Altra tragedia del mare. Un barcone con 35 migranti è affondato al largo della Tunisia. L’imbarcazione partita dal porto di Zarzis con a bordo una quarantina di persone, si sarebbe rovesciata in acque tunisine.
Cinque dei passeggeri, sono stati tratti in salvo da un secondo natante che ha poi raggiunto Lampedusa.
C’è invece da rimanere esterrefatti dinanzi al ‘mistero’ Mistral Express (v. foto), il traghetto battente bandiera italiana, che con 1800 migranti a bordo si troverebbe attualmente in acque internazionali, dopo essere salpato ieri da Tripoli, diretta in Sicilia.
“Mistero” visto che il quotidiano Repubblica definisce la “”vicenda, ancora tutta da chiarire”, e sulla quale è intervenuto il Viminale.
Ci meraviglia, e non poco, che la vicenda sia “ancora tutta da chiarire”, visto che sette giorni addietro nel trattare l’argomento, sulle pagine di questo giornale (https://lavalledeitempli.net/?p=9373) avevamo scritto di come Gheddafi – con l’intento di dimostrare che senza l’intervento del rais l’immigrazione clandestina sarebbe aumentata – avesse radunato gli sfollati, per inviarli in una zona costiera denominata Naeemah, da dove avrebbero raggiunto i porti di partenza, diretti in Spagna e Italia.
Salvo che il Viminale non stia fingendo di non sapere nulla delle intenzioni di Gheddafi e di quanto sta accadendo lungo le coste libiche, verrebbe da chiedersi a cosa servono quegli apparati governativi classificati come intelligence, se non sono in grado di apprendere notizie conosciute dai più.
Lasciamo il Mistral Express, per tornare alle carrette del mare.
Sarebbero circa una ventina le imbarcazioni dirette su Lampedusa, cariche di immigrati, il cui arrivo sull’isola metterà a dura prova le capacità di accoglienza del Cipe.
Altri 700/800 uomini che vanno ad aggiungersi ai circa 1350 che si trovano già nel centro di accoglienza.
Gian J. Morici