuti a conoscenza della precaria e triste situazione umana ed animale relativa al caso dell’ anziana signora aragonese , capro espiatorio facile ed indifeso. Lei, per molti anni, nonostante il proprio stato di impossibilità materiale sia di natura psico-fisica che finanziaria, ha tentato di salvare ed accudire decine di cani abbandonati dai suoi concittadini e/o randagi, A causa dell’assenza di un canile o di una qualsivoglia convenzione con strutture idonee al contrasto del randagismo in tutto il territorio di Aragona. E’ stata proprio l’assenza di strutture idonee e di qualsivoglia azione di contrasto al randagismo, merito sia di questa Amministrazione che delle precedenti, susseguitesi dal 1991 (data dell’entrata in vigore della Legge sul randagismo) ad indurre questa signora ad accumulare cani aragonesi, con l’ inevitabile situazione di malessere in cui versavano gli stessi nel suo terreno in Contrada Tuberio improvvisato a “struttura d’accoglienza” abusiva, conosciuta da ben più di tre anni, ma comodamente sottaciuta sia dal Dr. Bellanca, ex Sindaco di Aragona, che dal Dr. Tedesco, attuale Sindaco di Aragona, fino alla segnalazione di un’associazione straniera che ha scoperchiato “i panni sporchi” , impulso per il successivo iter amministrativo e penale che ha portato al sequestro. La L.I.D.A. ha improntato un volontario, massivo e quotidiano pronto intervento riguardante l’emergenza relativa alle condizioni degli animali, che languivano in una sorta di inerzia istituzionale generale, attendendo che il Sindaco, custode giudiziario, si attivasse al più presto adeguatamente e al meglio, cosa che non è mai avvenuta tanto da far cambiare radicalmente ed in peggio la vita dei due volontari, costretti loro malgrado, non a fare semplici gesti d’amore una tantum come volontari, ma a portare quotidianamente sulle proprie spalle il peso delle inottemperanze delle istituzioni, rimettendoci la serenità personale e familiare, la salute, addirittura i propri averi. Ricordiamo infatti che i cani erano e sono in tutt’ora a carico del Comune di Aragona interessato dal novembre 2008 da un’ ordinanza del Tribunale di Agrigento, II sez. penale, che ha affidato la custodia dei cani ivi presenti, in sequestro, al Comune di Aragona per l’esercizio delle competenze attribuitegli dalla Legge Regionale n. 15 del 3 luglio 2000, cosa che va aggiunta all’ordine dello scorso anno, in cui il Tribunale Civile ha intimato all’Ente comunale di liberare l’area privata dove si trovano i cani. Nonostante la legge nazionale, la legge regionale, la sentenza penale, la sentenza civile, il Sindaco è rimasto sordo a quasi tutto ciò che riguarda la custodia dei beni sotto sequestro (cioè i cani), tanto che la nostra associazione, aiutata da centinaia di animalisti di tutta Italia, si è vista costretta e lo è tutt’ora, per il bene dei cani, e sopperire a tutto: alla maggior parte della fornitura e somministrazione di cibo ed acqua, alla pulizia dei luoghi dove si trovano gli animali, all’acquisto dei farmaci e di tutto il materiale occorrente, alle visite presso veterinari privati, alle cure dei cani, alla collocazione di cucce e materiale per tentare di rendere meno pericolosi i luoghi , ad informare e sensibilizzare le persone avverso il maltrattamento e l’abbandono degli animali, alla promozione delle adozioni degli animali, molti dei quali adottati fuori Regione, ed al costante rendiconto, tramite innumerevoli raccomandate e fax, circa le problematiche riscontrate e le ipotesi risolutive agli Enti interessati (Comune, Asl, Procura).Per la precisione il custode giudiziario non ha fornito cibo ai propri cani per 4 mesi dal giorno del sequestro (novembre 08, dicembre 08, gennaio 09, febbraio 09)dopodichè nel 2009 ne ha dato mensilmente solo una parte di quella necessaria, (l’altra lo metteva l’associazione) e poi finalmente nel 2010 tutto il cibo necessario.Sempre per non essere “parziali” affrontiamo il resto della questione : premesso che dal novembre 2008 l’ Istituto Zooprofilattico di Palermo ha accertato, la presenza di zoonosi in quasi tutti i cani presenti in Contrada Tuberio, (verbale AUSL 1 prot. n 34274 dpVc/08 del 20/11/2008) nonché varie altre patologie, accertate sia dagli stessi veterinari pubblici che da medici veterinari privati, la fornitura di farmaci è stata TOTALMENTE ASSENTE nel novembre 2009, dicembre 2009, gennaio 2009, febbraio 2009, marzo 2009, ad aprile 2009 sono stati dati dal Comune n 16 confezioni di antibiotico (ovviamente non sufficienti a 100 cani), niente a maggio 2009, niente a giugno 2009, a luglio 2009 fornite dal Comune n. 20 confezioni di antibiotici, niente a agosto 2009, niente a settembre 2009, niente a ottobre 2009, niente a novembre 2009, dicembre 2009, in tutto il 2010 niente tranne a dicembre 2010 poche confezioni di Glucantine e vermifughi,e qualche altro farmaco a gennaio 2011.Oltre a ciò niente antiparassitari, niente vaccini, niente cortisonici, niente disinfettanti, niente flebo, niente siringhe, addirittura niente sacchi per la spazzatura, ecc..e nessuna convenzione con un medico veterinario quindi quasi tutto il fabbisogno farmacologico e tutte le cure necessarie ai cani malati e feriti del Sindaco sono stati a carico degli ANIMALISTI per un risparmio effettivo goduto costantemente dal Comune (e quindi dai suoi abitanti) di DIVERSE MIGLIAIA DI EURO (*fatture documentabili dalla Lida).Sempre per non essere “parziali” la lista dei “niente comunali” continua: NIENTE Squadra cattura per catturare i cani da sterilizzare sia in Contrada Tuberio che fuori, NIENTE VETERINARIO, niente incenerimento per molte carcasse decompostesi sul terreno, NIENTE OPERAI per le tutte le quotidiane necessità degli animali, anzi, per la precisione un operaio comunale ha lavorato in Contrada Tuberio per ben 1 settimana in 3 anni, gli altri 1088 giorni queste mansioni sono state svolte GRATIS dai due volontari sul posto, fatto che ha permesso al Comune di Aragona di risparmiare anche sulle circa 30 mensilita’ che avrebbe dovuto dare ad OPERAI per accudire in toto quotidianamente i suoi cani. Alla luce dei fatti solo la Corte dei Conti potrebbe chiarire le cifre monetarie da voi riportate.Quindi, praticamente, solo grazie ai volontari non si è assistito ad una carneficina di cani per inedia e non si è ottenuto un allevamento degli orrori, infatti le uniche sterilizzazioni fatte sono state rese possibili solo grazie all’intervento di volontari animalisti di cui molti di altre Regioni, che attivandosi in “missioni autofinanziate” hanno organizzato dei veri e propri campi di lavoro, mettendo a disposizione la propria forza lavoro, i propri autoveicoli per catturare e portare i cani di Aragona ai siti di sterilizzazione (Asl di Agrigento e di Licata), per tenerli in degenza GRATIS, per curarli e farli visitare, operare e vaccinare presso studi veterinari privati , nonché per apporre e trasportare cucce, mangimi, materiale atto al miglioramento delle condizioni ambientali e per portare verso le famiglie, innumerevoli cani, impunemente e costantemente abbandonati lì dagli aragonesi..
Nonostante ciò il Comune di Aragona, ha continuato a temporeggiare giustificandosi sempre con un bilancio passivo, scrivendo qualche letterina ( richiesta di fondi regionali rimasta inascoltata, una richiesta alla Forestale per la disponibilità di un terreno), “nulla osta” alle sterilizzazioni e alle adozioni e poco altro.Ma a questo punto la domanda inerente la “questione Calabria” sorge spontanea: un Comune che per 3 anni non ha ottemperato adeguatamente alla custodia giudiziaria lamentando carenza di soldi, (come se ciò bastasse a liberarsi dalle sentenze), come può poi, di punto in bianco, avere 2 euro a cane al giorno x 100 cani , cioè 2000 euro ogni 10 giorni, da dare alla struttura calabrese? Verrebbe da pensare che o ha deliberatamente preso in giro gli animalisti per sfruttarli oppure voleva prendere in giro il proprietario della struttura calabrese.Peraltro, si evidenzia che in questi anni la nostra associazione non solo ha fatto tutto quanto sopra descritto, ma ha tentato di essere propositiva per il bene di cani, animalisti e Comune, proponendo al custode giudiziario diverse soluzioni concrete che avrebbero risolto il problema “Contrada Tuberio” come: nell’ inverno 2008 la dislocazione degli animali, con la collaborazione logistica degli animalisti, verso una eccellente ed economica struttura milanese a norma, che avrebbe garantito una soluzione in breve tempo per gli allora 70 cani, in quanto caratterizzata da un alta percentuale di adozioni, proposta che è stata ignorata completamente; nell’inverno 2009 un’impresa aveva proposto al comune di costruire gratuitamente un parco canile fotovoltaico, ma anche questa miracolosa soluzione non ha suscitato risposta da parte del dr. Tedesco! Così,nella primavera 2010 , si era proposto lo spostamento degli animali in una struttura leggera provvisoria ,da usare solo fino alla realizzazione del canile comunale aragonese, e, dopo varie peripezie che hanno visto prima l’opposizione dell’Asl, poi il cambiamento di luogo dove farla sorgere, grazie prima al nulla osta del Tribunale, poi alla incredibile mobilitazione delle associazioni animaliste, il compromesso (economico per il Sindaco e buono per gli animali) del progetto “struttura leggera provvisoria in deroga” è stato avallato dal Ministero della Salute e dalla Regione.
Così finalmente nel novembre 2010, davanti a Nas e funzionari del Ministero della Salute, Tedesco e le associazioni animaliste Lida e Con Fido nel Cuore, hanno firmato un protocollo di intesa per la costruzione immediata della struttura leggera, validata all’utilizzo per un anno (il 2011) dalla Regione.
Il protocollo sanciva una divisione collaborativa dei compiti: gli animalisti, pur non essendone tenuti, regalavano a Tedesco reti, paletti, cisterne, porte dei box, cucce, ciotole, guinzagli (immediatamente fornite) ed il Comune doveva costruire il tutto, mettendoci di suo il cemento, il brecciolino drenante, le canaline di scolo, le tettoie e le tubature.
Quindi tutto ciò che si vede nelle immagini è il materiale delle associazioni in quello che doveva essere una struttura pronta già, sia secondo il protocollo di intesa che secondo il comunicato stampa dello stesso comune, a gennaio 2011! Piogge o non piogge e ovviamente previo accordo con le parti interessate dall’utilizzo del terreno! Basta leggere ill comunicato stampa pubblicato proprio sul sito del Comune a dicembre 2010 che testualmente dice :”I lavori, assicura il Comandante della Polizia Municipale Alfonso Miccichè, saranno completati entro e non oltre quindici giorni dalla data di avvio e avranno un costo di €35.000,00. “La struttura- continua Miccichè – autorizzata solo per un anno, dovrà essere dismessa entro il novembre 2011.” Per vedere che i conti non tornano, né di soldi (voi menzionate 40 mila) né di tempistiche! Siamo ad aprile, mancano solo 8 mesi allo scadere dell’autorizzazione regionale e mancano solo 4 mesi alla fine del comodato gratuito da parte del proprietario del fondo per l’utilizzo della struttura leggera ed è ancora tutto come è stato immortalato da voi. Dulcis in fundo il Sindaco pare che da poco abbia fatto capire alle associazioni ed al Ministero che : o per tre mesi (aprile-maggio e giugno 2011) può esimersi anche dalla fornitura di cibo oppure niente struttura e molla tutto.
Questo out out stride sia con la sua presunta buona fede, sia con il protocollo di intesa da lui firmato a novembre davanti a testimoni eccellenti, sia con gli aiuti fruiti grazie al mondo animalista italiano, sia, soprattutto, con ciò che i Tribunali (penale e civile) gli impongono.
Egregio Direttore, Egregio Staff
siamo un gruppo di volontari di Torino che aiutano spesso i volontari aragonesi.
Ci complimentiamo con Voi in quanto, sia inserendo la replica della Lida, sia occupandovi della contorta e assurda situazione dei cani di Aragona, avete mostrato onestà,coraggio, sensibilità, democrazia, deontologia e professionalità.
Siamo sicuri che i volontari locali volessero dare “lezioni di deontologia” solo a TeleAkras e ad Agrigento Oggi che più volte hanno messo un bavaglio a chi voleva denunciare le mancanze che hanno prodotto questa famigerata realtà
di malessere animale e umano.
Vi ringraziamo sentitamente e speriamo che tutte le testate giornalistiche prendano esempio da Voi.
Con Stima
Marzia, Federico, Antonella, Tony, Claudia, Franco.
Gentilissima Redazione,
siamo alcuni volontari romani che seguono da tempo la vicenda dei cani di Aragona, della signora Ninfa e dei volontari della Lida.
Grazie per aver inserito il loro grido di verità e dolore,grazie per essere giornalisti veri, che riportano i fatti, a prescindere da chi siano i buoni e i cattivi, speriamo che altri vostri colleghi prendano da voi l’unica vera lezione di deontologia giornalistica: non stare al servizio dei potenti ma della verità che i lettori hanno il diritto di sapere.
Speriamo che Teleakras e Agrigento oggi imparino da voi ed inizino con un vero giornalismo al posto che continuare a difendere l’indifendibile a suon di bavaglio e baggianate.
Grazie.
Danila, Luciano, Marcello, Pina, Simona, Giorgia, Luigi e Ambra .
Egregio Direttore, oggi ho avuto modo di vedere il video che riporta l’intervista al Sindaco di Aragona e, come ho avuto modo di dire in altre occasioni ed anche su questa testata, il suddetto amministratore che rappresenta gli aragonesi , è responsabile anche dei randagi che vivono nel territorio di Aragona.
Continua a ribadire ( a questo punto comincio a pensare che lo faccia apposta) che quella situazione di Contrada Tuberio è causata perchè una signora sottoposta a TSO(specificando il significato dell’acronimo come se non si capisse) raccoglieva i cani e li teneva in quel terreno. Magari al signor sindaco bisogna ricordare che da buon primo cittadino dovrebbe avere un pò di riservatezza e di rispetto per gli aragonesi TUTTI sia quelli che a suo dire avrebbero problemi tali da necessitare un TSO , sia per quelli che lui reputa sani. Magari poi quelli che lui reputa sani sono invece coloro che abbandonano i cani anche dietro la rete di quell’inferno di contrada Tuberio scaricando così la loro sporca coscienza.
In questa recente intervista o video che il Primo Cittadino ha voluto fortemente per ribattere ad Edoardo Stoppa, ribadisce inspiegabilmente che aveva trovato una struttura in Calabria che avrebbe preso i cani di Aragona e non confessa però che se non è stato capace di dare le medicine e le cure ai poveri Tuberini in questi anni, come avrebbe pagato circa 80.000 euro annue al gestore privato del canile calabrese? Come fa poi ad essere così certo che quel canile Calabrese sia a norma visto che si tratta di un canile lager per il quale sono state fatte interrogazioni parlamentari e pare che ospiti migliaia di cani per fare numero e quindi soldi.
Lo spazio che avrebbe una povera creatura dentro quell’inferno calabrese sarebbero appena 80 cm dove un cane dovrebbe dormire, muoversi, mangiare e fare i bisogni!
Se il sindaco vuole ribattere a Edoardo Stoppa (quasi una sorta di ripicca) è un conto.
Se vuole ancora una volta mentire ai cittadini e agli animalisti, sta davvero sbagliando!
Come fa a scaricare su due volontari tutto il lavoro per accudire quei cani?
Come fa a dire che fornisce le medicine?
Perchè non racconta ai cittadini aragonesi ed a quelli italiani in generale che a causa del mancato soccorso (nonostante l’appello accorato dei due volontari) qualche giorno fa ,un povero cane è morto dissanguato in canile perchè si è dovuto aspettare il veterinario dell’asp che chiamato dal Comandante della Polizia Municipale per conto del comune quindi, è arrivato nel pomeriggio quando quella creatura era già morta dissanguata?
Cosa sarebbe costato al Bilancio del Comune di Aragona chiamare un professionista privato? Ed allo stesso Sindaco come cittadino privato? Ed al responsabile al randagismo?
La mano in tasca per una visita veterinaria e per salvare una creatura di Dio , si può mettere, non si va in miseria!
Come può il Sindaco ritenere che i due volontari possano continuare ad indebitarsi per soccorrere e salvare quei cani?
Per quanto ancora la pazienza e l’amore per i cani mostrato finora dai due volontari potrà durare?
Quanti anni dovranno ancora trascorrere per fare capire all’attuale Sindaco di Aragona che tutti gli animali che sono nel territorio comunale sono di responsabilità del Primo cittadino?
Grazie alla testata ‘La valle dei Templi’ che ha dato spazio anche alla replica della Lida.
Condivido quanto scritto dalla Signora Maria Elena: anch’io quando ho letto il commento del Sindaco in riferimento alla Signora che si occupava dei cani sottoposta a TSO ho provato un senso di grande disagio. Non era proprio il caso di divulgarlo in questa maniera così cruda, violando un dato relativo alla sfera personale, utilizzandolo nel discorso quale giustificazione ad una situazione che direi invece si commenta da sola.
Quella del sindaco di Aragona è stata veramente una pessima scelta. Ha dimostrato di avere poco rispetto per una signora probabolmente malata ma sicuramente anziana violando la privacy di costei. Come potrebbe mostrare costui sensibilità verso i cani quando in questa occasine ne ha mostrata zero verso quella persona.