Per fortuna c’è internet ed è diventato quasi impossibile evitare che le informazioni escano fuori dalla Libia.
Ma il regime di Gheddafi ci ha certamente provato. Ai giornalisti che all’inizio di questa settimana sono stati invitati nella capitale, è stata mostrata una situazione di apparente normalità.
Quando però alcuni giornalisti si sono staccati dai loro sorveglianti, hanno avuto ben chiaro che la situazione in città non era del tutto sotto controllo e i testimoni oculari hanno parlato di cecchini, cannoni anti-aerei e dei morti e feriti.
I siti web, i blogger e i giornalisti liberi – pochi per la verità – hanno mostrato una realtà diversa da quella che Gheddafi avrebbe voluto mostrare, smentendo con le immagini quanto dichiarato dalla stampa di regime libica, ma anche di parte di quella italiana, che comunque non è molto diversa da quella di regime controllata da Gheddafi.
A prescindere dalle immagini che ormai sfuggono ad ogni controllo, non serve molto per rendersi conto di quante menzogne pubblichi la stampa italiana, spacciandole come assolute verità.
Basti pensare alle pseudo interviste o alle lettere inviate da persone appena rimpatriate, che confermano le dichiarazione dell’Ambasciatore Italiano Schioppa, secondo il quale a ”Tripoli la situazione è calma, fino a ieri tutti lavoravano, e i bombardamenti sulla folla sono propaganda pura, come propaganda pura sono le fosse comuni. Infatti il cimitero di Tripoli sorge sul mare e le foto fatte vedere da giornali, e non, italiani sono foto di normali sepolture in quel cimitero.”
Che noi italiani si sia ormai perso il senso critico, è un conto, ma da questo all’esser diventati tutti imbecilli, ne passa.
Se la situazione in Libia fosse normale – così come dichiarato da coloro i quali appena rimpatriati hanno ricevuto l’ordine di tacere – c’è da chiedere: scusate, ma perché state fuggendo via o vi hanno rimpatriati?
Noi, dal canto nostro, qualsiasi cosa facciano i grandi media, continueremo a dare a voi lettori un’informazione dettagliata sui fatti e ben documentata con immagini e filmati.
Ci spiace per le grandi firme del giornalismo, che continueranno, così come han fatto sinora, a dare l’informazione che pretende il padrone.
Noi, che padroni non ne abbiamo, continueremo a dare all’opinione pubblica le notizie così come ci arrivano direttamente dai luoghi, senza aggiungere nè togliere nulla ai fatti.
Gian J. Morici