Ennesima emergenza rifiuti – e non sarà certamente l’ultima – per i comuni che ricadono dell’Ato Ag2 Gesa.
L’impresa Catanzaro che gestisce la discarica di Siculiana, da questa mattina ha chiuso i cancelli di contrada Matarana, impedendo il conferimento dei rifiuti ai comuni dell’Ato Gesa Ag2.
Una decisione scaturita dalla mancanza di garanzie economiche a fronte del credito vantato dalla ditta Catanzaro di circa 4 milioni e 700 mila euro.
Ennesima emergenza, che vedrà effettuare il prelievo della spazzatura, salvo poi lasciarla sui compattatori che resteranno e che non potranno poi effettuare correttamente il loro servizio.
Risultato? Strade intasate nuovamente dai rifiuti. Puzzo, contenitori dati alle fiamme dai cittadini esasperati e un’ottima immagine da diffondere nel resto d’Italia, specie in considerazione del fatto che l’imminente Sagra del Mandorlo in Fiore, porterà in questo schifo di territorio qualche turista che ancora non sa di essersi avventurato in un viaggio verso il terzo mondo.
Giuseppe Catanzaro, numero 2 della Confindustria di Lo Bello, vicepresidente dell’associazione schierata contro il racket, continua a singhiozzo a far valere le proprie ragioni (del resto, vanta un credito di circa 4 milioni e 700 mila euro), e visti i continui ritardi nei pagamenti da parte degli Ato, l’unica soluzione rimane quella di far respirare ai cittadini per qualche giorno i miasmi dei rifiuti.
Intanto, nonostante le difficoltà economiche nelle quali versano gli Ato e i Comuni, nascono progetti di ampliamenti delle discariche, tra le quali, quella di Siculiana.
Non mancano le proteste, a partire da quella del comune di Montallegro, vicino alla riserva naturale di Torre Salsa, dove dovrebbe sorgere la nuova mega vasca di quasi 3 milioni di metri cubi dell’impianto di smaltimento gestito dalla ditta Catanzaro, che ha inoltrato un ricorso alla Regione, in merito alla legittimità dell’autorizzazione, per finire con il deputato del partito democratico all’Ars, Giacomo Di Benedetto, il quale ha presentato una interrogazione urgente all’ Assessore Regionale per l’Energia e Rifiuti e all’Assessore Regionale per il Territorio e l’Ambiente.
Una nuova vasca la cui autorizzazione integrata ambientale sarebbe stata rilasciata al di fuori delle previsioni del piano regionale dei rifiuti; in assenza di uno studio di impatto ambientale sull’effetto cumulo dal momento che la quarta vasca dovrebbe essere realizzata accanto alle tre già preesistenti; di dimensioni tali, che potrebbe accogliere il conferimento di rifiuti di gran lunga superiore a quelli prodotti dai 19 comuni consorziati con l’Ato Gesa Ag2.
Una vasca che con la sua capacità di accogliere circa tre milioni di metri cubi di rifiuti, potrebbe servire la metà della Sicilia.
Ma che senso ha che un imprenditore, consapevole delle difficoltà a recuperare le somme dovutegli, progetti ancora nuove discariche o ampliamenti di quelle già esistenti?
La spiegazione, la si può trovare nel fatto che dinanzi la consueta minaccia di chiusura degli impianti, interviene poi mamma regione con finanziamenti, leggi e leggine, sempre in grado di soddisfare le necessità economiche di quanti della spazzatura ne hanno fatto un business milionario.
Qualche giorno di miasmi, e poi saranno i cittadini esasperati i migliori alleati degli imprenditori della mondezza.
Un sistema collaudato e che in fatto di leggi e leggine vanta già numerosi precedenti, a partire da quando la gestione della discarica di Siculiana – di tre comuni costituiti in consorzio e che era considerata d’avanguardia per le tecniche impiegate e per il piano di funzionamento e di finale recupero ambientale – senza che venisse bandita una nuova gara d’appalto, venne trasferita a Catanzaro, per finire con la legge regionale che trasferì la titolarità delle discariche (e di tutti i contratti e rapporti relativi) dai Comuni o consorzi di Comuni alle imprese impiegate per i lavori di smaltimento.
Rivedere la gestione privata delle discariche? Non se ne parla neppure. Basterà ancora un po’ di puzza, immagini di contenitori stracolmi e qualche ripresa televisiva, effettuata magari durante la Sagra, per far sì che tutto resti tale e quale.
Altra leggina, altra corsa…
E Palazzo d’ Orleans, ha previsto anche questo, avallando la realizzazione di quindici nuove discariche e l’ampliamento di 12 di quelle già esistenti.
I cittadini? Che si turino il naso, o si decidano a protestare affinchè quanti detengono il monopolio della mondezza in Sicilia, possano continuare a far business…
Gian J. Morici