Una dozzina di sigle chiede all’assessore la “restituzione della struttura scippata” dal governo Cuffaro per ospitare uffici decentrati della Regione. Con questi disagi
DI ALIDA AMICO
AGRIGENTO.”Agrigento, non può perdere questa occasione, di promuovere un modello di servizi socio – sanitari ed assistenziali, in linea con i sistemi evoluti, fornendo ai cittadini un’assistenza completa…”.
E’ uno dei passaggi della lettera-appello, che dalla città dei Templi, nei giorni scorsi è stata spedita all’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, per chiedergli di adoperarsi per concentrare nell’ex ospedale (dismesso) San Giovanni Di Dio, tutti i servizi sanitari dell’Asp. Che oggi, ubicati in locali fatiscenti ed inadeguati, sono sparsi per la città, dislocati in condomini privati ed in locali presi in affitto. Obiettivo della mobilitazione: fare in modo che i locali del vecchio nosocomio vengano restituiti alla comunità agrigentina ed alla sua originaria mission. In calce all’appello indirizzato anche all’assessorato regionale al Bilancio, al Ppresidente della Commissione Sanità dell’Ars, nonché al direttore generale dell’Asp, Salvatore Olivieri ed al sindaco del capoluogo, Marco Zambuto -le firme di una dozzina di sigle, tra cui Cittadinanzattiva & Tdm,Cgil, Cisl e Uil, l’Osservatorio permanente del cittadino, la Consulta diocesana pastorale per la Salute, l’Ordine dei Medici, l’Associazione Alzheimer, l’Auser, la Federconsumatori.
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