Magnifiche sculture bronzee tra i classici monumenti dorici lungo la via Sacra
Un grande richiamo per il turismo culturale : la mostra dei giganti della scultura.
di Aldo Capitano
” Lo Spazio degli Dei ” è il titolo della mostra ,un percorso di Altissima Cultura Artistica suggestiva che dal Tempio dei Dioscuri , attraversa la Via Sacra , costeggia il Tempio della Concordia e si completa nell’area del Tempio della Dea Minerva , Giunone Lacinia .
Come un secolare ulivo dal tronco attorcigliato , stigmatizza un matrimonio tra Grecità e Grande rappresentazione delle Opere d’arte bronzee del Maestro Igor Mitoraj , Scultore Polacco ,nato a Oederan , il 26 Marzo 1944 e residente in Italia in Toscana in Provincia di Lucca .
E’ una mirabile iniziativa nel contesto del paesaggio monumentale , che all’attento sguardo del visitatore risulta fortemente suggestiva, altamente qualificante, di grande spessore e richiamo culturale turistico.
Nasce dalla brillante idea del Direttore del Parco Archeologico della Valle dei templi, Prof. Giuseppe Castellana , studioso e abile organizzatore che mantiene contatti internazionali , che ha indiscutibilmente avuto il placet dal Presidente del Consiglio del Parco, nonché Dirigente Generale dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana .
Il Prof. Giuseppe Castellana , durante la Direzione al Museo Archeologico ha dimostrato le Sue grandi doti , rivitalizzando i luoghi arcaici , abbinando in tema , rappresentazioni di mostre di Grandi Maestri Internazionali Scultorei con iniziative culturali artistiche di Alta musica classica ,
scegliendo rinomati Artisti Italiani ed Esteri . Appuntamenti artistici di elevato spessore che hanno ottenuto il plauso locale, nazionale ed estero.
Con le Sculture del M° Igor MitoraJ sembrerebbe far rinascere la mitologia greca intorno ai monumenti , un’Epopea nella valle dei templi di Agrigento.
Il Maestro Igor Mitoraj ,dopo aver studiato pittura alla Scuola d’arte di Cracovia e all’Accademia d’arte di Cracovia sotto la guida di Tadeusz Kantor, ha partecipato a diverse esposizioni collettive, ottenendo la prima personale nel 1967 alla Krzysztofory Gallery in Polonia. Nel 1968 si è trasferito
a Parigi, per continuare i suoi studi artistici. Poco dopo è rimasto affascinato dall’arte e dalla cultura Latino-Americane e decide di passare un anno dipingendo e viaggiando in Messico. Questa esperienza lo ha avvicinato alla scultura.
E’ tornato a Parigi nel 1974 e due anni dopo ha tenuto un’altra personale alla Galleria La Hune, nella quale sono state incluse alcune sculture. Il successo dell’esposizione lo ha convinto a dedicarsi a tempo pieno alla scultura. Dopo aver lavorato con terracotta e bronzo, a seguito di un viaggio a Carrara nel 1979, decide di passare alla lavorazione del marmo. Nel 1983 ha aperto uno studio a Pietrasanta. E’ oggi diffusamente considerato lo scultore vivente tra i più qualificati se non il più importante e significativo e le sue opere sono considerate capolavori di inestimabile bellezza.
Lo stile di Mitoraj è fortemente radicato nella tradizione classica, con una particolare attenzione ai busti maschili , ispirati soprattutto al mito di Dedalo ed Icaro
Rappresentano il segno tangibile della Civiltà Greca in Sicilia e dei rapporti culturali , economici , religiosi tra la Madre Patria e la Sicilia , soprattutto nel territorio di Akragas , Città fortemente
rappresentativa della Mitologia di riferimento.
A Massa Marittima, dal 15 marzo al 15 giugno 2008, ha tenuto un’esposizione dal nome “ferro”.Il titolo è un rimando alla peculiarità delle miniere della zona che producevano pirite, dalla quale si estrae il ferro. Tale materiale ha da sempre interessato Mitoraj, perché lo si può plasmare liberamente , senza dover rifinire il lavoro con patine o cromie particolari, metallo che gli
uomini hanno imparato per primo ad utilizzare.
Ha curato la messa in scena de l’Aida nel Giardino di Boboli, nell’ambito della stagione estiva 2009 di Operafestival.
La Mostra a cielo aperto ad Agrigento ha suscitato un enorme richiamo di curiosi , visitatori e studiosi .
Aldo Capitano