Milioni di euro in proprietà sparse in tutta Italia. Un tesoro che solo adesso viene scoperto dopo un’accurata indagine da parte di alcuni funzionari dell’azienda sanitaria provinciale di Agrigento. Mentre i pazienti nelle corsie stavano al freddo per mancanza di riscaldamenti adeguati e il vecchio ospedale cadeva a pezzi, gli amministratori dell’ente ospedaliero non sapevano ( ma davvero poi non sapevano ?) di sedere sopra un patrimonio miliardario ( negli anni della lira). “Abbiamo già individuato duecento unità immobiliari, ma a queste potrebbero aggiungersene presto altre. Costituiscono un capitale che va senz’altro investito e non deve più essere abbandonato a se stesso. Una fortuna enorme che può dare ricadute molto positive sulla struttura sanitaria agrigentina. Al momento questa importante risorsa economica viene utilizzata molto poco”, ha rivelato il direttore generale dell’Asp Salvatore Oliveri ( nella foto con l’assessore regionale Russo) durante la giornata della salute svoltasi ieri. Ha raccontato inoltre che che “è stata dura rintracciare questi immobili di nostra proprietà, toglierli dalle mani di chi se ne era appropriato ed intestarli all’azienda sanitaria”. Palazzi, appartamenti a Roma, in Piemonte, a Palermo, a Sciacca. Terreni anche di duecento ettari e lottizzazioni. Si tratta di lasciti di benefattori risalenti al periodo in cui gli ospedali agrigentini erano gestiti da Confraternite. Non pochi lasciavano per testamento i propri beni a queste organizzazioni in cambio della celebrazione di messe e nella speranza della benevolenza divina. Un enorme patrimonio che è stato sempre trascurato. Su questa vicenda ha ben indagato la procura ? E non sarebbe il casi di vedere se vi sono responsabilità intorno a questa “trascuratezza”, come la definisce il direttore Oliveri ?
Elio Di Bella