Grandangolo – il giornale di Agrigento diretto da Franco Castaldo – pubblica, questa settimana nel numero 11, in assoluta esclusiva, la seconda puntata delle intercettazioni ambientali e telefoniche effettuate all’interno del municipio di Agrigento e non solo, nell’ambito di una serie di inchieste giudiziarie che sono tuttora in corso. Gli argomenti sono interessanti. Anche la politica finisce sotto l’occhio e l’orecchio della magistratura. Si parla di concessioni edilizie, di posti a Villa Betania, di sospetti circa presunte pressioni esterne sulla giustizia, di indagini e dell’imprenditore Salvatore Palumbo che ha originato la primitiva inchiesta che si sente “circondato” Sul fronte mafia Grandangolo riscrive l’inchiesta “Alta mafia” tornata prepotentemente alla ribalta e torna ad occuparsi di pentiti e sul loro grado di credibilità. Oltre Di Gati e Putrone, chiamati in causa per alcune dichiarazioni sull’ex sindaco di Agrigento, Sodano, Grandangolo si occupa di Giuseppe Sardino, l’ex consigliere comunale di Naro e consigliori del boss Falsone che racconta un’inedita vicenda attribuita al boss e padrino dello stesso Falsone, Calogero “Lillo Lombardozzi”, attualmente in carcere, anche lui alla ribalta della cronaca in questi ultimi giorni. L’intervistona di Diego Romeo è dedicata a Domenico Bruccoleri, sindacalista e dirigente di Ial – Cisl. Poi, una vicenda tutta politica con l’intervento della Commissione nazionale di garanzia del Pd che bacchetta gli “arnoniani” Ferrante, Della Seta, Lumia e Realacci con un imprevisto provvedimento disciplinare scaturito dalle dichiarazioni rese per contrastare la candidatura di Mirello Crisafulli a sindaco di Enna. Il promotore dell’iniziativa e firmatario dello stesso documento sottoscritto dagli altri, Giuseppe Arnone non è stato punito. Non poteva esserlo: non è iscritto al Pd. Grandangolo, infine, dà conto della netta opposizione di Siciliacque relativamente alla messa in pristino del dissalatore di Porto Empedocle; delle indagini della magistratura sull’energia alternativa che giungono anche ad Agrigento, dopo l’arresto del deputato regionale del Pd, Vitrano nonché del cedimento strutturale del centro storico di Agrigento.
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