Una buona notizia. Dalla Sicilia. Il coraggio e la determinazione del Comune di Agrigento, insieme a quello di numerose associazioni e comitati civici tra cui Italia Nostra, Legambiente, Comitato no rigassificatore, Salviamo la Valle dei Templi, Arci Sicilia, è stato premiato: il Tar del Lazio ha
bloccato l’iter per la realizzazione del rigassificatore di Porto Empedocle, accogliendo il ricorso presentato da istituzioni, cittadini, associazioni ambientaliste.
Il ricorso, rivolto contro il Ministero dell’Ambiente, la Regione Siciliana e la Società Nuove Energie Srl, era finalizzato all’annullamento di pareri favorevoli, autorizzazioni ed ogni atto connesso alla realizzazione – a Porto Empedocle – di un terminale di ricezione e rigassificazione del metano.
Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio, nella sua sentenza, che di fatto ha annullato l’autorizzazione, ha riconosciuto le “illegittimità procedurali segnalate dai ricorrenti”. In
particolare, la mancata partecipazione del Comune di Agrigento alle conferenze dei
servizi.
E’ giusto ricordare che l’Amministrazione comunale agrigentina era stato la prima a presentare ricorso, contestando che, pur ricadendo il rigassificatore nel Comune di Porto Empedocle, la città di Agrigento e la Valle dei Templi ne avrebbero subito le maggiori conseguenze in ordine all’impatto
ambientale e paesaggistico.
In più, alla conferenza di servizi determinante per concedere l’autorizzazione per la costruzione dell’impianto industriale, non ha partecipato lo stesso Comune di Agrigento. A quell’incontro
parteciparono soltanto la Provincia Regionale di Agrigento, il Comune di Porto Empedocle, l’Area di sviluppo industriale di Agrigento.
Di qui l’annullamento dell’autorizzazione.
“Siamo soddisfatti del risultato ottenuto – afferma Leandro Janni, consigliere nazionale di Italia Nostra – per due motivi: riteniamo fondamentale, ineludibile il rispetto delle norme, delle regole; abbiamo sempre considerato il progetto del rigassificatore di Porto Empedocle un grave errore nelle scelte di programmazione e sviluppo della Regione Siciliana, un’offesa al paesaggio unico, sublime della Valle dei Templi di Agrigento.
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